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Yonex VCore Pro 97 330

Yonex VCore Pro 330, la racchetta associata all’immagine del campione svizzero Stan Wawrinka, è la protagonista assoluta della nuova linea di racchette che sostituisce le apprezzate Duel G. Se la VCore Pro 100 punta alla giocabilità, con una spinta rinnovata, e la VCore Pro 97 310 migliora l’aspetto della pienezza di impatto e di facilità di uscita di palla, anche in spin, VCore Pro 97 330 è il top della gamma e promette, mantenendole, le prestazioni più elevate della linea.

 

Headsize 97 inch2
Peso 330 g
Schema corde 16×19
Bilanciamento 310 mm
Swingweight (incordata) 328 kgcmq
Rigidità 65 RA
Profilo 20 mm
Lunghezza 68.6 cm

L’estetica della VCore Pro 97 330 è del tutto identica a quella delle sorelle da 300 e 310 grammi, con la quale condivide anche lo stampo ed è impercettibilmente uguale. Il telaio abbandona il nero di base per un più elegante blu-grigio scuro, realizzato con un tocco di vernice gommata, minimo, ma che offre un touch and feel notevole. Il colore di base è impreziosito con delle variazioni di blu e di nero, con effetto tono su tono, che si nota solo guardando da molto vicino la racchetta. I quattro angoli del piatto isometrico sono poi rimarcati con una trama marmorizzata, nera e blu, insieme ad un disegno di stile quantico, realizzato in arancio/rame, molto brillante. Lo stesso colore è adoperato per tutte le altre serigrafie, dalla nomenclatura al marchio Yonex, oltre che per il fascione “VCore” all’interno del piatto corde. Il mold, la stampo della racchetta, ad una prima occhiata sembrerebbe invariato, ma ci sono importanti novità nella struttura, a cominciare dall’attacco al manico, che diviene più pieno, senza svaso centrale, monolitico, per poi salire alla gola del telaio dove anche qui si riducono gli svasi e il cuore del telaio diventa più corposo e massiccio nella vista frontale. Non finisce qui, perché, con la riconferma della grafite Black Microcore, è stata inserita anche la Namd, una variante di grafite più elastica, nella zona degli steli, dove scompare la doppia rastrematura che aveva caratterizzato la Duel G, in luogo di uno scalino singolo. Bumper e passacorde, invece, restano invariati rispetto alla precedente versione, già ottimi, con il sistema di attrito per le corde. Al manico, si conferma il classico Yonex Synthetic Grip, che equipaggia l’intera gamma. Sottile e sensibile, ha una finitura microforata e crea una superficie con il canale di avvolgimento del grip abbastanza pronunciato. La forma del manico e la grandezza è invariata e rispecchia quanto già visto con le serie Ezone e SV, misura piena e grip sottile che fanno sembrare l’impugnatura leggermente più piccola della concorrenza. Il butt-cap è il medesimo su tutta la linea, con il tappo verde e lo sportellino removibile per accedere a steli ed hairpin. È abbastanza dritto, con un passaggio più marcato verso la fine, ma sempre scosceso. Ottimo l’assemblaggio, tutto combacia alla perfezione e non ci sono rilievi da fare quanto all’estetica.

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12 commenti

    • La Pro Staff ha sempre una maggiorazione di spin sui colpi, mentre la VCore è più connessa all’azione del braccio. Inoltre, la RF97 è più rigida all’impatto, più secca, mentre la Yonex ha una sensazione più soft. Come potenza, sono molto simili, se la giocano, però c’è vantaggio di contorllo sui colpi piatti con la Yonex, mentre la Wilson raccoglie meglio i colpi in spin appena coperto.

    • Al di là del livello di gioco, è un telaio non semplicissimo da gestire nel lungo periodo. Bisogna allenarsi costantemente e tenerla a bada e trarne vantaggio. Sulle prime strega chiunque la usi, ma adottarla come telaio ufficiale è un’altra cosa ela 310 è più adatta alla gran parte dei tennisti in circolazione.

  1. Le Yonex sono sempre state nel mio cuore dai tempi della RD7. Adesso però mi risulterebbe parecchio impegnativa anche se è un telaio che quando impatta bene fa partire comodini e non palline… Impatto pieno, movimento aiutato anche dal peso con la giusta tecnica, come mettere un treno sul binario, usando bene l’arto non dominante. Che dire… Non farò la pazzia ma…. se potessi qualche palleggio incordata bassa col budello lo farei volentieri… ma la tentazione è forte… Comunque Bravo Fabio, ottime recensioni le tue. Continua così.

  2. Ciao Fabio, subito un grazie per tua gentilezza e disponibilità. Ho 40 anni e gioco da almeno 20 con una Head Radical Tour A.Agassi, piatto 18×20 e 330g senza corde. La amo e continuo a giocarci volentieri però il desiderio di provare racchette più moderne è molto forte e da tempo sto monitorando tre delle racchette che più hanno catturato il mio interesse dopo attenta lettura delle tue recensioni: questa Yonex, la Head Prestige MP oppure tornando a casa Radical la Head Radical Pro. Gioco da fondo campo e raramente scendo sotto rete con un approccio “aggressivo”, nel senso che mi piace spingere la palla con intensità e poco spin. Mi è piaciuto molto quello che hai detto in un video dove l’errore più classico nella scelta della racchetta è pensare solo ai punti forti tralasciando quelli deboli: strada migliore per comprare una racchetta che non aiuterà a giocare meglio. Siccome non sono ne un esperto ne un agonista, al di la delle caratteristiche di gioco, mi sembra che il mio punto debole è tirare la palla oltre (a volte di parecchio) la linea di fondo campo avversario (il che conferma che mi piace tirare con energia, ma dove non arriva la tecnica magari può aiutare una racchetta e soprattutto una corda). Concludo. Capisco la difficoltà di dare suggerimenti senza vedere come uno gioca, ma alla luce di quello che ho scritto una di queste tre racchette potrebbe andar bene? Se hai altre opzioni dimmi pure senza problemi, non voglio fissarmi. E come corde?
    Grazie 🙂

    • Ciao Simone, provo a darti dei consigli mirati, ma prima ho bisogno che mi dica alcune cose.
      Hai necessità di passare ad un telaio più leggero? Quali sono le cose prediligi nel telaio tra controllo, spinta e spin?
      Che livello di gioco hai e che tipologia di impugnature?

      • Ciao Fabio, ti ringrazio dell’aiuto. Rispondendo alle tue domande: 1) no, non ho bisogno di passare ad un telaio più leggero. 2) direi maggior controllo. 3) prendendo la scala di valutazione ITR direi sono un 3.5. 4) come impugnatura la tipologia semi-western.
        Ti avevo selezionato tre racchette, ne aggiungo una che potrebbe entrare nella rosa restando sul piatto 18×20: la Head Speed Pro.
        Ti ringrazio e ti auguro una buona giornata 🙂
        Simone

        • Allora, se la ua necessità è quella del maggior controllo, senza una grossa necessità di spin, tra quelle di cui chiedi, direi:
          Vcore Pro 97 330, se cerchi la massima pesantezza di palla e la stabilità
          La Donnay Pro One 97 Hexa 18×20, se vuoi un telaio che sia realmente flessibile e sensibile, ma da customizzare a tuo piacimento
          La SPeed Pro, se cerchi una maggiore facilità di uscita di palla, ma mettendo in bilancio una perdita di feeling rispetto a tutti gli altri telai citati.

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