
Tecnifibre TF 40 305 18×20
Al servizio, il colpo piatto è veramente efficace. Potente, preciso e gestibile nell’intensità, regala emozioni ed efficacia, pur richiedendo un certo livello di spinta per accedere alle grazie della TF 40. Lo slice non gira tantissimo, ma in compenso è veloce e resta tanto basso. Qui c’è una maggiore facilità di gestione del colpo, che si riesce ad angolare con un po’ di curva a disposizione. Il kick non è esaltante, salta solo discretamente e richiede una certa fatica per avere efficacia. Quando si carica molto, il telaio tende a stendere la traiettoria e invalida il lavoro di strappo. Tuttavia, lavorandolo in maniera certosina, ha un senso soprattutto nelle fasi difensive, alla ricerca di una palla lavorata e complessa.

In definitiva, Tecnifibre TF 40 è una racchetta intrigante per le sue proporzioni di spinta e di precisione, che la pongono al vertice della gamma dell’azienda per rigore direzionale e concretezza di gioco. È una bella interpretazione della classica moderna, che sfrutta uno schema corde fitto insieme ad un profilo leggermente maggiorato, ma squadrato e pulito nelle linee, per offrire una spinta notevole a regime medio-alto ed alto. La palla esce generalmente in maniera facile, ma il miglior feedback per il braccio c’è soprattutto quando si impatta con concretezza. Nonostante la sua pesantezza generale, è un telaio relativamente equilibrato, non troppo difficile da muovere e sicuramente più gestibile di una T-Fight 305, che offre probabilmente un impatto migliore, soprattutto a basso regime. Bella anche esteticamente, si riconosce subito anche per i colori e il design asimmetrico. Magari, senza quella bandiera francese sullo stelo destro, potrebbe essere più universalmente appetibile.
Le concorrenti:
Yonex Vcore Pro 97 HD – Wilson Blade 98 V7 18×20 – Wilson Blade 98 V7 16×19 – Wilson Ultra Tour – Head Prestige MP – Head Gravity Tour – Head Gravity Pro – Volkl V8 Pro – Babolat Pure Strike 16×19 – Dunlop CX 200 – Dunlop CX 200 Tour
Corde adoperate per il test:
Tecnifibre Ice code 1.25 22/22 22/21 21/20
Tecnifibre Black Code 1.20 22/21 21/20
String Project Keen 1.18 23/22 22/21 21/21
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16 commenti
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Ciao Fabio mi sembra di capire che questa tf40 sia più gestibile della xct..volevo sapere cosa mi consigli tra le varie tecnifibre che hai recensito, io gioco con una tflash 315 atp con cui mi trovo bene ma vorrei qualcosa di più performante senza però sacrificare troppo la giocabilità e il comfort. Sono un buon terza categoria, gioco abbastanza classico, prevalentemente di ritmo da fondo, rovescio ad una mano,spesso in back. Grazie
Ciao, venendo dalla T-flash 315, c’è da capire se desideri una maggiore leggerezza o più o meno la stessa sostanza e, soprattutto, se vuoi restare sulla tipologia profilata o passare ad una classica. In tecnifibre, la profilata è obbligata, c’è solo T-flash 300 CES, ma per le classiche ce ne sono di ogni peso e inerzia ed occorre capire in che modo ti vuoi orientare.
Grazie Fabio, in effetti per ora è molto difficile sostituire la tflash, diciamo che se volessi fare una via di mezzo forse la tfight 300 xct potrebbe essere un’alternativa? Il problema è che mi sembra leggera e non vorrei perdere la sostanza e la massa che mi danno la tflah 315. Oppure tfight 315 xct, simile alle 300, magari più stabile e adatta anche a un gioco più piatto?
La 315 è più leggera in mano rispetto alla 300, tra le due quest’ultima è sicuramente meglio. Tuttavia, devi considerare che la T-flash 315 è un bel mattone ed è anche profilata, quindi la stessa stabilità è difficile trovarla, mentre ti posso assicurare che la potenza di T-fight 300 è di rilievo, quindi il passaggio ci può stare. L’alternativa sarebbe la 305, qui la stabilità sarebbe al livello della T-flash 315, e la sensazione di pesantezza anche superiore, motivo per cui ci penserei bene.
Grazie Fabio, gentilissimo, prima di fare una scelta dovrò sicuramente provarle, ora ho le idee un po’ più chiare.
Era da mesi che pensavo a questo telaio,il 18×20 mi era piaciuto in passato pero ricordav che era molto impegnativo, poi giocando con la blade cv mi dicev se trovassi qualcosa di preciso e potente con la testa leggermente meno carica…..mi sono trovay in negozio,provata tra le mani poi fatta incordare…..mi sembra un fruscella a confronto alla blade!stasera vad in partita….l impatto e godurioso mi ricorda la strike 100 2020,la palla esce facile e se eseguito bene il gesto prende pure uno spin molto interessante!faccio il mio gioco molto pii facilmente chr con la blade e nn accuso la fatica in scambi molto lunghi!i colpi escono molto facili e veloci anche la battutta fila via bene!solo su qualche strattonata perdo il controllo xchr mi devo abituare ancora,xo a regime medio medio-alto veramente soddisfa alla grande!mi e stato montato delle black code 21 20, sembrano andare da dio.mi han proposto le ice code ma in passato le ho testate altrove ma perdevo tanta potenza e uscita!domani gioco dinuovo e riposto le mie seconde impressioni
Beh, direi che ti è piaciuta parecchio. Occhio che le Ice code qui ci ci stanno bene, essendo il telaio tendente al rigido.
Dopo 5 ore tra cui 3 partite mi sono divertito molto con questa racchetta,confermo la grande precisione e poi ora ci ho fat la mano e pure su grandi accel va da dio!quando pesti fa veramente male! Le ice ho paura che mi castrano l l’uscita di palla,ora mi fila via bella veloce!sulla strike 23 22 mi blocco completamente l.uscita!provero 21 20 anche se mi e uscita vicino le palline head una matassina di head linx tour come le vedi?
Lynx Tour è un po’ troppo reattiva per quel pattern, puoi provare, ma tensione piuttosto bassa, sui 20 kg al massimo. Dovrebbe darti soprattutto feeling all’impatto, molto diretto, e controllo.
Finalmente montate le ice code e provate due ore veramente e la corda ideale ha limato tutte le cose su cui avevo il dubbio sulle black code,il controllo pire l ho percepito decisamente migliore
Come ti dicevo, il telaio è reattivo e Ice Code offre molto di più rispetto alla Black Code nell’assecondare il comportamento.
Bene, molto bene. Non avevo dubbi, perché su quel telaio la corda molto rigida non lavora bene, mentre una Ice code, con il suo allungo, rimette tutto a posto.
Ciao Fabio, complimenti per il blog.
Ho dei dubbi che spero tu possa risolvere.
Sono dietro a cambiare racchetta e non so che pesci prendere. Classifica 3.1, gioco prevalentemente da fondo sfruttando servizio e dritto. Rovescio a due mani con buon slice.
C’è differenza fra la TF40 305 e la TF40 315? Mi hanno detto che la 305 è nettamente migliore della 315, è vero? E se si in cosa è migliore? E sopratutto questa cosa vale anche per le nuove RS T-Fight 305 e 315?
L’ultima domanda riguarda il confronto con la Blade V7 18×20 ovvero che differenze ci sono fra questa e i nuovi modelli della Tecnifibre (TF e RS T-Fight)
Grazie dell’attenzione e continua cosi!!!
TF40 va nettamente meglio rispetto alla versione 315 grammi, che è più scarica ed eccessivamente classica nel modo di far uscire i colpi, mentre con la 305 si varia più allegramente tra back, piatto e top, che però resta moderato, soprattutto rispetto alla nuova T-fight 305 RS, che va davvero bene e ritengo abbia una prestazione superiore rispetto a TF40. In settimana spero di riuscire a scrivere la recensione completa di T-fight 300 e 305 RS, che ho appena finito di testare.
Rispetto a Blade v7 18×20, T-fight 305 RS è più facile in uscita di palla, presenta un livello di spinta appena inferiore, ma una maggiore predisposizione alle variazioni di spin, sempre con un gran controllo. La trovo meno dispendiosa di Blade 18×20, un po’ sotto per feeling di impatto, ma molto giusta per come è stata definita nella sua totalità.
Grazie mille Fabio!
Un ultima domanda.. secondo te quali corde starebbero bene sulla Blade v7 18×20, TF40 305 e sulla T-fight RS 305?
Grazie
Su Blade 18×20, Alu Power Soft, Su TF40 305 Ice code per potenza oppure Keen 1.18 per feeling e solidità, mentre su T-fight RS ho molto apprezzato Yonex Poly Tour Fire Black e Armour Soft, infatti differentemente dal modello precedente accetta di più corde reattive e così si apre un mondo nel set-up.