
Wilson Burn 100S Black Countervail
Burn è per Wilson un telaio molto importante, perché rappresenta l’evoluzione della moderna racchetta potente, che esprime le rotazioni più importanti nell’intera gamma Wilson. Burn, infatti, è proposta in tante versioni, proprio per avvicinare il concetto dello spin abbondante o estremo a tennisti di tutti i livelli. Nella linea Burn, insieme alla versione standard Burn 100 CV, Wilson propone anche la versione Spin Effect, con più corde verticali rispetto alle orizzontali, Burn 100S CV. Wilson sta investendo molto nel progetto legato all’estetica delle racchette e, dopo aver lanciato il Programma “Custom” con il quale poter variare a piacimento i colori della racchetta, ha introdotto anche, dapprima, la serie Reverse per la Burn 100 Countervail, a colori invertiti tra fascione e fusto, e poi, a febbraio 2018, le bellissime Noir Series, ispirate alla Pro Staff RF97 di Roger Federer, con il nero a dominare la struttura della racchetta. In questa variante, Wilson ha proposto la Burn 100S, che acquista un maggiore fascino e una maggiore belligeranza dal punto di vista estetico. Il test della Burn 100S è stato realizzato proprio con la versione Noir Series.
Scheda tecnica:
Headsize 100 inch2
Peso 300 g
Schema corde 18×16
Bilanciamento 320 mm
Swingweight (incordata) 326 kgcmq
Rigidità 69 RA
Profilo 23-25-24
Lunghezza 68.6 cm
L’estetica della Burn 100S Countervail è gemella, in tutto, rispetto alla Burn 100 Countervail. Stessa forma dell’ovale, stesse misure, tutto identico, ad eccezione dello schema corde. Se la versione standard propone un elegante grigio, in abbinamento con l’arancio, tipico della linea Burn, le Noir Series, oltre al richiamo di colore su uno stelo, propongono tutto in nero, ma con differenti finiture. La vernice di base è una rubber-touch, lievemente gommata, che è piacevolissima al tatto, mentre, per il caratteristico fascione al centro del piatto corde, è stata adoperata una vernice nera laccata, che fa effetto specchio e crea un movimento estetico che fa pregio ed eleganza. Le forme sono sinuose, con il profilo variabile, sottile all’attacco al manico, che si ispessisce fino a 25 mm nella zona sopra il cuore del telaio, donando alla Burn CV una sezione meno generosa rispetto ad altre concorrenti. Il piatto corde è raccolto verso l’alto, largo, con un pattern particolare, con 18 corde verticali, abbastanza ravvicinate e le orizzontali distanziate. La struttura è concepita per essere stabile e ferma all’impatto e l’estetica fa di tutto per trasmettere questa sensazione. Burn 100S è una delle pochissime profilate con un ponte a 4 passaggi, che ospita ben otto corde, laddove, solitamente le concorrenti ne hanno 6, e ciò lascia intendere la compattezza delle verticali centrali. Le finiture sono molto buone e anche il passaggio tra la vernice satinata, meno gommata rispetto alle prime versioni, e il lucido del fascione centrale, nella zona mediana del piatto, è molto ben eseguito. Non mancano i nuovi elementi di Wilson, ovvero le finiture al laser per le serigrafie tono su tono, che rendono il tutto estremamente minimal e ordinato. Il manico, nella tipica forma Wilson, è equipaggiato con il consueto Sublime Grip, prodotto di qualità e dall’ottima sensibilità, mentre il butt-cap è pronunciato e stondato, nel bel coloro rosso laccato. Da segnalare, poi, la presenza del sistema X2 Ergo Grip, un rigonfiamento, removibile, nella parte alta del grip per favorire il controllo nel rovescio a due mani e aumentare la porzione di manico a supporto della seconda mano.
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35 commenti
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Ciao Fabio , volevo chiederti quindi tra la burn 100cv e la burn 100 s cv quali dei due telai risulta più completo in termini assoluti , perché ho visto che i voti della burn 100 cv non sono ancora in decimi e faticavo a paragonarli . Seconda domanda nella recensione della burn 100 cv elogi molto il confort di questo telaio , può essere paragonato al confort della blade 16 X 19 cv ? Grazie in anticipo
La differenza tra i due telai, dal punto di vista del comfort, vede in netto vantaggio la 100S, perché le orizzontali larghe danno più ammortizzazione nel frenare la palla, oltretutto con più massa a disposizione per contrastare i colpi. Dal punto di vista della completezza, non difetta nessuna delle due, sono sostanzialmente diverse nella resa dello spin, perché la 100 standard va portata sempre in rotazione per far girare i colpi, la 100S ne mette molta gratuita, invece. Quindi, andrei sulla 100 se cui un telaio da comandare sempre con il braccio, nella resa di spin soprattutto, mentre sulla 100S se hai vuoi concentrarti a spingere in avanti e sfruttare la moltiplicazione naturale delle rotazioni.
La Blade 16×19 è sicuramente più comfortevole, ma la Burn ha fatto un grosso passo in avanti dalla versione precedente alla attuale e indubbiamente non è dura sul braccio.
In definitiva la versione standard è più versatile , con maggiore controllo anche su colpo meno arrotati , giusto ? La domanda precedente riguardante al comfort era perché io sto usando da diversi mesi la 100 cv e non ho mai riscontrato alcun tipo di fastidio , a differenza di alcuni miei conoscenti che mi dicono che per loro è una rachette eccessivamente rigida e che a lungo può causarmi problemi . Grazie in anticipo
La 100 è meno caratterizzata nella resa e accetta più variazioni, ma la 100S ha un vantaggio di potenza e spin nella facilità di uscita. Quanto al comfort, il telaio è secco nell’impatto, ma non si può dire sia duro. A esempio, la Ultra è più dura. Tuttavia, le percezioni possono essere diverse da appassionato ad appassionato, specie se un telaio agonistico, che desidera impatto solido, come la Burn, viene adoperato a tensione troppo alte da chi non ha troppa forza nel braccio per sollecitarlo.
Ciao Fabio , ho avuto modo di provare questo telaio e mi è piaciuto molto . Avevo una domanda riguardanti le corde , in particolerare le Wilson revolve . Su altri forum mi è sembrato di capire che questo tipo di corde sia differente anche tra le varie colorazioni . Volevo sapere da te se veramente c’è differenza tra la revolve nera piuttosto che la bianca o altro colore , dato che non mi spiego il motivo . Grazie in anticipo
Le corde offrono comportamenti leggermente differenti a seconda del colore, vero, ma parliamo di differenza che si assestano ben al sotto dell’1% e spesso anche su valori di 0,01- 0,05 % di rigidità. Nel caso della revolve, essendo una corda piuttosto capace di allungo, qualcosina in più si può avvertire, ma è più ascrivibile alla sensazione che non alla resa. Praticamente, i polimeri di colore scuro, o comunque più carichi di colore, presentano una rigidità leggermente superiore a quelli chiari. La revolve nera, ad esempio, è leggermente più “croccante” all’impatto, la arancione è una via di mezzo, mentre la bianca è un pizzico più morbida, ma, come detto, siamo sotto l’1% ed è soprattutto una questione di feedback sensoriale e non di prestazione, che si equivale.
ciao Fabio, complimenti per il tuo blog davvero interessante, ho una classifica da 4.3 4.2 volevo qualche consiglio devo prendere una racchetta nuova da 300 gr, ho testato la pure drive ed è una racchetta molto maneggievole e buon spin, volevo confrontarla con altre racchette vorrei una che spingesse un po di piu soprattutto sul servizio (mio punto debole) che abbia un bel colpo piatto ma che nello stesso un buon controllo nn sarebbe male, per esempio la burn 100s me la consigli, oppure se andiamo sulle head quale mi consiglieresti? grazie
Ciao e benvenuto nel Blog!
Considerando che la Pure Drive 2018 è il telaio di riferimento, per giocabilità e prestazione, nella categoria delle 300 grammi, tienila sempre presente. Detto ciò, se cerchi un telaio che offra un colpo piatto più controllato e una capacità di spinta almeno pari alla Drive, puoi rivolgerti alla Ultra 100 CV, che, però, è leggermente meno maneggevole. La burn 100S è un telaio che offre di più se cerchi spin facile, non il colpo piatto, quindi eviterei di incastrarti con un telaio che ha anche inerzia piuttosto alta. Quanto ai telai head, anziché andare sulla Instict, puoi pensare alla Radical MP Graphene Touch, che, essendo una via di mezzo con un telaio classico, offre un controllo sui colpi piatti sicuramente migliore, ma anche un livello di potenza inferiore rispetto alla Pure Drive. In generale, non è facile trovare un telaio da 300 grammi che sia poco impegnativo e che spinga più facilmente della Babolat.
Buongiorno, dalla recensione (sempre ottima e puntuale) si capisce che è una racchetta adatta ad un giocatore che spinge da fondo e al quale piace dare spin alla palla.
Fermo restando che la pure drive nella sezione delle 300×100 è il riferimento e quindi sempre da provare, sarei interessato ad un confronto in termini di facilità d’uso, spin e potenza con EZONE 100 e SV 100.
La mia idea (devo ancora provarle), da quel che ho letto, è che la ezone è più facile ma ha meno spin, la sv ha più spin e potenza ma è meno facile e questa burn dovrebbe essere più o meno del mezzo…
Grazie
La Sv 100 è esattamente tecnica e faticosa come la 100S, ma offre un controllo maggiore sui colpi più piatti, mentre la Ezone è più potente, anzi più facilmente potente e incline ad aiutare nelo scambio e nei recuperi, con anche una buona resa di spin.
La Burn 100S non è esattamente un telaio per chi vuole giocare sempre in spin, piuttosto è un telaio adatto a chi vuole che il telaio metta sempre un po’ di spin in più, quindi adatta soprattutto a chi vuole “sporcare” le traiettorie. Non si pone nel mezzo, anzi, è un telaio abbastanza diverso dalle altre due, con una sensazione massiccia, che ne limita un po’ la maneggevolezza, ma che dona una sensazione granitica all’impatto.
ciao Fabio.
Io sto usando questa burn da qualche mese e mi ha reso molto, tanto è che con il prossimo aggiornamento diventerò 4.3 fit e punto a 3.5
Volevo chiederti una cosa però, poichè è una racchetta che mi da qualche fastidio a spalla e schiena cosa che non mi succedeva con la sua sorella burn 100 cv. Ci sarebbe un’alternativa in quanto a potenza? uso tanto, diciamo sempre lo spin soprattutto da fondo sia di dritto che di rovescio bimane, a rete scendo poco, servizio potente anche se con la burn 100 cv rendeva molto molto di più, sia in potenza che in precisione, con la 100s fatico a dargli direzione. Grazie mille!
Beh, da come la racconti, tornare allela Burn 100 CV no sarebbe affatto sbagliato. Ha una leggera mi ore inerzia e un pattern tradizionale che ti lascia gestire i colpi in fiducia, soprattutto in spin. Direi che la 100 standard può essere un attrezzo con maggiore margine assoluto. Se, invece, non vuoi tornare sui tuoi passi, valuta la Head Extreme MP, che oggi si trova a prezzi davvero interessanti e che va benissimo.
aggiungo. ora uso revolve spin 1.25 tirate a 23 kg. ma ogni 4 ore massimo devo cambiarle perchè o si rompono o comunque non rendono più.
Detto questo, arroto molto e tante volte la palla mi viene corta, con la burn 100s cv invece mi basta poco e riesco ad allungare ed è un gioco che rende molto, ma se il costo è distruggermi schiena e spalla non mi conviene.
Devi scendere con la tensione, 23 è davvero tanto, soprattutto se con un mono rigido. 21/21 o 22/21 al massimo, ma sulla S è meglio tensione pari.
Ciao Fabio,
avrei ancora una domanda.
essendo appunto un giocatore che esaspera molto il topspin, e giocando prevalentemente da fondo, ma questa esasperazione tante volte mi porta ad accorciare o comunque a non dare molta potenza/rapidità ai colpi di chiusura, (non che sia carente di forza, poichè di servizio picchio forte.) sarebbe consigliata una racchetta che esalta questa mia caratteristica come appunto la serie Burn, o sarebbe opportuno trovare un’attrezzo che copra le mie lacune? non dico di passare a una Prestige 18*20 ovviamente, non so se sono stato chiaro nell’esprimere il concetto.
Dipende da quanta forza hai da spendere con il telaio e dalle impugnature. Con un telaio che asseconda le tue caratteristiche, giochi in margne di potenza, cambio ritmo e cambio di traiettorie mentre ocn un telaio opposto, la palla va lavorata molto di più e la triattorie è meno offensiva. Il beneficio lo avresti in termini di controllo, ma al costo di tanta fatica in più e sicuramente di tolleranza in meno. Se esaperi davvero tanto, la classica, a meno di andare su un piatto largo, con pattern aperto, non è esattamente l’ideale. Nel mezzo, però, ci sono tante soluzioni interessanti, come la Strike, appunto, sia 98 che 100, ma soprattutto la prima, se desidera una palla pesante e cattiva. Tuttavia, va valutato il livello di gioco e l’accuratezza di impatto.
Grazie per la risposta sempre rapida.
No bè non dico di passare ad una classica, perchè non è che cerchi di esasperare sempre il top, è che gioco sempre in top naturalmente, con qualsiasi colpo… e la mia palla gira tanto normalmente, anche con altri telai.
Da quando ho preso questa Burn mi ostino a ricercare il top ancora di più, perchè penso di sfondare l’avversario con una palla fastidiosa invece che chiudere. Quindi mi trovavo a pensare, visto che di mio ho un ottimo Topspin, magari una racchetta propensa a dare topspin come la burn 100s cv con il suo schema corde 18*16 non fa per me.
Ci può stare come ragionamento, se desideri, però, stendere di più i colpi e limitare il top. In pratica, puoi pensare ad una classica per cambiare la triattoria di uscita, ma sicuramente non in 18×20, perché l’uscita sarebbe troppo veloce e non avresti granché tempo per lavorare la palla, piuttosto un buon 16×19 o un 16×20. Considera, a questo punto, Pure Aero VS, Prestige S, Pro Staff L e via dicendo, tutti telai che ti lasciano fare gioco vario, senza disdegnare lo spin abbondante, che trattengono anche di più la palla.
Grazie mille!
gentilissimo come sempre 😉
Mi aveva incuriosito anche il tuo test con la Head Speed MP 360
Si, ci può stare, se cerchi una racchetta che sia tendente al classico per impatto, ma che conservi una discreta potenza gratuita, non come le profilate, e una buona propensione alla copertura in spin.
Ciao Fabio, ti ringrazio preliminarmente per l’estrema chiarezza delle tue recensioni, utilissime a noi appassionati per districarci nel dedalo di attrezzi di cui è ricco il mercato attuale.
Vengo al dunque. Appassionato sfegatato 48enne, classifica variabile tra 3.3 e 3.5 (a seconda delle annate in cui l’epicondilite mi lascia in pace…), gioco di pressione da fondo campo con discese a rete, ho usato fino a 2 mesi fa wilson pro staff 97s incordata a 21kg con luxilon 4g rough; imbattutomi nella tua recensione della burn 100s l’ho provata, comprata e, pur se racchetta distante anni luce dalle mie precedenti, ne sono rimasto folgorato. Vengo alla domanda: avverto una certa carenza di pesantezza di palla, la sensazione è che rimanga sempre dentro ma che qualcosina in termini di peso sia sparito rispetto al passato (97s 2015 a mio modo di vedere racchetta superlativa – e forse sottovalutata – che però in termini fisici richiede molto). Ritieni che un aumento di peso (uso revolve spin 1.25 nere a 20 kg) a mezzo di 1,5/2 g h 10/14 e il cambio di grip (sono innamorato dei grip in cuoio, wilson premium leather) potrebbero darmi più consistenza o a tuo parere andrei a snaturare la racchetta fino a renderla ingiocabile? Ti ringrazio enormemente per la pazienza e spero in una tua risposta.
Ciao Federico e benvenuto nel Blog.
La sensazione che la palla resti nel piatto molto a lungo è comune a tutte le Spin Effect, tranne cheper la 97s, per le dovute differenze di compattezza del pattern.
Detto ciò, prima di lavorarti il telaio con un custom, anche perché la Burn S è già massiccia e non maneggevolissima, valuta di cambiare corde e di puntare a qualcosa come 4G Soft, proprio per dare minore spazio all’allungo delle corde oltre che un feeling più elevato con la palla. Non solo le 4G Soft, ma anche corde più rigide in generale, possono offrirti quell’uscita più immediata, facendo alvorare di più il telaio. Non che le Revolve no vadano bene, ma sono poco sensibili e, quando calano, è davvero difficile sfruttarle.
Se le corde non dovessero darti soddisfazione ulteriore, puoi cercare un custom con manico in cuoio e 1,5 x lato ad ore 3 e 9, per poi salire gradualmente verso ore 12 in caso di sensazione poco consistente. Tuttavia, ti consiglio di provarla con il peso ad ore 3 e 9, visto che la massa della Burn è proprio nella testa e con un custom troppo in alto, rischieresti di impuntarla eccessivamente.
Ti ringrazio per la risposta, in effetti ho preso in considerazione le revolve spin nere primariamente perché le avevo a disposizione e poi avevo visto anche tu le avevi utilizzate nella tua prova ma a dir la verità non avvertivo un feeling eccezionale, con la sensazione di giocare con una racchetta che poteva dare molto di più in termini di potenza e rotazioni.
Innanzi tutto proverò a lavorare su armeggio e pesi secondo i tuoi consigli, poi verificherò l’opportunità di agire anche sul manico con il Wilson leather. Ti ringrazio ancora per la disponibilità. Buona giornata.
Quando vuoi, sei benvenuto 😉
Ciao! Leggo sempre le tue recensioni perchè davvero ben realizzate e con spesso sensazioni simili per i telai che ho provato anch’io! Senti volevo, se possibile, un consiglio da parte tua… ho un gioco un po’ strano, nel senso gioco il dritto molto potente da piatto a coperto mentre di rovescio e servizio effetto e taglio tutto! Puoi darmi qualche dritta per provare dei telai? Stavo guardando blade 98s e burn 100s che dici? O c’è qualcosa ancora di meglio secondo te? Grazie mille per l’eventuale risposta!
Ciao, sicuramente la Burn, non S, ma la standard, può fare al caso tuo.
Come altenerantive per un gioco molto lavorato, puoi considerare la Pure Aero, Yonex Ezone 100 e Tecnifibre t-flash 300, rispettivamente per un braccio forte, medio o poco forte.
Grazie mille davvero!! Sempre gentilissimo!! Mi piace il suggerimento… provo queste 2, visto che sono un molosso insieme alla Burn provo la Aero!
Continua così! 😉
Quando vuoi, sono qui.
Ciao Fabio! Prima di tutto complimenti per il lavoro che fai e per l’aiuto e la pazienza e che dai e hai nei confronti di noi noiosissimi amatori.
Detto questo, arrivo al dunque. Ho ripreso la racchetta dopo 13 anni di lontananza da questo bellissimo sport. Fino a 14 anni giocavo a buon livello ma gli anni passati senza giocare si sono visti in questi 4 mesi da quando ho ripreso.
Sto usando una Head Extreme MP touch con corda mono revolve 1,25 a 22×21. Penso di aver sbagliato acquisto prima di tutto per la scelta del manico L2. Sono alto 1,77 per 71kg. Misura della mano 12cm dal palmo alla punta del dito medio. Ultimamente mi sto trovando male con la Extreme perché la palla la sento pochissimo e col rovescio piatto vola via 8 volte su 10.
Mi attaccare, arroto abbastanza col diritto ma come ho detto, il rovescio è piatto. Appena vedo uno spazio non ci penso due volte e scendo a rete ma mi sto rendendo conto che sono più portato per un tennis difensivo.
Sto valutando questa racchetta ma anche la Ultra 100 CV e la Ezone 100.
Per finire, nelle ultime settimane sto giocando meno per un affaticamento del braccio destro (immagino non colpa solo del tennis visto che anche quando finisco di giocare a calcetto, il braccioo fa male).
Aspetto una tua risposta, sicuramente degna come sempre e grazie in anticipo!
Ciao Cristian, Benvenuto nel Blog.
In effetti la scelta che hai adoperato, per manico e tipologia di racchetta, è abbastanza azzarzata.
Dovresti prendere un manico 3 Head, ancor di più perché Extreme, Speed e Instict hanno una forma di manico diversa rispetto a Prestige e Radical, che risulta più piccola del normale.
Il manico può fare tantissimo per ciò che riguarda il controllo e la sensibilità, presta molta attenzione a questo particolare.
Quanto alla racchetta, la Extreme pecca di cotnrollo sui colpi piatti ed esige rotazione, sempre. Per questo motivo, se intendi restare su una profilata, sia Ultra CV che Ezone, ma anche Pure Drive, sono meglio concepite per assecondare le necessità che presenti. La Ultra CV è quella con il maggiore controllo sui colpi piatti, ma limita un po’ lo spin e non è la più sensbile del lotto, mentre Pure DRive è più facile, meno rigida e sicuramente più maneggevole e diretta. Ezone segue la Pure Drive, ma con maggiore capacità di spin e una potenza molto simile, ma sempre con un controllo presente sugli impatti piatti.
Tra queste, probabilmente il manco 2 di Babolat già va bene, mentre per Wilson e Yonex ti conviene andare sul 3, senza indugio.
P.S Il braccio inizia a fare male da quando sono passato al monofilamento.
Rovescio a una mano*
Ecco, per la questione del braccio, considera che il manico incide tanto, perché l’avambraccio, costretto a stringere, si sovraccarica. Vale la paena, però, provare con un multifilo per dare sollievo. Pensa a Multifeel o Addiction, calibro 1.30, con tensione 23/22.
Grazie mille Fabio, sempre gentilissimo e preciso.
Ho provato questa Burn 100s CV e la Ezone. Con la Wilson ho forse un pochino di controllo in più e più compattezza a rete ma con la Yonez Grandi telai.
Grazie mille Fabio, sempre gentilissimo e preciso.
Ho provato questa Burn 100s CV e la Ezone. Con la Wilson ho forse un pochino di solidità in più e più compattezza a rete ma con la Yonex mi trovo meglio col servizio. Comunque grandi telai.
Sono indeciso tra i due anche se la Wilson mi piace UN PELO in più ma ciò che mi sta mandando in paranoia è il fatto che questo telaio a quanto pare è molto limitante per quanto riguarda la scelte delle corde, tipo se volessi montarci un ibrido non potrei. Me lo confermi?
A quel punto cosa mi consigli sulla scelta della racchetta?
Non è vietato montare ibrido, ma il concetto di spin effect, in realtà, va a creare un effetto “ibrido” proprioin vortù delle poche corde orizzontali. Praticamente, montando un mono, hai uno snapback estremizzato e sicuramente una sensazione più morbida all’impatto rispetto ai telai tadizionali. NUlal vieta che tu possa montae anche un Multi sulle orizzontali, a patto che il calibro sia almeno 1.30. Come consiglio generale, ci voglio corde capaci di snapback e di resistenza buona alle sollecitazioni. Il genere più adatto è Revolve, seguito da tutti i mono da spin, come il Rocket, Banana Bite, Fluopower EVo, ma anche qualcosa più da controllo come Focus Hex MSV.