
Toalson S-Mach Pro 97 295

In campo, S-Mach Pro 97 295 è una racchetta solida e capace di prestazione molto soddisfacente. Non si percepisce immediatamente, soprattutto se si ha esperienza con la gemella da 310 grammi, che ammalia di più nell’immediato con la maggiore massa, ma, alla lunga, questa 295 permette molte più licenze tennistiche e per più tempo in campo. Fondamentalmente, l’inerzia è quasi allo stesso livello della 310, ma il bilanciamento a 33 farebbe pensare ad un telaio con la testa molto pesante e vuoto all’impatto. Assolutamente no, anzi, la sensazione in mano è di maggiore leggerezza e di velocità di swing superiore, con una testa carica ma non esasperata e sicuramente non sbilanciata, ma anzi è ben controbilanciata da un manico sostanzioso, che permette di gestire il telaio con maggiore accuratezza nell’arrivare all’impatto, insieme ad un utilizzo più efficacemente prolungato. Questa impostazione, di fatto, trasforma la 295 non nella versione depotenziata della 310, ma in un telaio con velleità diverse, più adatto al gioco moderno, più efficace sullo spin e più progressivo nel rilascio della potenza. Se la sorellona da 310 grammi si fa apprezzare soprattutto per la potenza a medio regime e per il controllo sui colpi con poco spin, la 295 presenta un carattere più progressivo e più fedele al ritmo imposto, con una discreta potenza nello scambio interlocutorio, ma una grande capacità nel cambio di ritmo. Il fusto è reattivo all’impatto, il telaio veloce da muovere e il pattern abbastanza denso, identico alla 310, ma nonostante ciò lo spin è indubbiamente maggiore e il telaio si mostra anche più versatile, più pronto a cambiare gioco per passare da un bel colpo piatto ad uno nettamente più carico. Non che il telaio sia una spin machine, ma la maggiore velocità in aria e il piatto stabile ne fanno un ottimo attrezzo per chi cerca un telaio da controllo, con disponibilità di potenza ed aperto a tanta varietà di gioco. C’è da ricordarsi che è una ibrida da 97 pollici, pertanto ha quella potenza facile che ricorda le profilate e la loro stabilità anche con poco peso, ma soprattutto c’è quel carattere di controllo da classica, aiutato anche da un piatto 97 largo e compattato verso l’alto. Il piatto non è affatto proibitivo e la facilità di swing garantisce una certa precisione di impatto e una maggiore accuratezza rispetto al modello 310, che pretende di più e permette meno correzioni. In generale, il telaio è molto interessante perché consente, anche a chi non è troppo allenato, l’utilizzo di un piatto contenuto, che garantisce controllo e una sensazione di impatto niente male, con tanta giocabilità che fa presto dimenticare le misure contenute, quasi risicate, di un telaio davvero polivalente. S-Mach Pro 97 295 si rivolge soprattutto a coloro che amano gestire il telaio a 360°, che desiderano un attrezzo pronto in tutto, ma da controllare appieno con il braccio, ma che non richieda lo sforzo fisico di una classica pesante. Il rovescio della medaglia è soprattutto nel fatto che qui ci vuole tecnica e il telaio, per quanto disposto a dare spinta, va mosso con più sostanza rispetto ad una profilata tipica, con piatto 100, che aiuta sicuramente di più in potenza, ma per chi cerca l’ibrido tra la profilata e classica, Toalson S-Mach Pro 97 295 è un gioiellino notevole, che, per le sue proporzioni, ha quasi zero concorrenza diretta sul mercato.
10 commenti
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Mmmm voti abbastanza alti vedo e, rispetto alla mia wilson prostaff 97L bianconera noto un confort piu elevato. Che tipo di impatto hai con questa? Secco o morbido? Altre differenze in meglio?
Telai notevolissimo, davvero.L’ho testata insieme alla versione 310 grammi e nello stesso periodo di SX 300 tour e VCore Pro 97 330, per cui la sentivo inizialmente leggera, ma avevo un dubbio e ho protratto il test proprio per questo motivo. Il tempo le ha dato ragione e devo dire che è davvero completa e si lascia usare quasi come una profilata.
L’impatto è secco, ma non rigido, non molto distante da quello di una Ezone, ma meno rigido sulla testa. Non è certoun impatto morbido, ma non sipercepisce per nulla la rigidità e la secchezza delle profilate. Rispetto alla Pro Staff 97 è un telaio più “vero”, gioca da peso superiore ed ha un controllo di rilievo, non solo per la categoria, ma la completezza generale a colpire. OK. non spinge come una profilata pura, ma c’è tanto spazio per il braccio, anche se non forte. Il bilanciamento non si sente e devo ammettere che, quando vidi i dati del telaio, pensavo fosse vuoto e sbilanciato, ma la testa è ben contrasta dal manico e si percepisce anche per il fatto che vibra poco, molto poco anzi. La Pro staff 97 L ha altre doti, tra cui lo spin più facile, più carico e un po’ di maneggevolezza in più, la considererei per una categoria meno tecnica rispetto alla S-mach Pro 97, che è più consistente. Ripeto, è un telaio che non stupisce nell’immediato, ma che viene fuori col tempo e con la continuità e la varietà.
Ah dimenticavo…mi spaventa quel bilanciamento a 33,dici che non si avverte la differenza paragonandola alla mia? Grazie Fabio
Ciao Fabio ,
davvero una grandissima recensione.
Provai un pò di tempo fa la yonex ezone 98 305g (gran bel telaio) dove trovavo a disposizione un ottimo servizio piatto , però mi sembrava che le palline andassero un pò corte come se mancassero di spinta.
Ti chiedo un paragone con quella racchetta e potrebbero assomigliare alle prince phantom ?
Grazie e buon lavoro
Tra Toalson Pro 97 ed Ezone 98, la prima è un telaio che scorre molto facilmente in ariamolto connesso all’azione del braccio, con tanto controllo e velocità di esecuzione, mentre la Ezone ha più massa e più potenza a medio regime. Sono molto diverse dalle prince Phantom, almeno sulla carta, perché direttamente ho testato solo la Phantom Pro 100 P e non c’entra davvero nulla con queste, se non per l’aspetto del controllo, che è simile. Ad ogni modo, la Ezone 98 va paragonata alla Toalson 97 310, la 295 è una via di mezzo tra una 305 e una 285.
Ciao Fabio,interessante telaio! Colgo l’occasione per rivolgerti un quesito che mi scuserai forse un po’ fuori argomento. Sono ormai quattro mesi che sono fermo a seguito di un serio problema alla schiena (ernia espulsa l4 s1) che mi ha fatto vedere le stelle ma non ho operato che sto cercando di risolvere con varie tipologie di interventi di recupero. Spero di rientrare presto e la domanda che mi pongo, sobillata anche dalla mia inguaribile racchettite, è la seguente: in questi casi meglio racchetta morbida, leggera, pesante, rigida etc etc. E le scarpe, esistono modelli particolarmente ammortizzati che contribuiscono un minimo a limitare i traumi? Ora uso, usavo, blade 16X19 2015, altezza 1.90 x 74 Kg, livello amatore quarta alto agguerrito! 😉 Grazie se mi risponderai!
Ciao Thomas, in temrini di stress, un telaio dalle proporzioni “medie” rispetto alle proprie capacità tennistiche, può darti sollievo nella misura in cui ti sforzi di meno per eseguire un colpo o per essere più concreto. Certo, una racchetta che ammortizza di più aiuta ad avere meno traumi, ma è soprattutto vero che se il telaio non ti fa irrigidire, allora giochi senza costringere il corpo ad eccessiva rigidezza in esecuzione oltre a doverti adattare meno alla dinamica del telaio.
Un mio caro amico, proprio su questo tema, spesso mi dice “questo telaio lo sento sulla schiena”. Me lo dice spesso su telai classici, che pretendono un certo livello di sforzo, come, appunto, la Blade. Quindi, sicuramente un telaio meno agonisticamente estremo sarebbe un buon primo passo, se non eccessivamente rigido e stressante, ancora meglio.
Quanot alle scarpe, c’è un discorso molto semplice: si, la scarpa ti aiuta a prevenire vibrazioni e compressione della schiena. In tal senso, una calzatura più corposa nell’intersuola ti può garantire un maggiore isolamente della spina o, comunque, impattare meno. Tuttavia, visto che sei alto, ma leggero, non occorre andare a prendere un carrarmato pesantissimo, che ti impaccerebbe nei movimenti e farebbe peggio, ma andrei a cercare le scarpe dal peso medio, con la corsa di ammortizzazione più lunga. MI vengono in mente le Diadora Fly2 (quelle che uso personalmente), le Babolat SFX, molto adoperate per chi è tante ore in campo, oppure le K Swiss HYpercourt express.
Ciao Fabio, ti ringrazio tantissimo per la tua disponibilità. E’ stato molto duro per me interrompere così bruscamente l’attività ed ora riprenderò con la dovuta gradualità. Potresti darmi qualche spunto di racchette che contengano i valori “mediani” che tu suggerisci? In passato ho usato con piacere la duel g 97 310 che peraltro non ho più e forse ancora troppo tecnica rispetto a quanto dici. Forse v core 98,donnay pro one 97 o cos’altro? Grazie ancora e a presto!
Se vuoi mantenere il rapporto 98/305, con maggiore facilità e minore inerzia, le due da prendere in esame, peraltro anche con rigidità rispettivamente bassa e medio-bassa, sono proprio Donnay e Vcore 98. Poi, dai un’occhiata alla Dunlop CX 200 LS, che ti consiglio più rispetto alla CX 200 da 305.
Grazie! Ho letto proprio ora la recensione della Dunlop e mi pare molto interessante.