Le caratteristiche dinamiche, poi, si impreziosiscono con una buona capacità di rendere lo spin, che è progressivo e, man mano che sale l’intensità, la pala mostra una maggiore capacità di rendere le rotazioni in modo più marcato. La finitura della faccia è lucida, al contrario delle due sorelle più aggressive, ma tutto sommato regge bene il confronto, con una leggera maggiore scivolosità solo in condizioni di gioco umide, ma in generale non tende a dissipare le rotazioni. Il segreto, più che nella finitura a nido d’ape, è nel maggiore affondo concesso dal nucleo, che per lo stesso motivo offre un feeling coinvolgente e abbastanza comunicativo, creando anche una buona esperienza sensoriale per gli amanti del telaio sensibile. La sensazione di impatto è molto personale, è davvero gradevole e permette di spingere forte, senza sentire mai la durezza di impatto. Non è un aspetto secondario, affatto, ed M27 Carbon si distingue tra le R-line anche per la maggiore delicatezza che concede praticamente sempre, pur lasciando un tocco diretto quando si gioca di fino e si tocca nei pressi della rete.