
Pacific BXT X Tour Pro 97
In campo la X Tour Pro 97 si presenta come una racchetta di quelle vere, serie, precise, ma anche con una maneggevolezza molto elevata, che premia soprattutto la facilità di imprimere velocità ai movimenti. Il telaio, seppure presenti le caratteristiche tipiche di una agonistica di rango elevato, non è affatto un telaio impossibile o proibitivo, anzi si lascia condurre senza impacciare mai i movimenti, anche dopo molti scambi. Il merito va alla scelta del combinato peso/bilanciamento/inerzia, rispettivamente 315 grammi, 31 cm e 316 punti, che premiano la facilità di swing e l’usabilità generale del telaio. La stessa scelta impone che il braccio sia sempre solido e deciso nei movimenti, perché la testa leggera poco aiuta i deboli di cuore e di braccio. Bisogna spingere per farla andare, anche se non in maniera forsennata, ma occorre una buona base di allenamento e di tecnica per sfruttare il telaio senza pensare a come farlo. Un telaio agonistico, dal peso medio, con una spiccata propensione al feeling con la palla e al controllo, dal tocco diretto e che presenta anche una discreta potenza. Nonostante il telaio risulti morbido e flessibile, il dato di rigdità di 66 punti, infatti, tende ad aiutare in spinta, soprattutto dai regimi intermedi a salire. Più dai, più la X Tour restituisce, fornendo una bella stabilità e solidità di impatto, a tutto vantaggio della sicurezza sui colpi. Meno le dai e più lei ti punisce, perché, come detto, la spinta bisogna attivarla con il braccio e lo stesso vale per lo spin, che è presente in maniera sostanziosa, ma il braccio deve girare ampio e deciso e senza arrivare allo strappo. Il gioco carico lo accetta, ma pur sempre ricordando che è una classica da 97 pollici, con un pattern 16×20 votato al controllo direzionale e alla sensazione di impatto, quindi l’arrotino è fuori dai giochi, mentre un picchiatore con spin ragionevole può trarne vantaggio, specie alla lunga. Lo sweetspot della X Tour 97 è buono per la tipologia di telaio, centrale e abbastanza lungo, ma, appena fuori dalla zona ideale di impatto, non c’è progressività, la palla perde consistenza e bisogna stare svegli e pronti a ricercare la palla. Inoltre, considerando che l’inerzia è davvero contenuta, c’è un ampio margine di personalizzazione e ciò rende questa Pacific molto appetibile per gli avvezzi al custom.
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2 commenti
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Ciao Fabio, volevo chiederti in casa Stringlab e String Kong che corda può andare, anche in ibrido per questo magnifico telaio?
Gioco prevalentemente piatto e poco coperto, sia dritto che rovescio.
Grazie
Ci starebbero o un ibrido oppure un mono sottile 1.20. Di string Kong, ad esempio, la Gorill-one 1.20 potrebbe darti buone sensazioni, montata a 21/20, altrimenti un ibrido Gorill-One/Bonobo 21/21.