
String Kong Yeti 1.26
Il back, come il top spin, va ricercato e lavorato bene, ma esce pulito, preciso e controllato. Si può anche strapazzare, spingere e sporcare con il side-spin, si gode del controllo e della solidità della Yeti anche sul back e ci si sente padroni dell’azione. Il braccio deve scorrere, meglio forzare che appoggiare. Anche in fase difensiva, con l’uso del back meglio insistere con un po’ di forza, il risultato sarà migliore.
A rete, la corda è solida e connessa alla palla. Ottima la volée piatta, da preferire al taglio, che pretende più decisione per avere profondità dei colpi. In generale, il feeling è piacevole, molto sensibile e i colpi al volo scorrono bene e vanno profondi, ma sempre meglio sempre la decisione all’appoggio, come sullo smash, dove viene fuori la potenza della Yeti 1.26, oltre che il rigore direzionale e il controllo, insieme alla sensazione di connessione con il colpo.
Al servizio, la soluzione piatta offre potenza e controllo, accompagnata da un suono sempre pieno e appagante, mentre lo slice tende a girare in maniera consistente e a stare basso, con una velocità di uscita direttamente proporzionale alla forza impressa. Interessante il grip che Yeti offre sulla palla, soprattutto sul Kick, dove si ottengono risultati molto soddisfacenti anche in fase difensiva, magari su una seconda palla da controllare, con tanta curva e altezza del rimbalzo. Al servizio è duttile, spicca il controllo, ma è abbastanza agevole tirare fuori potenza.
8 commenti
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Differenze sostanziali con la yeti 1.17??
La 1.17 è sempre agonistica, ma meno ostica dal punto di vista fisico e tecnico, anche se offre minori rotazioni massime, ma è più facile generarle. In pratica, il modulo elastico è più presente e c’è più affondo e tempo per gestire la palla.
Fabio mi faresti un confronto tra Tour Player e Yeti
in cosa differiscono pur appartenendo alla stessa famiglia da ciò che ho compreso…
La Yeti è più faticosa, ma ha una resa superiore di spin e grippa di più rispetto alla tour player, che invece ha una spinta maggiore per il principio “elastico” superiore. Sono della stessa famiglia di corde, ma la Tour player ha una gocabilità maggiore. Come tenuta di tensione la yeti fa meglio e, per questo, la consiglio sopratutto in ibrido a chi non è agonista vero.
Ciao Fabio,
vorrei provare sia la Yeti 1.17 che la Orango 1.22 sulla mia Mantis 300PS II in ibrido con il budello 1.30.
Il mio setup di riferimento è StringLab Tournament 1.25 / Budello 1.30 (22/24kg), mi sai dire che tensione adottare?
Grazie
Ciao Francesco, puoi mantenere la stessa tensione che utilizzi attualmente, ma scenderei di un kg con il budello, per sfruttare la spinta facile e l’allungo. un chilo di differenza è più che sufficiente, soprattutto in abbinamento con la Orango.
CIAO…io sono un estimatore da tempi non sospetti (sigh) della YETI 1,17. VOLEVO SAPERE cosa ne pensi ,se le hai provate, SIA L’IBRIDO YETI2 (cioè YETI 1,17 CON YETI 1,26, monofilo con monofilo ….). E poi so che è uscita una NUOVA CORDA dal nome “indicativo” BANANA BITE 1,19 e (…) che sarebbero quanto di meglio (secondo indicazioni di String Kong) ci sia in termini di corde PER UN ECCEZIONALE TOP SPIN …(ovvio, che bisogna saperlo fare, ecc. ecc.). PER CASO LE HAI PROVATE O LE PROVERAI? Sempre grato per gli utilissimi consigli e analisi, ciao luca alias ehiman
Ciao, bentornato. L’ibrido Yeti2 l’ho provato ed è ben pensato perché lascia scorrere meglio le corde, evitando l’impatto tanto massiccio di un full Yeti1.26. Per chi adopera le yeti, o corde simili, è una soluzione interessate. Per quanto riguarda le Banana Bite, le sto provando, più avanti ci sarà la recensione. Per ora posso dirti che la corda ha controllo, feeling e anche una piacevole spinta, soprattutto la 1.19. Come spin, sembano efficaci, i colpi sono belli carichi.