
Tecnifibre TF 40 305 18×20

In campo, TF 40 sfodera una prestazione che la pone sicuramente al di sopra della corrispettiva T-Fight 305, rispetto alla quale mostra delle proporzioni più sensate in assoluto, con maggiore equilibrio dinamico e maggiore, se lo si può dire di una 305/32.5, giocabilità. Rispetto alla sorellastra, infatti, il livello di inerzia è più umano, 327 punti a telaio incordato con Ice Code, e, anche se la maneggevolezza non è certo da riferimento, il telaio mostra una maggiore naturalezza nello swing, senza risultare mai eccessivamente pesante nella sua dinamica. Va detto, però, che è massiccia e il bilanciamento a 32.5 centimetri non nasconde nessuno dei suoi 305 grammi, per una gestione similare a telai come Wilson Blade 98 16×19 e Dunlop CX 200. In realtà, per il controllo di cui dispone, può essere assimilata anche a telai come VCore Pro 97 HD, con la quale condivide la buona propensione allo spin, nonostante un pattern abbastanza denso. Parliamo di feeling, perché bisogna mettere in chiaro che TF 40 è una racchetta che offre una sensazione di impatto secca e reattiva, sicuramente non da classica old-style e più vicina ai canoni delle classiche moderne. Questa caratteristica deriva dalla scelta di voler dare anche una buona potenza al telaio, che non può certo essere definito come low-powered, anzi dimostra una bella spinta, anche se non proprio gratuita. In pratica, spinge bene se incentivata a spingere e non serve nemmeno strafare con il braccio per apprezzare le doti di spinta, perché partono belle botte anche con uno swing fluido. Il telaio ha massa a sufficienza per contrastare la palla in scioltezza e consente un grande appoggio sui colpi avversari o sulle risposte bloccate, aspetto molto interessante perché TF 40 ha una uscita di palla piuttosto facile dal piatto e, se il 18×20 spaventa sulla carta, nella realtà non è così proibitiva. Per tirare davvero forte, però, il telaio va spinto e anche con un certo vigore, per cui TF 40, nonostante tutte le soluzioni, va inserita nel settore delle ultra-agonistiche, la cui vera prestazione è visibile soprattutto impattando con sostanza e vigore, diversamente si sfrutta per la sua precisione e la sua solidità, ma il motore non si riscalda nemmeno. Il telaio ha una precisione molto alta e mira al bersaglio piccolo con estremo rigore e con un angolo di uscita naturalmente basso, piuttosto frontale, ma che riesce ad addomesticare anche lo spin, purché non si ricerchino soluzioni al di fuori della logica di un telaio classico. Tuttavia, il sistema dei passacorde allargati pare funzionare bene e di certo il pattern, se il braccio fa il suo, morde la palla e varia l’altezza di uscita dal piatto. Non c’è quindi uno spin gratuito, ma le coperture dei colpi e le variazioni sono ben assicurate. Volendo trovare un difetto a questo telaio, possiamo dire che il feeling non è il massimo, per la sua secchezza di impatto e la sua rigidità, che, seppur stemperata dalle soluzioni tecniche, ha un contatto reattivo con la palla e il colpo si sente a dovere soprattutto quando si pesta la palla, ma sui tocchi e sulle palle scariche c’è un po’ di assenza di feedback.
16 commenti
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Ciao Fabio mi sembra di capire che questa tf40 sia più gestibile della xct..volevo sapere cosa mi consigli tra le varie tecnifibre che hai recensito, io gioco con una tflash 315 atp con cui mi trovo bene ma vorrei qualcosa di più performante senza però sacrificare troppo la giocabilità e il comfort. Sono un buon terza categoria, gioco abbastanza classico, prevalentemente di ritmo da fondo, rovescio ad una mano,spesso in back. Grazie
Ciao, venendo dalla T-flash 315, c’è da capire se desideri una maggiore leggerezza o più o meno la stessa sostanza e, soprattutto, se vuoi restare sulla tipologia profilata o passare ad una classica. In tecnifibre, la profilata è obbligata, c’è solo T-flash 300 CES, ma per le classiche ce ne sono di ogni peso e inerzia ed occorre capire in che modo ti vuoi orientare.
Grazie Fabio, in effetti per ora è molto difficile sostituire la tflash, diciamo che se volessi fare una via di mezzo forse la tfight 300 xct potrebbe essere un’alternativa? Il problema è che mi sembra leggera e non vorrei perdere la sostanza e la massa che mi danno la tflah 315. Oppure tfight 315 xct, simile alle 300, magari più stabile e adatta anche a un gioco più piatto?
La 315 è più leggera in mano rispetto alla 300, tra le due quest’ultima è sicuramente meglio. Tuttavia, devi considerare che la T-flash 315 è un bel mattone ed è anche profilata, quindi la stessa stabilità è difficile trovarla, mentre ti posso assicurare che la potenza di T-fight 300 è di rilievo, quindi il passaggio ci può stare. L’alternativa sarebbe la 305, qui la stabilità sarebbe al livello della T-flash 315, e la sensazione di pesantezza anche superiore, motivo per cui ci penserei bene.
Grazie Fabio, gentilissimo, prima di fare una scelta dovrò sicuramente provarle, ora ho le idee un po’ più chiare.
Era da mesi che pensavo a questo telaio,il 18×20 mi era piaciuto in passato pero ricordav che era molto impegnativo, poi giocando con la blade cv mi dicev se trovassi qualcosa di preciso e potente con la testa leggermente meno carica…..mi sono trovay in negozio,provata tra le mani poi fatta incordare…..mi sembra un fruscella a confronto alla blade!stasera vad in partita….l impatto e godurioso mi ricorda la strike 100 2020,la palla esce facile e se eseguito bene il gesto prende pure uno spin molto interessante!faccio il mio gioco molto pii facilmente chr con la blade e nn accuso la fatica in scambi molto lunghi!i colpi escono molto facili e veloci anche la battutta fila via bene!solo su qualche strattonata perdo il controllo xchr mi devo abituare ancora,xo a regime medio medio-alto veramente soddisfa alla grande!mi e stato montato delle black code 21 20, sembrano andare da dio.mi han proposto le ice code ma in passato le ho testate altrove ma perdevo tanta potenza e uscita!domani gioco dinuovo e riposto le mie seconde impressioni
Beh, direi che ti è piaciuta parecchio. Occhio che le Ice code qui ci ci stanno bene, essendo il telaio tendente al rigido.
Dopo 5 ore tra cui 3 partite mi sono divertito molto con questa racchetta,confermo la grande precisione e poi ora ci ho fat la mano e pure su grandi accel va da dio!quando pesti fa veramente male! Le ice ho paura che mi castrano l l’uscita di palla,ora mi fila via bella veloce!sulla strike 23 22 mi blocco completamente l.uscita!provero 21 20 anche se mi e uscita vicino le palline head una matassina di head linx tour come le vedi?
Lynx Tour è un po’ troppo reattiva per quel pattern, puoi provare, ma tensione piuttosto bassa, sui 20 kg al massimo. Dovrebbe darti soprattutto feeling all’impatto, molto diretto, e controllo.
Finalmente montate le ice code e provate due ore veramente e la corda ideale ha limato tutte le cose su cui avevo il dubbio sulle black code,il controllo pire l ho percepito decisamente migliore
Come ti dicevo, il telaio è reattivo e Ice Code offre molto di più rispetto alla Black Code nell’assecondare il comportamento.
Bene, molto bene. Non avevo dubbi, perché su quel telaio la corda molto rigida non lavora bene, mentre una Ice code, con il suo allungo, rimette tutto a posto.
Ciao Fabio, complimenti per il blog.
Ho dei dubbi che spero tu possa risolvere.
Sono dietro a cambiare racchetta e non so che pesci prendere. Classifica 3.1, gioco prevalentemente da fondo sfruttando servizio e dritto. Rovescio a due mani con buon slice.
C’è differenza fra la TF40 305 e la TF40 315? Mi hanno detto che la 305 è nettamente migliore della 315, è vero? E se si in cosa è migliore? E sopratutto questa cosa vale anche per le nuove RS T-Fight 305 e 315?
L’ultima domanda riguarda il confronto con la Blade V7 18×20 ovvero che differenze ci sono fra questa e i nuovi modelli della Tecnifibre (TF e RS T-Fight)
Grazie dell’attenzione e continua cosi!!!
TF40 va nettamente meglio rispetto alla versione 315 grammi, che è più scarica ed eccessivamente classica nel modo di far uscire i colpi, mentre con la 305 si varia più allegramente tra back, piatto e top, che però resta moderato, soprattutto rispetto alla nuova T-fight 305 RS, che va davvero bene e ritengo abbia una prestazione superiore rispetto a TF40. In settimana spero di riuscire a scrivere la recensione completa di T-fight 300 e 305 RS, che ho appena finito di testare.
Rispetto a Blade v7 18×20, T-fight 305 RS è più facile in uscita di palla, presenta un livello di spinta appena inferiore, ma una maggiore predisposizione alle variazioni di spin, sempre con un gran controllo. La trovo meno dispendiosa di Blade 18×20, un po’ sotto per feeling di impatto, ma molto giusta per come è stata definita nella sua totalità.
Grazie mille Fabio!
Un ultima domanda.. secondo te quali corde starebbero bene sulla Blade v7 18×20, TF40 305 e sulla T-fight RS 305?
Grazie
Su Blade 18×20, Alu Power Soft, Su TF40 305 Ice code per potenza oppure Keen 1.18 per feeling e solidità, mentre su T-fight RS ho molto apprezzato Yonex Poly Tour Fire Black e Armour Soft, infatti differentemente dal modello precedente accetta di più corde reattive e così si apre un mondo nel set-up.