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Solinco Protocol 325 – Test

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Scheda tecnica:
Headsize 100 inch2
Peso 325 g
Schema corde 16X19
Bilanciamento 305 mm
Swingweight (incordata) 329 punti
Rigidità 66 RA
Profilo 23-26-24 mm

Il marchio Solinco è soprattutto conosciuto per la produzione di corde di qualità. La Tour Bite è, infatti, un Best Seller nel mercato degli armeggi e rappresenta la scelta di molti professionisti, oltre che di tantissimi appassionati e praticanti.
Solinco, però, non è solo corde, ma anche racchette. L’offerta del Brand è su tre tipologie di telaio, Pro, Tour e Protocol, tutte offerte in 3 versioni di peso, 285, 300 e 325 grammi. Abbiamo già avuto un primo contatto con le Pro 10 e Tour 8, constatando una qualità costruttiva e una resa davvero elevate, ma oggi ci occupiamo della Protocol 325, la profilata di maggiore peso sul mercato.

Protocol 325 è diretta concorrente delle Pure Drive Tour e Tecnifibre t-Flash 315 ATP, ma con il suo peso di 325 grammi è l’unica nell’intero panorama dei telai. Solinco, mentre il mercato si orienta vero telai leggeri e rigidi, va nella direzione inversa e propone una profilata che strizza l’occhio anche ai giocatori di stampo classico e a coloro che cercano un attrezzo tuttofare, senza rinunciare al peso-palla e alla facilità generale.

Partiamo dall’estetica. Molto bella, elegante e accattivante, con nero opaco di base e le serigrafie verde fluo. Bellissima la scelta della trama di grafite a vista nei lati del piatto, non passa inosservata e suscita interesse. Al manico troviamo un grip di qualità, sempre Solinco, morbido quanto serve e soprattutto che offre sensibilità nella presa. La qualità c’è e si vede.

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Cosa aspettarsi da un telaio profilato dal peso importante? Innanzitutto potenza, da vendere! La Protocol offre una ottima riserva di potenza, accompagnata da una stabilità sconosciuta a molte concorrenti dirette e non solo. Ma la dote principale del telaio è la “rotondità” di utilizzo che può garantire. È un telaio estremamente progressivo nella risposta, accompagna molto bene ogni colpo, che sia una botta piatta, un top alto o un tocco di fino. Risponde bene ad ogni sollecitazione e non tradisce in nessuna situazione di gioco. C’è tanta massa e si sfrutta bene in ogni situazione, perché, in movimento, la distribuzione delle masse garantisce un comportamento docile della testa del telaio. Fin dai primi colpi si fa apprezzare per una sensazione piacevole di flessibilità, che offre tanto feeling, anche questo impareggiabile per molte profilate e più simile ai telai classici, oltre che di confort di gioco. Il telaio è relativamente facile, perché è impegnativo dal punto di vista fisico, l’inerzia non è certo bassa, ma offre una tolleranza e uno sweetspot davvero ampi. Non è una “sparatutto” e ci piace definirla “Profilata da competizione”.

Da fondocampo è estremamente redditizia, con la sua sensazione di potenza e controllo sulla palla conferisce molta sicurezza nel gioco. Le variazioni sono il suo punto forte e si può cambiare ritmo e velocità a piacimento, grazie alla sensibilità e alla massa, che fa un ottimo lavoro di spinta. La Protocol sembra nata per variare dal fondo ed è il suo terreno ideale. In spinta non tradisce mai e consente di stare profondi, con una pesantezza di palla notevole. I colpi piatti sono ben sostenuti dal Allo stesso modo è capace di generare palle complesse e veloci, perché la resa dello spin è su ottimi livelli e l’uscita di palla, se il braccio è adeguato, è davvero violenta. Il tutto sempre accompagnato da un controllo degno di un telaio classico e con la flessibilità che aiuta ad avere sensazione su ogni colpo, cosa che garantisce una esecuzione impeccabile dei colpi piatti. I colpi di chiusura, infatti, sia piatti che con rotazione, sono ben assecondati e rappresentano una vera e propria consolazione per gli attaccanti dal fondo, perché la Protocol è capace di un trasferimento di inerzia alla palla degno di una RF97 o di una Yonex V Core tour G, ma con tutt’altra tolleranza dello sweeetspot. La stabilità e la massa rendono il telaio particolarmente redditizio in risposta al servizio, specie sui colpi bloccati. In ogni caso, dal fondo rende al meglio se si sbraccia, senza strappare, e si cerca il movimento fluido e veloce.

Il back è sempre carico, accompagnato o spinto. Il flex di 66 punti fa in modo da trasferire tanta sensazione e carica bene il taglio sulla palla. Il braccio, però, deve essere fluido perché c’è tanta massa e le incertezze non sono ammesse.

A rete paga qualcosa in termini di manovrabilità, ma risponde sempre con tanto feeling sulle volèe, sia piatte che con leggero taglio. C’è sensibilità e ci si possono togliere soddisfazioni importanti sui colpi di fino. Con lo smash, poi, si possono fare danni importanti, perché il telaio è stabilissimo e il rilascio della potenza notevole.

Al servizio c’è tutto quello che serve; velocità, rotazioni, controllo sul colpo piatto e potenza. Ma anche qui è richiesta forza e decisione nel braccio. Ripaga con una costanza di rendimento ottima, sia sulle variazioni, sia sulla continuità. Particolarmente redditizia è la botta piatta sulla prima, mentre la rotazione consente di avere molto margine sulle seconde più lavorate.

In definitiva, la Protocol 325 di Solinco si piazza tra le migliori profilate agonistiche, assicurando una sensibilità maggiore rispetto alle dirette concorrenti e una resa dei colpi molto elevata. Richiede braccio forte, ma ripaga con potenza, precisione e spin ottimi. È il telaio ideale per chi cerca tolleranza e potenza, senza rinunciare al feeling e alla stabilità dei telai più pesanti. È un riuscitissimo mix di classico-moderno e, come detto, la definizione più corretta è “Profilata da competizione”.

La Protocol 325 ai voti:
Potenza: 8.5
Controllo: 8.5
Maneggevolezza: 6.5
Comfort: 7
TopSpin: 8.5
BackSpin: 8
Servizio: 8.5
A rete: 7.5
Qualità percepita: 9

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14 commenti

  1. Ciao, che cordi consigli su questo telaio? La Hyper G 1,30? L’1,25 ho paura che durerebbe poco.
    Approfitto anche per chiederti quali differenze in gioco ci sono tra questa e la Volkl Super G 8 che ha appena provato. Grazie in anticipo.

    • Ciao Gabriele, come corda la Hyper va davvero bene, meglio la 1.25, perché la 1.30 diviene troppo agonistica. La differenza sostanziale tra i due telai è che la Protocol punta sulla massa, tanta, a disposizione, per creare peso palla, oltre ad avere un pattern più aperto. La volkl ha una struttura più potente e il piatto corde è decisamente più reattivo e cattivo nella risposta. Diciamo che la Protocol vuole essere una classica, con le forme abbondanti, anche morbida, ma 325 grammi si sentono. La Volkl, nonostante sia sempre una agonistica, è più semplice da gestire, grazie all’inerzia umana.

  2. lo so che è un post un po datato come la racchetta d’altronde, ma qualcosa in questo modello ha attirato la mia attenzione , puoi darmi qualche aiuto visto che anche se diversi anni fa ma l’hai provata? rispetto ad una pure aero è più o meno rigida ? in mano da una sensazione di mattone ? i 325 gr si fanno sentire alla lunga in partita ? rispetto alle profilate come extreme o sx300 cosa ha in più o in meno? scusa per la raffica di domande , ma mi piacerebbe capire un pò di più! grazie in anticipo

    • Parliamo di una profilata da 325 grammi, di qualcosa che è molto indicato per un Pro o per un agonista che vuole una racchetta dalla stabilità assoluta. Si muove abbastanza con difficoltà e si fa sentire in partita e in allenamento fin da subito. Non puoi strappare, devi giocarci pulito facendola scorrere e lei fa il resto. La tanta massa offre un buon feeling e la rende meno rigida all’impatto rispetto alle profilate più leggere, ma controllare il telaio non è da tutti. Quando la provai su soprattutto per curiosità, per vedere un setup estremo su una profilata, solitamente prodotta sui 300/310 grammi al massimo, ma qui c’è tanta, troppa, massa a rallentare l’azione del telaio. La consiglio solo a chi vuole un telaio da eroe, da cacciare dal borsone nel giorno di gloria, ma l’utilizzo quotidiano è assolutamente fuori portata.

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