
Pro Kennex Q+15 Pro

Da fondocampo, Q+15 Pro è nel suo regno, con l’enorme potenza a disposizione che fa stare lunghi sui colpi con il minimo sforzo. Già con uno swing fluido e di media intensità, la profondità di palla è notevolissima, praticamente si gioca pensando a dove piazzare e, anche se non è un’amante del bersaglio piccolo, il telaio fa il resto, mostrando sostanza ad ogni impatto. Dal fondo, Q+15 Pro è un telaio di lusso, che permettere di spingere tantissimo con il piede appena sopra l’acceleratore, senza dover strafare nulla. Smista molto bene la palla, lascia gestire i colpi per altezza e rotazioni e mostra un angolo di uscita leggermente alto, non così alto quanto farebbe pensare il pattern aperto sui 105 pollici. Consente, quindi, anche un discreto gioco piatto e classico, sul quale è ferma e granitica all’impatto, ma mostra tanta verve con la quale bisogna prendere le misure e capire quanto si può osare. La palla carica di spin è decisamente più controllata e intellegibile, ma il colpo piatto è una vera fucilata, che, però, ha bisogno di spazio per atterrare, visto che la propulsione frontale dei colpi è esagerata.
Il back si lavora con dolcezza e la palla che esce è molto efficace, sia per velocità che per complessità. Si riesce anche a modulare bene, preferisce la decisione, ma non lo strappo. Anche sul back vuole quella fluidità tipica da tennista maturo, ma anche qui ha una moltiplicazione efficace della forza e delle rotazioni impresse alla palla. Il side-spin c’è, ma non è così marcato come ci si aspetterebbe.
A rete è poco maneggevole, è ingombrante e conviene non andare per il sottile. Per fortuna, l’efficacia della volée è elevata, con il colpo piatto potente e molto profondo, mentre il taglio conferisce una buona gestione dell’angolo e lascia un buon margine per pestare. Lo smash è prepotente, cattivo e ben modulabile, con tanta efficacia già con un colpo solo piazzato.
Al servizio mostra una buona propensione al colpo piatto, che tende ad essere lungo, ma preciso nella direzione, mentre lo slice è ottimo, con tantissimo giro e poco rimbalzo. Lo slice è l’arma principale al servizio con la Q+15 Pro, ma qualche soddisfazione arriva anche dal Kick, soprattutto in fase difensiva, visto che lo strappo pesante e per braccia nerborute, ma il colpo alto, carico e lavorato in fluidità apre molto bene gli angoli dopo la rete, scavalcandola con estrema facilità.
19 commenti
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ciao fabio, praticamente un bazooka…
ma vista la grande potenza del telaio ( profilo 26 – ra 70 – piatto 105) era proprio necessario farlo anche longbody e 16×19?
non credi che un 16×20 0 18×19 e una lunghezza standard lo avrebbero reso ancora + interessante e gestibile come controllo?
Telai con quelle carattersitiche già ci sono, Kennex ha voluto fare altro, un bazooka, appunto.
In realtà, la maggiore lunghezza ha una funzione importante nella flessione del telaio, che è grosso, imponendo un lavoro più marcato sul flexpoint, altrimenti sarebbe piuttosto rigida all’impatto.
Ciao Fabio…che differenze ci sono rispetto alla Pk KI 10 305? Soprattutto in termini di maneggevolezza e potenza. Inoltre quale è “piu agonistica”? Grazie in anticipo… Emanuele
Sono entrambe agonistiche, ma la Q+15 un po’ di più perché è necessario saperla meglio gestire con braccio e sensibilità per addomesticarla. la ki10 è sicuramente più maneggevole, ma detto così sembrerebbe che sia facile, cosa che non è. Va detto, poi, che la 10 è più sensibile e mobrida all’impatto, si comporta quasi come una classica, mentre la Q+15 ha una moltiplicazione di spin e potenza molto elevata. Se la ki 10 è un telaio con cui giocare a tutto braccio, la Q+15 è una racchetta da sfruttare a braccio sciolto.
Ciao Fabio la q+15 da 285 gr sarebbe come caratteristiche la sorella minore della Pro?
Grazie Antonio
Esattamente, la Q+15 285 è una versione nettamente più gestibile della Pro, meno cattiva, ma sempre efficace.
Buongiorno Fabio, sono nuova del blog, scoperto da poco, ma ho già capito che ho trovato quello che cercavo! Allora, ho ripreso a giocare a 40 anni, dopo 20 di stop. Ora ne ho 47, sono piccolina, ho un braccio molto educato (ed un’impostazione vecchissimo style!). Ho ripreso anni fa con una ProKennex Ki5 295gr, perché ho sempre avuto problemi col gomito. Mi ci trovo bene, ma ho capito che è davvero “presuntuosa” per me, ho sì un buon braccio, ma gioco poco e sono deboluccia, avrei bisogno di un arnese che mi aiutasse a generare un po’ di forza gratuitamente. Gioco tendenzialmente piatto, anche perché la racchetta che ho lo spin me lo regge poco, rovescio ad una mano, spesso slice ma non solo, con lo stile di una che ha imparato a giocare a metà anni ’80! Volevo provare addirittura la Pure Drive, o la nuova Wilson Clash, ma temo un po’ a lasciare ProKennex per via del gomito. Saresti così gentile da darmi un consiglio? grazie, Livia
Ciao Livia, benvenuta nel Blog.
In effetti, la Ki 5, per quanto leggera è sempre una racchetta agonstica e non va sottovalutata nella gestione generale. Però kennex ha realizzato la serie Q+5 proprio per questo e una soluzione come Q+5 da 290 grammi potrebbe darti il feeling simile alla ki 5, ma con una maggiore potenza gratuita e minore inerzia da gestire.
Come alternative, vista la tua necesità di avere un telaio poco aggressivo per il gomito, potresti valutare, per motivi diversi, WIlson Clash 295 grammi (che gioca come un telaio più leggero), Donnay Allwood 102 da 285 grammi, telaio morbidissimo, classico e con piatto più abbondante, oppure una profilata leggera, come Yonex Ezone 100 280 grammi, Pure Drive Team, Dunlop CX 400, tutte racchett che hanno nella spinta facile e nella tolleranza i punti di forza.
Chiaramene, su un gioco classico, il telaio più flessibile aiuta a mantenere il controllo e la sensibilità, tuttavia tu chiedi potenza, che solitamente c’è dove diminuisce il controllo. Quindi, se cerchi più controllo, orientati sulle prime consigliate, se invece la necessità preponderante è l’aiuto sulla spinta e nella facilità di gioco, le seconde hanno qualcosa in più.
Per quanto riguarda il gomito, premesso che, se incordi con un buon multifilo a tensione giusta, i problemi difficilmente si presentano, tutti i telai odierni hanno dei sistemi efficaci di smorzamento degli impatti e bisogna sbagliare qualcosa, movimenti, scelta del telaio o incordatura, per avere dei fastidi.
Ciao Fabio, ogni tanto vengo a chiedere condsigli, Dopo varie racchette acquistate a segutito di tuoi consigli per problemi al gomito attualmente sto giocando con una Pro Kennex Q tour+ da 300 grammi. Il problema al braccio l’ho risolto non sento più dolore ma mi manca la spinta che mi davano le altre tipo wilson pro staf 97s. Non vorrei cambiare marca e per me che gioco prevalentemente d’attacco con discese a rete e cerco sempre di chiudere il punto potrebbe questa fare al mio caso? Ti ricordo che ho un gioco vecchio stile, rovescio ad una mano in back e top ed il dritto piatto o poco coperto. non vorrei superare i 305 grammi dato che la wilson da 315 mi stancava molto( anche se Tu mi avvevi avvisato in merito, l’attuale per nulla e questa oggetto della recensione potrebbe? Grazie aspetto tue notizie
Prima di cambiare telaio, proviamo a dare più vitalità con altre corde, perché la Tour 300 non è certo avara di potenza e con le corde giuste, spara anche forte. Al momento, cosa hai provato in merito all’incordatura?
Scusami Fabio ma solo ora ho letto: incordata con Pro Kennex ecepert tirata a 22. Che dici e soprattutto cosa suggerisci ? Grazie come sempre
Diciamo che la corda non è il massimo, anzi è una corda economica. Potresti riporvarla alla stessa tensione già con una Velcity o con una Multisense di tecnifibre e avrai già un altro risultato in termini di spinta e feeling con la palla.
La velocity della Head è un multifilamento giusto? Rimanendo in casa Head la corda mono Head Hawk Touch 1.25 che mi consigliasti tempo fa per la pro staff 97s e con la quale mi sono trovato molto bene potrebbe aiutarmi a spingere anche con la pro Kennex q tour+ 300g. o è preferibile le multi che prima mi hai consigliato? Grazie come sempre
Se cerchi spinta e vuoi un aiuto vero in tal senso, o vai di multi o di ibrido. Tuttavia, il telaio non è affatto avaro di spinta e un mono sarebbe una scelta adatta per avere più controllo e sensazione di impatto. Quindi, tenendo sempre una tensione bassa, massimo 22/22, la Hawk touch, gran corda, ci sta per il gioco vario, mirando a controllo e feeling.
Fabio scusami hai letto la mia domanda?
Certo, letto e risposto, ultimamente ho avuto un bel po’ da fare e si era accumulato ritardo con i commenti.
ciao Fabio, sono nuovo del forum, giocavo a tennis cento anni fa ( quasi) e poi smesso per un lungo periodo, ho provato a piu’ riprese a calcare di nuovo i campi ma ho sviluppato rapidamente un dolorosissimo problema di epitrocleite che sul servizio e smatch dava il peggio di se, ( paradossalmente dritto e rovescio potrei giocarli per ore senza fastidi).
ho provado dozzine di racchette anche le kennex di qualche edizione fa, ma le ho sempre trovate morbide e carenti di spinta. al momento sto progettando un ulteriore tentativo di ritorno e la q+15 pro mi interessa molto.
ho sempre trovato un ottimo feeling con monofilamento e tensione a 23-24 con racchette rigide.
mancino con dritto arrotato e rovescio a una mano. servizio slice e piatto.
credi che potrebbe andar bene?
Ciao Fabiano, benvenuto nel Blog.
Credo che la Q+15 Pro non sia adatta al tuo tipo di gioco, perché va più per un gioco piatto che arrotato. Detto ciò, credo che la soluzione migliore, al momento sia la Black Ace, se proprio vuoi stare in kennex. Altrimenti, per avere un telaio sempre delicato con le articolazioni, dovresti guardare in Donnay, soprattutto la Allwood, oppure guardare qualcosa come Yonex Ezone, rigida, ma molto ben ammortizzata, e capace di un gioco molto completo.
Tuttavia, qualunque sia la tua scelta definitiva di telaio, quella tensione con un mono è probabilmente la causa dei fastidi che hai. Tutti i telai citati, con un mono non aggressivo, vanno incordati a massimo 22 kg. Tenendo presente, poi, che la tensione ideale per i mono moderni non supera mai i 23 kg, è davvero necessario ridurla.
mille grazie Fabio,