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Tecnifibre TF 40 305 18×20

Tecnifibre TF 40 è la proposta dell’azienda francese in fatto di telai classici dalle proporzioni moderne. La linea TF40 nasce per celebrare i 40 anni del marchio e si va ad aggiungere a T-Fight, che propone telai con le stesse proporzioni di peso bilanciamento, ma TF40 offre una maggiore classicità, nello stile e nell’indole. Due le versioni disponibili, una 315 grammi, con bilanciamento arretrato a 31 centimetri e una inerzia di poco superiore ai 320 punti, ed una 305 grammi, con bilanciamento avanzato a 32.5 e 328 punti di inerzia che vuole essere una risposta alle più conosciute Blade 98 e rivali. Scopriamo come va la TF 40 305 grammi.

Tecnifibre TF 40

Headsize 98 inch2
Peso 305g
Schema corde 18*20
Bilanciamento 325 mm
Swingweight (incordata) 327 kgcmq
Rigidità 66 RA
Profilo 22 mm
Lunghezza 68.6 cm

L’estetica di TF 40 propone ancora il bianco come colore dominante, satinato, che ricopre tre quarti del telaio e lascia spazio al blu e al rosso, che creano la bandiera francese, poco sopra il cuore, solo da un lato, mentre il nero va a colorare lo stelo destro e l’attacco al manico. La quasi totalità della vernice adoperata è opaca, con dei giochi di finitura in stile carbonio per il rosso e il blu, che risultano leggermente più lucidi. Il telaio ha una forma meno spigolosa rispetto alle versioni T-Fight, con un piatto meno angolato e più dolce nel disegno del suo ovale. È un telaio inedito per Tecnifibre, con un profilo da 22 millimetri e la sezione boxed del cuore e degli steli, mentre sul piatto si arrotonda leggermente e diventa quasi un profilo flat, ma con una porzione frontale piatta. I passacorde e il bumper-guard sono realizzati in con buona qualità, ma soprattutto pensati per non intaccare l’estetica del telaio. Si integrano molto bene e le corde vengono “annegate” nei passanti, per una maggiore protezione agli urti. Non solo, perché sono realizzati in materiale più morbido, per offrire una maggiore delicatezza di impatto, e i fori sono allargarti, per far in modo che il 18×20 possa lavorare meglio e più liberamente. Scendendo al manico, troviamo la tipica forma Tecnifibre, che ricorda molto quella di Head, ma con la differenza di un tappo meno pronunciato e, soprattutto, di un butt cap, sì molto bello, con il nuovo logo TF, ma senza sportellino, che non concede l’accesso agli steli per il custom. Il tutto si completa con il solito Xtra Feel grip, di buona fattura, seppure abbastanza sottile rispetto alla media.

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16 commenti

  1. Ciao Fabio mi sembra di capire che questa tf40 sia più gestibile della xct..volevo sapere cosa mi consigli tra le varie tecnifibre che hai recensito, io gioco con una tflash 315 atp con cui mi trovo bene ma vorrei qualcosa di più performante senza però sacrificare troppo la giocabilità e il comfort. Sono un buon terza categoria, gioco abbastanza classico, prevalentemente di ritmo da fondo, rovescio ad una mano,spesso in back. Grazie

    • Ciao, venendo dalla T-flash 315, c’è da capire se desideri una maggiore leggerezza o più o meno la stessa sostanza e, soprattutto, se vuoi restare sulla tipologia profilata o passare ad una classica. In tecnifibre, la profilata è obbligata, c’è solo T-flash 300 CES, ma per le classiche ce ne sono di ogni peso e inerzia ed occorre capire in che modo ti vuoi orientare.

    • Grazie Fabio, in effetti per ora è molto difficile sostituire la tflash, diciamo che se volessi fare una via di mezzo forse la tfight 300 xct potrebbe essere un’alternativa? Il problema è che mi sembra leggera e non vorrei perdere la sostanza e la massa che mi danno la tflah 315. Oppure tfight 315 xct, simile alle 300, magari più stabile e adatta anche a un gioco più piatto?

      • La 315 è più leggera in mano rispetto alla 300, tra le due quest’ultima è sicuramente meglio. Tuttavia, devi considerare che la T-flash 315 è un bel mattone ed è anche profilata, quindi la stessa stabilità è difficile trovarla, mentre ti posso assicurare che la potenza di T-fight 300 è di rilievo, quindi il passaggio ci può stare. L’alternativa sarebbe la 305, qui la stabilità sarebbe al livello della T-flash 315, e la sensazione di pesantezza anche superiore, motivo per cui ci penserei bene.

  2. Era da mesi che pensavo a questo telaio,il 18×20 mi era piaciuto in passato pero ricordav che era molto impegnativo, poi giocando con la blade cv mi dicev se trovassi qualcosa di preciso e potente con la testa leggermente meno carica…..mi sono trovay in negozio,provata tra le mani poi fatta incordare…..mi sembra un fruscella a confronto alla blade!stasera vad in partita….l impatto e godurioso mi ricorda la strike 100 2020,la palla esce facile e se eseguito bene il gesto prende pure uno spin molto interessante!faccio il mio gioco molto pii facilmente chr con la blade e nn accuso la fatica in scambi molto lunghi!i colpi escono molto facili e veloci anche la battutta fila via bene!solo su qualche strattonata perdo il controllo xchr mi devo abituare ancora,xo a regime medio medio-alto veramente soddisfa alla grande!mi e stato montato delle black code 21 20, sembrano andare da dio.mi han proposto le ice code ma in passato le ho testate altrove ma perdevo tanta potenza e uscita!domani gioco dinuovo e riposto le mie seconde impressioni

  3. Dopo 5 ore tra cui 3 partite mi sono divertito molto con questa racchetta,confermo la grande precisione e poi ora ci ho fat la mano e pure su grandi accel va da dio!quando pesti fa veramente male! Le ice ho paura che mi castrano l l’uscita di palla,ora mi fila via bella veloce!sulla strike 23 22 mi blocco completamente l.uscita!provero 21 20 anche se mi e uscita vicino le palline head una matassina di head linx tour come le vedi?

    • Lynx Tour è un po’ troppo reattiva per quel pattern, puoi provare, ma tensione piuttosto bassa, sui 20 kg al massimo. Dovrebbe darti soprattutto feeling all’impatto, molto diretto, e controllo.

  4. Finalmente montate le ice code e provate due ore veramente e la corda ideale ha limato tutte le cose su cui avevo il dubbio sulle black code,il controllo pire l ho percepito decisamente migliore

  5. Ciao Fabio, complimenti per il blog.
    Ho dei dubbi che spero tu possa risolvere.
    Sono dietro a cambiare racchetta e non so che pesci prendere. Classifica 3.1, gioco prevalentemente da fondo sfruttando servizio e dritto. Rovescio a due mani con buon slice.
    C’è differenza fra la TF40 305 e la TF40 315? Mi hanno detto che la 305 è nettamente migliore della 315, è vero? E se si in cosa è migliore? E sopratutto questa cosa vale anche per le nuove RS T-Fight 305 e 315?
    L’ultima domanda riguarda il confronto con la Blade V7 18×20 ovvero che differenze ci sono fra questa e i nuovi modelli della Tecnifibre (TF e RS T-Fight)
    Grazie dell’attenzione e continua cosi!!!

    • TF40 va nettamente meglio rispetto alla versione 315 grammi, che è più scarica ed eccessivamente classica nel modo di far uscire i colpi, mentre con la 305 si varia più allegramente tra back, piatto e top, che però resta moderato, soprattutto rispetto alla nuova T-fight 305 RS, che va davvero bene e ritengo abbia una prestazione superiore rispetto a TF40. In settimana spero di riuscire a scrivere la recensione completa di T-fight 300 e 305 RS, che ho appena finito di testare.
      Rispetto a Blade v7 18×20, T-fight 305 RS è più facile in uscita di palla, presenta un livello di spinta appena inferiore, ma una maggiore predisposizione alle variazioni di spin, sempre con un gran controllo. La trovo meno dispendiosa di Blade 18×20, un po’ sotto per feeling di impatto, ma molto giusta per come è stata definita nella sua totalità.

    • Su Blade 18×20, Alu Power Soft, Su TF40 305 Ice code per potenza oppure Keen 1.18 per feeling e solidità, mentre su T-fight RS ho molto apprezzato Yonex Poly Tour Fire Black e Armour Soft, infatti differentemente dal modello precedente accetta di più corde reattive e così si apre un mondo nel set-up.

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