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Snauwaert Vitas 100

In campo, Vitas 100 mostra immediatamente una grande maneggevolezza, che rispecchia il principio di giocabilità al quale si ispira Snauwaert. L’idea alla base della Vitas 100 è infatti la facilità di gioco, intesa come prestazione alla portata di diversi tipi di braccio e livello, cosa che il telaio assicura per un’ampia fascia di tennisti, dall’amatore all’agonista. Non si tratta di prestazione solo come giocabilità, di cui la Vitas 100 è assolutamente piena, ma di prestazione completa perché, nonostante l’inerzia non sia certo tra le più elevate del settore, il telaio è molto stabile, solido all’impatto ed esce dai canoni delle solite profilate per un equilibrio. È votata allo spin e le rotazioni sono di una facilità estrema, sia in top che in back, molto ben modulabili e supportati da un’uscita dei colpi sempre pronta, anche a basso regime. Le corde verticali centrali e le orizzontali centrali sono più lunghe rispetto alla norma e ciò comporta che siano anche maggiormente sollecitate, soprattutto a regime basso. Il telaio è pronto nella risposta, agisce subito con decisione nel mordere la palla e ciò infonde sicurezza sui colpi e bel controllo di palla. Sui colpi piattissimi, in realtà, c’è qualche limite, ma appena si agisce con un pizzico di rotazione, la racchetta si connette al colpo. Per essere una profilata, la potenza non è certo esorbitante, ma è comunque soddisfacente e va considerato che il livello di inerzia contenuto libera il braccio e consente di compensare tantissimo, insieme alla maggiore lunghezza delle corde che assicura una gittata lunga. I colpi hanno sempre una discreta complessità e la precisione è di buon livello. L’impatto con la palla è secco, deciso, assimilabile a quello di una racchetta classica rigida, piuttosto che ad una profilata, anche se la sensibilità non è elevatissima. Sicuramente più completa che sensibile, anche per via di uno sweetspot ampio, soprattutto nella zona alta dell’ovale.

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8 commenti

  1. Buon giorno Fabio. Racchetta molto interessante. Noto però un livello di rigidità rilevata assai elevato. Riesci a vederla in mano a chi ha problemi a gomito o spalla? Grazie e tanti auguri

    • Ciao, assolutamente confortevole, il dato di rigidità conta molto poco sulla questione comfort. Ne parlai tempo fa nell’editoriale sulla rigidità, mettendo in luce come anche alcune delle migliori racchette per la prevenzione dell’epicondilite, come le kennex, fossero tra le più rigide, con valori tra 68 e 71.
      Non vedo nessun problema e nessuna rigidit reale che possa dare fastidio, ancora di meno se accompagnata con una corda non estrema. Ci sta tranquillamente anche un mono soft.

  2. Grande Fabio, aspettavo ansiosamente questa recensione, tra l’altro ottima come sempre, in quanto possiedo questa racchetta, a tal proposito mi piacerebbe sapere con che corda hai effettuato il test, e anche quale sarebbe, secondo te il giusto set da montarci su? Io attualmente ho montato una rip&curl 1,30 a 23/22, ci ho fatto un paio d’ore e devo dire che non mi spiace affatto! Grazie!

    • Ciao e benvenuto nel Blog.
      Suppongo che la corda che volessi indicare sia la Rip-control, giusto?
      Ho testato il telaio con le Snauwaert Black e le White, a tensioni tra i 20 e i 23 kg, con la String Project Amrour Soft 1.24, Hexa Pro 1.20 e Rocket, insieme a diversi multi, Gold, Velocity e TGV. Il telaio merita un mono, a tensione bassa, sui 21/21 o 22/21. Tra quelli elecanti, il Black di Snauwaert, sicuramente, Armour soft, che ne esalta lo spin, mentre come multi il Velocity, più consistente all’impatto, partendo da una tensione di 23/22. L’azienda propone, però, l’utilizzo dell’ibrido e sono d’accordo, perché completa bene il telaio in feelin e massimizza la facilità di uscita dello spin. Non è necessario, ma per un livello di gioco da amatore, senza dubbio la vita si semplifica molto, senza perdere in controllo.

  3. Anzitutto Fabio, grazie mille sia per Il benvenuto, che per la risposta, come sempre pronta ed approfondita, poi mi scuso per non avere specificato, la rip&curl è un multimono di Stringlab!
    Per quanto riguarda l’ibrido, mi interessa molto, anche perché lo uso già nella PD 2015, ma tu cosa diresti di usare per ibridare la Vitas?! Grazie ancora, ciao!

    • Ah ecco, perdonami, ho provato diverse corde di StringlaB, ma non la Rip&curl. Se sei contento del marchio, prova a montare qualcosa di sagomat sulle verticali, ad esempio le Aauzz, abbinate con un multi dolce, per ammorbidire l’impatto. Stringlab ha diversi multi a disposizione, più o meno morbidi, ma ti confesso che li conosco poco.

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