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Snauwaert Vitas 100

Da fondocampo emerge una duttilità molto ampia, che rende la gestione dei colpi piuttosto immediata. La presa di spin facilità la modulazione dell’intensità dei colpi, che vanno comunque spinti per essere davvero efficaci, ma, in compenso, si riesce a lavorare ogni colpo in maniera certosina. Rispetto alle concorrenti più agguerrite ha minore potenza gratuita, ma anche un comportamento e una gestione del colpo quasi da classica. Tuttavia, la potenza c’è ed anche gratuita, ma più in basso, mentre ad alto regime preferisce essere più strizzata. Per intenderci meglio, ci si può affidare alla spinta del telaio, sia in fase difensiva che interlocutoria, mente il vincente richiede un po’ di braccio. Se per qualcuno può essere una diminutio, per altri è un vantaggio, perché significa poter sbraccia in libertà, e con una profilata non è da sottovalutare. In difesa, poi, è assolutamente sopra la media della concorrenza, grazie alla tolleranza, specie nella parte alta del telaio, e alla risposta omogenea in una gran parte del piatto corde, che consente recuperi molto efficaci e lascia osare anche da molto lontano. Il controllo è piuttosto rassicurante, la palla non parte mai più del dovuto e il rigore direzionale è adeguato al tipo di telaio. Solo il colpo davvero piatto risente di una precisione più bassa, ma la copertura di spin rimette tutto in riga.

Il back è davvero facile e intuitivo, il pattern lavora tanto già con poco sforzo e riesce a tenere dentro la palla quell’attimo in più. Il colpo gira tanto, ma si addomestica sempre bene, perché è ben connesso all’azione del braccio. Bene anche il side-spin, piuttosto immediato e pronto a correggere le traiettorie. Col back c’è anche la migliore sensibilità tra i colpi e si sfrutta ampiamente per i tocchi di fino e soluzioni di smistamento.

A rete, Vitas 100 è veloce e stabile, consente volée molto efficaci con il taglio, mentre con il colpo piatto bisogna adoperare un po’ di precisione in più, insieme al peso del corpo. È sensibile ai trasferimenti di carico e reagisce molto bene al gesto tecnico. Sullo smash si riscopre potente, scorre veloce in aria e all’impatto è molto solida.

Al servizio, il colpo piatto viaggia bene, meglio quando si lascia scorre che quando si forza. Spinge bene, non è un cannone, ma la palla va via veloce. Lo slice gira tanto, è di gran lunga il colpo più efficace, anche quando si forza e basta pochissimo spin per ottenere una traiettoria curva. Con lo slice offre tanto margine e modulazione, davvero ottimo. Niente male anche il kick, che si alza e salta molto, consente di creare movimento efficace nel rettangolo di battuta ed è molto sensibile al side-spin, che lascia sporcare la curva con il rimbalzo laterale.

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8 commenti

  1. Buon giorno Fabio. Racchetta molto interessante. Noto però un livello di rigidità rilevata assai elevato. Riesci a vederla in mano a chi ha problemi a gomito o spalla? Grazie e tanti auguri

    • Ciao, assolutamente confortevole, il dato di rigidità conta molto poco sulla questione comfort. Ne parlai tempo fa nell’editoriale sulla rigidità, mettendo in luce come anche alcune delle migliori racchette per la prevenzione dell’epicondilite, come le kennex, fossero tra le più rigide, con valori tra 68 e 71.
      Non vedo nessun problema e nessuna rigidit reale che possa dare fastidio, ancora di meno se accompagnata con una corda non estrema. Ci sta tranquillamente anche un mono soft.

  2. Grande Fabio, aspettavo ansiosamente questa recensione, tra l’altro ottima come sempre, in quanto possiedo questa racchetta, a tal proposito mi piacerebbe sapere con che corda hai effettuato il test, e anche quale sarebbe, secondo te il giusto set da montarci su? Io attualmente ho montato una rip&curl 1,30 a 23/22, ci ho fatto un paio d’ore e devo dire che non mi spiace affatto! Grazie!

    • Ciao e benvenuto nel Blog.
      Suppongo che la corda che volessi indicare sia la Rip-control, giusto?
      Ho testato il telaio con le Snauwaert Black e le White, a tensioni tra i 20 e i 23 kg, con la String Project Amrour Soft 1.24, Hexa Pro 1.20 e Rocket, insieme a diversi multi, Gold, Velocity e TGV. Il telaio merita un mono, a tensione bassa, sui 21/21 o 22/21. Tra quelli elecanti, il Black di Snauwaert, sicuramente, Armour soft, che ne esalta lo spin, mentre come multi il Velocity, più consistente all’impatto, partendo da una tensione di 23/22. L’azienda propone, però, l’utilizzo dell’ibrido e sono d’accordo, perché completa bene il telaio in feelin e massimizza la facilità di uscita dello spin. Non è necessario, ma per un livello di gioco da amatore, senza dubbio la vita si semplifica molto, senza perdere in controllo.

  3. Anzitutto Fabio, grazie mille sia per Il benvenuto, che per la risposta, come sempre pronta ed approfondita, poi mi scuso per non avere specificato, la rip&curl è un multimono di Stringlab!
    Per quanto riguarda l’ibrido, mi interessa molto, anche perché lo uso già nella PD 2015, ma tu cosa diresti di usare per ibridare la Vitas?! Grazie ancora, ciao!

    • Ah ecco, perdonami, ho provato diverse corde di StringlaB, ma non la Rip&curl. Se sei contento del marchio, prova a montare qualcosa di sagomat sulle verticali, ad esempio le Aauzz, abbinate con un multi dolce, per ammorbidire l’impatto. Stringlab ha diversi multi a disposizione, più o meno morbidi, ma ti confesso che li conosco poco.

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