Radical è uno dei best seller di casa Head e nel tempo si è molto evoluta, divenendo un telaio quasi ibrido, soprattutto con l’arrivo delle versioni Graphene, con maggiore spessore del fusto. Per il 2021, però, Head ha modificato ampiamente la sua linea, tornando indietro e riducendo i volumi generali, sia su Radical MP, QUI la recensione, sia su Radical Pro, che si differenzia dalla sorella da 300 grammi proprio per uno spessore ancor più ridotto e delle proporzioni da telaio classico in piena regola.

Headsize 98 inch2
Peso 315g
Schema corde 16×19
Bilanciamento 31.5 mm
Swingweight (incordata) 320 kgcmq
Rigidità 65 RA
Profilo 20-21.5-21 mm
Lunghezza 68.6 cm

L’estetica di Head Radical Pro 2021 è del tutto gemella rispetto a Radical MP, con l’arancione satinato che domina tutto il telaio nella parte alta, mentre il taglio obliquo della grafica sul cuore divide il telaio in due, con la parte inferiore in grigio, che continua su tutto il grip, il solito Hydrosorb Pro, montato sul manico più moderno di casa Head, quello con i pallets TK82S, più rotondi rispetto al passato ed ormai base di ogni telaio del marchio austriaco. In generale, l’aspetto della racchetta è piacevole e dà impressione di qualità nell’assemblaggio, con assenza di scalini tra i vari passaggi di colore e un grip di serie di buona qualità, ben montato nel suo avvolgimento. Ma, più di tutto, colpiscono i passacorde a incastro nel telaio, che aderiscono molto bene e offrono una esperienza di incordatura molto fluida. Gli stessi passacorde, insieme al bumper, sono piuttosto elastici e, quando si struscia il telaio, raccolgono sempre un po’ di terra rossa al di sotto. In compenso, sembra che la maggiore elasticità li mantenga sempre integri nei contatti con il terreno.