Nel rinnovamento generale della Linea Prestige, il telaio che risulta maggiormente modificato nella sua indole, è Prestige Tour 2022. Attenzione, però, perché con il cambio di nomenclatura, l’attuale Prestige Tour nasce da Prestige Pro Graphene 360+, un telaio che mi aveva molto convinto e che, negli anni ho trovato sempre giustamente solido e tecnico, nelle diverse versioni. Ora, però, cambia parecchio e va fuori dagli schemi, con un’inerzia stellare e una richiesta di fisico e di tecnica, che la rende piuttosto ostica da usare.

Headsize 95 inch2
Peso di 315 g
Schema corde 16×19
Bilanciamento 315 mm
Swingweight (incordata) 343 kgcmq
Rigidità 66 RA
Profilo 22 mm
Lunghezza 68.6 cm

Dal punto di vista estetico, Prestige Tour 2022 è identica a tutte le altre sorelle, con il ritorno del bordeaux scuro sul telaio, a ricordare le prime Prestige, con degli intervalli di grigio/nero grafite, soprattutto sugli steli. La struttura è quella più spessa di tutta la linea Prestige, con un profilo da 22 millimetri, boxed sul piatto corde, mentre è flat beam sugli steli, con uno svaso lungo all’attacco del manico. Proprio il manico riserva la prima sorpresa, con il passaggio definitivo ai pallets TK82S, dalla forma più tondeggiante rispetto alla tipica forma rettangolare dei manici Head, che ormai non si trova più in nessuna delle linee del brand. Inoltre, il tacco del manico è molto pronunciato, ma, al solito, vi ricordo che si tratta di una grandezza dovuta ad un doppio giro di grip sulla base del manico e che, per chi non trovasse, si può risolvere smontando e rimontando il grip, con un giro tradizionale.

Dal punto di vista tecnico, invece, non ci sono grosse differenza rispetto alla versione Graphene 360+, se non nell’innesto di Auxetic, per favorire l’assorbimento degli impatti e, soprattutto, una maggiore polarizzazione che porta un livello di inerzia decisamente più su, a 343 punti incordata con TennisPoint Premium Pro, un mono 1.25 non particolarmente pesante.