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Tecnifibre T-Flash 300 ATP – Test

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Scheda tecnica
Headsize 100 inch2
Peso 300g
Bilanciamento 320 mm
Schema corde 16×19
Profilo (M-C-T) 23-24-24 mm
Swingweight 321 punti
Lunghezza 686 mm
Rigidità 68 RA

Tecnifibre è un’azienda molto attenta alla richieste della propria clientela e ci ha abituato, oltre che a prodotti di qualità, al profondo rinnovamento dei propri prodotti, proprio prendendo spunto dagli input che l’utenza fornisce. In questa direzione, si rinnova profondamente la T-flash 300, un telaio di successo, che negli ultimi anni ha visto miglioramenti continui, che già nella versione precedentemente in commercio aveva raggiunto un ottimo livello di resa dinamica e qualità di produzione.

La T-Flash 300 ATP si presenta totalmente nuova. Del precedente modello conserva solo la forma dell’ovale e la sezione del piatto corde. In questa nuova versione, il telaio riceve la tecnologia “Tour Prepared”, ovvero l’iniezione di silicone a riempimento del manico, per debellare le vibrazioni e garantire un impatto pulito in ogni situazione. Gli steli sono stati ridotti nel volume, adottando la tecnologia Velocity Shaft Design, risultando più piatti e affusolati per massimizzare la velocità dell’attrezzo nell’aria. Il piatto corde presenta uno schema 16×19, decisamente aperto e piuttosto costante nella spaziatura delle corde. A questi cambiamenti tecnici fa da cornice un paintjob davvero molto pulito e riuscito che Tecnifibre ha realizzato, seguendo le volontà dei propri clienti, tramite i social network. Il telaio è accattivante con tutto quel nero satinato e i pochi elementi colorati. Davvero molto cattiva nell’aspetto, ma soprattutto nel’indole!

Prova sul campo. Tante novità mi avevano portato a pensare che il telaio potesse avere un feeling totalmente diverso dalla riuscita versione precedente e, invece, ho trovato ancor più collegamento con la pallina, merito degli steli più “classici” che fanno un gran lavoro di flex. Infatti, il telaio risulta più morbido del dato dichiarato e flette più in basso rispetto alla concorrenza diretta. È un bene perché la palla si sente davvero tanto e il telaio regala un tempo extra per controllarla o per caricare il colpo in maniera più pesante. La palla è catapultata fuori con violenza e velocità, ma sempre con la sensazione di controllo da telaio agonistico.
Da fondocampo consente una grande varietà di gioco, si può controllare giocando piatto o sbracciare alla ricerca di rotazioni, fa il suo lavoro in maniera molto performante, dando una mano in termini di facilità generale di esecuzione e di risposta pulita su ogni colpo. Il piatto da 100 pollici è piuttosto rotondo e offre uno sweetspot decisamente ampio, sia in larghezza che in altezza. Risulta molto difficile andare fuori centro e si ha la sensazione che la palla parta sempre ben spinta. Ha una buona propensione allo sfondamento frontale, soprattutto con copertura di rotazione, e consente di trovare tanti angoli con l’ausilio del top spin, specie quando si comanda lo scambio. Mettendo i piedi nel campo e spostando il peso del corpo in avanti, si comporta in modo esemplare, spingendo la palla sempre oltre la rete, con una traiettoria molto profonda e bassa. Per essere una profilata si distingue per pesantezza di palla, ma riesce anche a generare colpi complessi e variazioni di velocità di gioco, come pochi altri telai della categoria. Probabilmente il colpo migliore che offre il telaio è la risposta al servizio, infatti, manovrabilità, controllo e potenza la rendono un’arma davvero duttile. Basta impattare avanti e la palla fila via dritta dove deve andare, accompagnata da tanta velocità. Va detto che la T-Flash offre tanta manovrabilità, soprattutto in difesa, frangente in cui permette di recuperare colpi in maniera semplice ed efficace. Consente anche di “spagnoleggiare”, ma è una opzione di cui non abusare, in quanto lo spin che offre è soprattutto utile per spingere la palla avanti e controllare le traiettorie, oltre che per variare ritmo e tipo di gioco. Il valore aggiunto, rispetto alla concorrenza diretta, è la sensazione di impatto pulita, accompagnata dalla sensazione di potenza controllabile.

Al top spin piuttosto buono, si affianca un back pieno di controllo, non velocissimo, ma davvero tanto basso e facilmente angolabile. Il back aiuta tanto in fase di attacco, regalando tanto tempo e modo di conquistare la rete. È facile eseguire colpi con rotazione inside-out, tanto da ricercare spesso questa soluzione e “sporcare” le traiettorie durante i palleggi più lunghi.

A rete si comporta bene, con profondità e facilità di esecuzione, ma soprattutto con solidità di impatto. Le volèe di taglio si preferiscono alle esecuzioni piatte, per recuperare ancora più sensazione di controllo sul colpo e caricare le corde per aumentarne la velocità d’uscita. La stabilità e il controllo si sentono anche in tutti i colpi giocati sopra la spalla, regalando sempre una sensazione di sicurezza e di impatto solido. Lo smash è una fucilata!

Al servizio l’esecuzione piatta è davvero molto performante, meglio ancora lo slice, con un po’ di taglio a controllare la velocità di esecuzione. Servendo con rotazione si generano traiettorie curve molto marcate, infatti, detto dello slice, il kick serve salta molto alto dopo l’impatto col terreno e consente di tenere lontano l’avversario con una facilità degna di nota.
Per descrivere la T-flash 300 ATP con un solo aggettivo, direi “esuberante”!

In definitiva, è un telaio molto completo come poche profilate sul mercato, dall’impatto piuttosto solido e confortevole e dalla resa davvero elevata, che consente uso delle rotazioni e delle variazioni di ritmo con una facilità notevole e non disdegna il gioco e le chiusure piatte. Si comporta bene a rete, offre un’ottima varietà al servizio e garantisce sempre una resa performante da tutte le zone del campo. Caratteristiche che la pongono tra le migliori 3 profilate del mercato.

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La qualità percepita è molto alta, il paintjob è ben eseguito, gli accostamenti tra vernici satinate e lucide sono ben fatti, mentre passacorde e bumper hanno una resistenza davvero notevole. I grip di serie hanno una qualità adeguata al prodotto e l’assemblaggio è realizzato con cura. Il telaio ha un aspetto molto professionale e accattivante, accompagnato da soluzioni tecniche riprese direttamente dal circuito Atp. I tre esemplari in prova erano tutti in perfetta specifica e nessuna differenza né fisica né dinamica, davvero un bel lavoro da parte di Tecnifibre.

La casa, come corda, consiglia la Razor Code e, avendola provata direttamente su questo telaio e confrontata con altri monofili, mi sento di consigliarla vivamente come scelta dalla resa molto elevata, con caratteristiche che assecondano le doti del telaio.

La T-Flash 300 ATP ai voti:

Potenza: 7.5
Controllo: 8
Maneggevolezza: 7
Comfort: 8
TopSpin: 8
BackSpin: 7.5
Servizio: 8
A rete: 7
Qualità percepita: 9

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29 commenti

  1. Ciao e complimenti ancora x il sito..volev chiederti..siccome ho la t flash e ho visto che l hai recensita e avendo la twisted razor che hai recensito ..come si sposano come connubio? Pensi possa andare bene e se si a che tensione ? Grazie

    • Ciao, penso che possano andare bene per generare controllo e rotazioni, ma sempre a tensioni medio-basse e rigorosamente a 4 nodi. Molto del setup dipende dal tuo livello e dalla tipologia di gioco, ma, in linea di massima, la corda sta bene sul telaio.

    • In generale, non si può parlare di migliore corda, é molto soggettiva la scelta, soprattutto perché la corda dà il “tatto” e la sensazione di impatto è la cosa più importante che ci sia. Posso dirti, però, che i mono moderni reattivi, calibro 1.25, aiutano a far funzionare bene il telaio e a dare il feeling più pulito.

  2. Leggendo la tua recensione ho acquistato la racchetta . Vengo da una pure drive penultima versione e misono perfettamente ritrovato nella tua recensione .Ho fatto montare le corde racer da 1,30 anche 24 kg a 4 nodi.Va bene o mi puoi consigliare qualche altra opzione da provare ?

    • Ciao, si, in effetti puoi cambiare corda per ottenere qualcosa di diverso dal telaio. La Razor code, se è quella che intendi, è abbastanza nervosa nel comportamento, ma ripaga in potenza e stabilità. Se mi fornisci maggiori dettagli su cosa vorresti dalla corda, posso indirizzarti al meglio.

  3. Quello che sto cercando rispetto alla pure drive un maggior controllo e sensibilità, cose che a volte mancano alla pd e che mi hanno fatto optare per il telaio dellla tecnofibre 300. Si le corde attuali sono la Razor code. Vorrei cmq stare su un mono (anche per la durata).

    • Puoi provare le Starburn Vortex 6 1.25, molto morbide e sensibili, salendo di un kg con la tensione, oppure, sempre Starburn, una Aquapower, che aggiungerebbe anche tanta spinta, ma sempre con impatto solido. Puoi provare una Genesis Black magic 1.24, che ti offre più sensibilità e impatto sincero con la palla. Puoi anche pensare di montare una Luxilon 4G, ma dovresti scendere di un kg almeno rispetto alla tensione abituale e di due Kg se la monti con prestretch, cosa consigliabile.

    • Ciao Max, la octoblaze può andare in quel calibro. Prova prima il full mono e poi ti regoli sul setup successivo. Ti consiglio la fluo power evo su un telaio come la flash 315. Se vuoi ancora più spinta, opta per le Aqua 1.25. Come tensione stai basso, al massimo 23/22. L’ibrido può andar bene, ma la flash risponde bene su tutti i tipi di colpi e non necessita di essere forzata a setup particolari.

  4. Ciao Fabio, complimenti per le belle recensioni. Non sono un fan delle profilate ma da quello che scrivi la Tflash sembra una racchetta adatta anche per chi ha un gioco abbastanza classico. Ho visto che esiste anche il modello 315. Ha un comportamento molto diverso dalla 300? La consigli a chi ha un gioco a bastanza piatto e che cerca la rete appena possibile? Grazie

    • Ciao Moreno, assolutamente si, per un gioco più classico e piatto i pesi da 310 e 315 portano i bilanciamenti e le masse a favorire la stabilità di impatto. Le alternative ci sono e mi sento di consigliarti, oltre alla T-flash 315, Babolat Pure Aero Tour, Pure Drive Tour, Solinco Protocol 300 e 325. In maniera indiscussa solo i telai che meglio si prestano al gioco piatto. Tra quelle citate, la Protocol 300 e 325 hanno flex da 66 e quindi rappresentano la scelta più classica e morbida in assoluto.

    • L’ho testata per me, perchè adoravo il modello Response Titanium. Devo dire che risponde in maniera praticamente identica alla vecchia versione. Bella, tremendamente sensibile e con tanto spin a disposizione, ma rispetto ai telai moderni tira veramente meno forte. Se c’è stata una evoluzione dei telai, un motivo reale c’è.

    • Son profondamente differenti, ma entrambi i telai garantiscono ottima stabilità. Sensibilità e velocità di esecuzione sono i punti forti della 95S, insieme alla capacità naturale di dare spin, mentre la T-Flash 315 ha una risposta più ferma, meno sensibile e più votata alla rotondità di utilizzo, senza contare che è nettamente più potente e ha un sweetspot più ampio.

    • Come corde, molto utile l’ibrido su sixone, sia classico che reverse, ad una tensione non più alta di 23Kg, su T-flash 315 posso consigliarti un mono reattivo e compatto, che aiuti in sensazione sul colpo. Starburn Fluo e Aqua 1.25, la prima per rotazioni e la seconsa per feeling e spinta, Tecnifibre Razor code 1.25 oppure Solinco Hyper G per mix di potenza e rotazioni. Sono tutte corde reattive, che è la caratteristica necessaria per andar bene sulla TF. Come tensione, 23/22, data la potenza del telaio, può andar bene come prima incordatura, poi sta a te capire il da farsi.

  5. Grazie dei consigli. Quale è la tua opinione sulla pro staff 95s 2014? Si comporta molto diversamente dalla six one? Ho letto la tua recensione sulla PS 2014 standard e mi sembra che ti sia piaciuta.

  6. La PS95S é un telaio sicuramente più performante rispetto alla versione 16×19. Non l’ho ancora recensita, ma l’ho provata già a fondo. Spinge di più e consente giocate davvero al limite della fisica. Lo spin é eccezionale, meno la potenza assoluta, mentre controllo e feeling con la palla sono di alto livello. É un telaio faticoso, non perché sia pesante, anzi, proprio perché é estremamente facile da muovere e porta poca inerzia. Offre tanto e chiede spinta dal braccio. Se ti interessa, nel gruppo facebook “appassionati di tennis” c’è un negozio che fa l’offerta 2×1 sul prezzo da saldo. A quel prezzo lì si può provare.

  7. Ciao Fabio, dovendo affrontare una scelta tra Flash 300, Pure Aero 300, Ultra 300, volendo cercare qualcosa che sia manovrabile e che oltre ad un buon diritto ti consenta di fare altrettanto con Rovescio a una mano e servizio, tenendo conto che comunque sia qualunque sia la scelta un custom che mi riporti un po’ il bilanciamento verso il manico lo effettuerò, cosa mi consiglieresti tenuto conto di un gioco piuttosto vario ma comunque da fondo prevalentemente e con un incordatura oramai definitiva che è ibrida?
    grazie
    ciao

    • Ciao, sulla Tecnifibre non mi esprimo, perchè sono fermo al test del precedente modello e non soquali cambiamenti ci siano nel nuovo. Se parti da presupposto di operare custom e giocare in ibrido, sicuramente la Ultra 100 è un prodotto più malleabile, che anche da stock dà grossa soddisfazione. La Pure Aero ritengo sia decisamente più agonistica e meno propensa ad ospitare multi, per via del pattern molto aperto e dei limiti nel controllo dei colpi piatti. Inoltre, con la Ultra hai più margine sulla scelta delle corde, essendo più morbida all’impatto di quanto dica il dato di laboratorio.

      • Ottimo grazie…
        Se nel lotto delle pretendenti ci mettessimo la flash che hai testato….la tua preferenze, così a carattere generale, ricadrebbe ancora sulla Ultra oppure la flash potrebbe rappresentare una valida alternativa?
        Se si perchè?
        grazie ciao
        cristiano

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