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Pacific BXT X Tour Pro 97

Da fondocampo, la X Tour Pro 97 sa tirare forte, anche con una traiettoria lunga, purché si tenda ad impattare presto e sfruttare il rimbalzo. L’inerzia bassa e la poca massa sulla testa rendono difficoltoso remare da lontano, lasciando rimbalzare e giocare di top esasperato. Molto meglio ricercare impatto fluido e veloce, con copertura di spin a controllo. Questo è il suo territorio, il ritmo e il controbalzo, dove esce a testa alta e regala una profonda sensazione di sicurezza, con una potenza molto gestibile e sfruttabile, specie colpendo in maniera veloce la palla. La presa di spin è facile, soprattutto nell’immediato, cosa che gratifica anche sui tocchi e sulle soluzioni di fino dal fondo, sulle quali il telaio mostra tutta la sua reattività. La ricerca dell’angolo, anche stretto, non è un problema, occorre solo la decisione nel movimento, la X Tour offre molti strumenti, ma ad usarli bene deve esserci un braccio più deciso che forte. La riserva di potenza c’è, specie considerando che si accelera forte in poco spazio e senza l’impegno di una massa eccessiva, quindi le chiusure, sia dalla riga che con un piede dentro al campo,  escono sicure e decisive, coadiuvate anche dai 66 punti ra, che compensano la massa e creano un buon effetto propulsivo della palla. Dal fondo c’è anche tanto controllo, ma soprattutto una pastosità dell’impatto che connette molto bene alla palla, insieme ad una sensazione di comfort pieno.

Il back è sempre ben teso, modulabile più in profondità che in altezza. Un colpo più offensivo che difensivo, con il quale si riesce a costuire bene, anche con sporcando la traiettoria con del side-spin, che va ricercato con il taglio laterale. anche il drop-shot è soddisfacente, ma bisogna prendere la mano con una traiettoria più tesa e trovare il margine giusto. Anche in questo caso, meglio tagliare decisi che appoggiare.

A rete viene fuori l’anima della racchetta classica. Tanto controllo e bella sensazione di impatto, con un peso medio che non impaccia e consente maneggevolezza da riferimento. La volée si affonda bene, si può lavorare con il taglio sotto e si può anche solo toccare, perché il telaio reagisce subito e restituisce uscita molto buona dal piatto. Bene anche lo smash, dove la X Tour va via molto veloce e impatta forte, con una tendenza a schiacciare tanto. Prese le misure, si ha tanto margine per spingere i colpi a rete.

Al servizio offre un’ottima soluzione piatta, potente e molto controllata, anche sentita. Lo slice è più basso che curvo, scorre veloce e si sfrutta sia in fae offensiva che difensiva. Il kick è più faticoso, le gambe e il braccio devono compensare una testa abbastanza leggera, ma tutto sommato risulta molto utile nelle fasi in cui si vuole alzare la traiettoria, infatti il kick risulta alto, ma non troppo energico nel rimbalzare in lunghezza. Un leggerissimo custom potrebbe essere risolutivo, magari con uno o due grammi verso la testa, non di più.

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2 commenti

  1. Ciao Fabio, volevo chiederti in casa Stringlab e String Kong che corda può andare, anche in ibrido per questo magnifico telaio?
    Gioco prevalentemente piatto e poco coperto, sia dritto che rovescio.
    Grazie

    • Ci starebbero o un ibrido oppure un mono sottile 1.20. Di string Kong, ad esempio, la Gorill-one 1.20 potrebbe darti buone sensazioni, montata a 21/20, altrimenti un ibrido Gorill-One/Bonobo 21/21.

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