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Head Graphene 360+ Prestige Pro

Head Graphene 360+ Prestige Pro
Head Graphene 360+ Prestige Pro

Dal fondo del campo concede molto quando si riesce a piazzare bene i piedi e ad aprire lo swing, condizione in cui esplode bene in potenza e gratifica con palle sia veloci che cariche. Quando si può gestire il colpo, infatti, Prestige Pro lascia spazio per caricare la palla anche di uno spin tale che i colpi pesino tanto e siano davvero ostici da ribattere. È sempre un telaio che concede vere mattonate, di più rispetto al modello precedente, perché la potenza massima è salita e si sente, ma va sempre stimolato tanto e la maggiore inerzia si fa sentire sia nell’efficacia che nella faticosità. Dal fondo, lo scambio lungo è cosa per pochi, e davvero allenati, perché bisogna mantenere non solo una sostanza e una precisione di impatto assolutamente alte. Nonostante ciò, la sua indole moderna concedere praticamente ogni tipo di soluzione, passando da un top carico al colpo piatto con estrema disinvoltura e con una leggera preferenza verso il colpo coperto di spin quando si vuole pestare davvero forte. Al bersaglio piccolo mira molto bene, però il leggero spin riesce ad addomesticare un colpo piatto un po’ troppo esuberante per il nome Prestige, che non è sicuramente poco preciso, ma parte alto e qualche volta svolazza. Il pizzico di spin migliora tanto la situazione e come stile di gioco dal fondo, sicuramente Prestige Pro asseconda più il tennista che sfrutta lo spin che non il purista dei gesti bianchi. Sul cambio di velocità, paga un po’ la pesantezza, ma imprimendo la giusta sostanza, si apprezza l’accelerazione fulminea che si nota nel passaggio da regime medio-alto ad alto, per chi può!

Il back non è molto variato dalla versione precedente e desidera essere spinto e lavorato. Molto preciso, basso e gestibile nella sua intensità è un colpo che lascia margine di manovra e mostra più progressività. Anche il side-spin è presente e si tira fuori all’occorrenza a sporcare l’esecuzione.

A rete manca un po’ di maneggevolezza, ma mette sostanza sui colpi al volo, soprattutto quando c’è un gesto tecnico e ancor di più con colpo leggermente lavorato. Anche il colpo piatto è efficace, ma c’è minore sensazione, più secca, quindi, per ricercare maggiore sensibilità bisogna affondare di più col taglio. È abbastanza faticosa a rete, conviene comunque badare al sodo e chiudere appena possibile, sfruttando la traiettoria abbondante in uscita. Sullo smash, si può spingere o piazzare, Prestige Pro esegue molto fedelmente.

Al servizio, il colpo piatto è piuttosto buono, più per potenza che per precisione, ma consente poco ritmo e bisogna mantenere il braccio molto vivace. Nettamente meglio lo slice, che concede più margine di manovra e di intensità, con una traiettoria curva che continua a girare dopo il rimbalzo. Un ottimo slice, poco da dire. Veniamo al Kick, perché nonostante ci vogliano fisico ed intensità, salta proprio bene e si gestisce bene nella sua curva. È una soluzione sicuramente dispendiosa, ma è piuttosto efficace e ripaga degli sforzi profusi.

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20 commenti

  1. Interessante il passaggio sui nuovi materiali e sul diverso feeling che danno.
    Leggendo questa recensione e quella della MP mi viene da pensare che tutte queste “nuove” tecnologie si sposano poco con quello che le Prestige hanno sempre rappresentato e che da loro gli amanti del tennis più classico si aspettano.
    Attendo la recensione della MID (è prevista vero?!?) per capire se può valere l’acquisto al posto della MID Touch che al momento uso con tanta soddisfazione. Grazie e complimenti.

    • Ciao e benvenuto nel Blog.
      Hai centrato il punto, probabilmente le nuove modalità costruttive e i nuovi materiali vanno verso direzioni in cui non è possibile premiare il feeling, anche se, effettivamente, i telai dovrebbero essere più flessibili (e più flessbile non significa più sensibile, sia chiaro). Il discorso è che si fatica a trovare punti positivi in un telaio come la Prestige MP, ad esempio, dove non trovi il feeling che vorresti e che al contempo non spinge come un telaio moderno. Diversamente, però, la Pro Funziona bene e, anche se vira verso potenza massima e spin, resta un telaio con un buon feeling di impatto, per quanto poco tipico della serie Prestige.
      A breve mi dedicherò anche alla Mid, non temere, ma prima ci saranno le Tour ed S.

      • Concordo. Tutta questa rincorsa a rendere le racchette più flessibili sta portando a snaturare anche telai che dovrebbero, per nomea e prestigio, rimane più “duri e puri” (passami il termine). Ultimo esempio, a mio modesto parere, la nuova Blade 98 V7 che trovo decisamente peggiorata rispetto alla CV. Dopo 6 mesi le ho infatti rivendute per tornare alle vecchie decisamente per me più prestazionali.

        • Concordo Emot, stesso discorso vale per me su Yonex Vcore SI 98, che adoravo. La nuova vcore 98 non mi dona le stesse sensazioni di “cattiveria”. E, purtroppo, non capisco quale racchetta potrebbe sostituire la vcore si 305.

          • Per le sensazioni è difficile, il progetto Si non ha avuto troppi estimatori ed è stato il principale motivo di cambiamento. La Vcore 98 è un telaio apprezzatissimo, quasi al livello di Ezone 98.

        • Dipende dai modelli, non da tutta la linea. Nel caso di Prestige, Mp è “floscia”, anche troppo, mentre la Pro è rigidina. Nel caso di Wilson, la Blade 16×19 ha perso un po’ di cattiveria, ma ha recuperato un feeling migliore rispetto alla CV, mentre la 18×20 si è incattività nella spinta e nel carattere. Come se Wilson avesse voluto realizzare una 16×19 più giocabile e una 18×20 più agonsitica. A giorni pubblico il test della 18×20, che ancora non ho potuto completare.

          • Nel mio caso trattasi della 18*20. La nuova ha più spinta ma sarà per il nuovo bilanciamento leggermente più arretrato (325 ora 320), sarà per la maggior inerzia..non mi da le sensazioni che mi dava la vecchia che adoravo. Ovviamente parlando di sensazioni personali valgono solo per me.
            Attendo la recensione della V7.

          • Eh si, l’inerzia di Blade 98 18×20 è salita a 333-334 contro i 328 della precedente e i 324-325 della V7 16×19. Questo rallenta il braccio e piazza il telaio un po’ più su (ancora più su, in realtà) nella scala agonistica.

  2. Ciao Fabio!
    Ti chiedo un consiglio vista la tua competenza, che corda mi consiglieresti su gravity tour?
    Scusa se scrivo qui ma non avendo letto recensioni su gravity non so dove scriverti.
    Grazie

    • Il piatto 95 è strettino, ma la massa aiuta non poco a trascinare via la palla. Il peso si sente, il telaio è massiccio, ma equilibrato e la testa non è troppo pesante, è tutta pesante.

    • Ciao, la Radical MP non l’ho provata, ma da fonti molto attendibili so che il telaio è quasi invariato rispetto alla versione Graphene Touch.
      La Prestige Tour l’ho provata ed arriverà la recensione quanto prima. Un telaio senza infamia e senza lode, confortevole, ma che difetta del vero feeling prestige, con uno spin scarsino e una discreta sensazione da impatto. Ritengo che la VCore 98 abbia molto più da dare, peraltro con maggiore maneggevolezza ed equilibrio tra forza impressa a spinta reale.

      Dai un occhio al mio nuovo portale, Tennistically.com, tutto basato sulle recensioni utente su tutti i materiali. Qui puoi riportare tutte le tue impressioni e dare i voti ad ogni attrezzo o materiale che hai provato.

    • La radical è un telaio tuttofare, quasi una profilata da 98 pollici, mentre la Prestige Tour è un telaio da controllo ed ha una sensazione di impatto migliore, mentre la solidità è in favore della Prestige Tour, che pesa in più ed ha una inerzia più alta.

  3. Ciao, ti chiedo un confronto tra questa prestige pro e blade 16 19 v6 per un giocatore con buon servizio in slice, dritto in top non esasperato e rovescio bimane leggermente coperto. Sono in grado di sprigionare già buona potenza di mio, cerco soprattutto controllo, grazie.

    • Prestige Pro ha una buona sensazione di impatto, ma più rigida di Blade v7, per cui vi è una differenza di feeling, con un vantaggio di Blade per ciò che riguarda la flessibilità e la sensazione delicata di impatto. Quanto alla spinta, siamo più o meno sullo stesso livello, con la differenza che Blade rende mediamente più facilmente. IN termini di controllo, Blade v7 è un po’ meno precisa sul colpo piattissimo, dove Prestige rende di più. In termini di spin, anche al servizio, devi mettere in bilancio un piatto più ampio e un pattern che lavora più facilmente la palla per Blade. Le differenze di controllo, però, sono minime, parliamo di telai con controllo di alto livello in tutte le situazioni, quindi ne farei più una questione di stile di gioco e di necessità.

    • Ciao e benvenuto nel Blog.
      Si, è la Hawk Touch grigia. La monterei a non più di 21/20 o 22/21 per un braccio forte. Non è una corda potente, ma da controllo e sensazione.

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