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Pacific BXT X Fast Pro

In campo la X Fast Pro dimostra innanzitutto corposità. Un telaio pieno, solido che offre una bella sensazione di impatto, sempre molto morbida e piacevole, accompagnata da una flessione marcata che consente di accompagnare la palla sui colpi e riceve una risposta molto comunicativa. Un bel feeling, quindi, che conferisce una sicurezza di utilizzo notevole e consente di sfruttare tutte le altre doti del telaio, perché sono davvero tante. La maggiore lunghezza, 69.5 cm, uno in più rispettoallo standard, non si sente, merito del bilanciamento contenuto a 32.1 cm, l’equivalente di un 31 cm su un telaio dalla lunghezza standard, ma allo stesso tempo, oltre ad umentare la sensazione di flessibilità, aumenta anche la leva e la spinta sui colpi. Le traiettorie sono lunghe, profonde e si tengono agevolmente anche in un gioco fluido, portando i colpi in scioltezza, rendendo la X Fast Pro ottima anche nei frangenti interlocutori. Tuttavia, è nel cambio di velocità che offre il plus di una struttura ibrida tra una classica, per il profilo e il flex rate, e una profilata, piatto e porzione frontale. Spinge forte, molto forte e l’effetto catapulta è tenuto a bada da una rigidità media, che lascia gestire il colpo un attimo in più. Se, poi, si aggiunge l’ottima presa di spin, viene fuori un telaio molto completo e duttile che si fa apprezzare in tutte le zone del campo per, appunto, la sua corposità e per la sua doppia anima, morbida di impatto, ma rude sulla spinta. La X Fast non è un telaio impossibile, anzi, con il suo sweetspot grande può rivolgersi a molti tennisti, ma c’è inerzia, 332 punti, aiutati sì dal bilanciamento al manico, ma serve un buon livello di allenamento e di tecnica per sfruttarla a dovere, altrimenti la sorella X Fast LT concede più spazioa a qualche incertezza e richiede meno braccio. In generale, la dinamica del telaio è molto composta, la testa della racchetta non scappa via mai e si lascia controllare in disinvoltura.

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21 commenti

  1. la sorella X Fast LT piu leggera esige meno braccia dicevi hai in programma di testarla? ti dico dopo 3 anni di danlop di camporese giocai per 5 6 anni con la vacuum pro mp 20 23 25 mm bilanciamento 30.8 e peso 330 senza corde che aveva anche livrea spettacolare bluu e verdina e pesando molto era impegnativa ma avevo 20 anni ed ero allenato e non sentivo ne peso ne vibrazioni, mitico telaio e ultimo costruito in austria flessibilita mostruosa, ora sto riprendendo a giocare piu ore a settimana dopo uno stop di 10 anni considera ne ho 44 e sta settimana da 4.5 io feci fuori un 4.6 4.4 e 4.2 perdendo col 4.1 ma giocando alla pari e giocando con la pd che come sai ho acquistato da poco ma ho gia passato a mia sorella ora ti chiedo quale dei modelli attuali pacific si avvicina lla mitica vacuum con bilanciamento 30.8 che per quei tempi era gia una profilata moderna? capisco domanda impegnativa ma tu sei tu

    • Certo, della Lt pubblicherò il test in settimana. Pacific ha mantenuto gli stampi storici di Fischer, nella serie X Force, da 270 a 320 grammi, con la versione 305 che riprende proprio la storica N.1. Ho anche queste e ne scriverò appena possibile. La Fischer sono solo alla Fischer/Pacific, non ci sono in altre aziende, telai con la stessa costruzione e il profilo crescente verso la testa. Non definirei la Vacuum una profilata moderna, ma, piuttosto, un telaio che offre uno studio sulla sezione variabile dei telai.

      • Quindi se ti chiedessi quale modello pacific si avvicina più alla vacuum che ti ho descritto primo indichi solo il modello da 305 g? Nn ci sn altri modelli che la replicano? E i modelli attuali sono flessibili come la vecchia vacuum o cambiano un po’?

        • Occhi perche la Vacuum non era un solo modello, ce ne erano diversi, come la Pro e la classic. Nell’attuale linea quelle che riprendono le Fischer classiche sono le Force e la Tour, rispettivamente 98 e 97 pollici. Se parli della Vacuum Pro, la più simile è la X Tour 97. Si sono sempre morbide e flessibili, con valori sotto i 62 punti ra.

          • Si la vacuum pro piatto 98, sempre puntuale, sai da due settimane gioco momentaneamente cn la pd con un multifilamento a 24 sceso a 21 dopo 6 ore e devo dire sn preoccupato xke mi ho polso indolenzito e mi pizzica spalla, al servizio mi ci trovo bene specie slide meno kick, le vole benino ma le piatte nn escono bene, ora ti tocca un domandone la più morbida vicina alla pd confermi sia la formula 100 o consigli altro tipo qualke kennex ? Io gioco tutti punti in attacco ho pensato alla head grappe touch speed pro di diokovic con cui gioca anche mischa zverev ti chiedo il pattern 18×20 è prettamente di controllo ? Come fa ad essere usato da tipologie totalmente diverse di giocatori come questi due e aggiungo anche verdasco?

          • Le alternative alla Pure Drive, più morbide, sono le Formula GT e Pentacore insieme, che riprendono lo spesso fusto, mentre altri telai come X Fast e DR 100 aggiungono un carattere di morbidezza, senza essere realmente morbide. Tra le kennex, nessuna profilata ha rigidità bassa, hanno tutte rigidità medio-alta e, come ho spiegato più volte, anche nell’editoriale sull’inerzia, la rigidità incide in maniera marginale sulle articolazioni, tutto dipende dal setup che si utilizza. Penso che ti stai confondendo le idee, valuti troppi telai, tutti troppo diversi tra loro. La speed, ad esempio, è totalmente diversa dalla Pure Drive e dalle altre di cui abbiamo parlato. I pro, poi, utilizzato dei layup e dei setup personalizzati, quindi è inutile parlare di chiutilizza cosa. Giusto per concludere, c’è 18×20 chiuso e 18×20 aperto, dipende dai telai, quello della speed è piuttosto regolare, concede spin solo se il braccio sa far girare a dovere la racchetta.

    • C’è la versione Lt della Fast, 288 grammi e lunghezza 69.5 che replica in tutto e per tutto una 300 grammi. Ho spesso ribadito che il peso incide in maniera marginale in questo settore di telai.

    • La Ultra, come ho detto più volte, è un bellissimo telaio, molto sensibile, facile per un braccio tecnico e che lascia creare gioco, anche con una inerzia contenuta. La X Fast è un portento di spinta e spin, più cattiva, più da sfruttare per le doti di attacco e potenza, che è un bel po’ superiore rispetto alla Ultra 97. Inoltre, ha un piatto 100, che consente anche un gioco solo dal fondo con tanta disinvoltura e margine. La Ultra possiede una volée più gestibile, per le proporzioni più scariche, ma affonda meno.

  2. Ciao Fabio,
    solito ottimo test, grazie mille anche di farci scoprire delle racchette che escono un po dalle solite note.
    Domanda rispetto ad una DR100 come la vedi, pro e contro?
    Diciamo per gioco abbastanza piatto, rovescio bimane .
    Ciao e grazie

    • Ciao, la X Fast è sul genere DR 98 e non 100, con il vataggio del piatto più grande. L’equivalente della DR 98, in casa pacific, è la X Fast LT, più morbida, peso 288, ma con un cm in più di lunghezza, che aumenta leva e spinta. Sono telai molto confortevoli, flessibili, con una bella sensazione di impatto piena.

  3. Buongiorno Fabio,
    complimenti, ottimo articolo.
    Ho provato, per qualche mese, la xforce pro n.1, e mi è parsa una racchetta con poca spinta, se poi pensi che gli avevano montato pure un grip in cuoio….con pacific, le mie esperienze di sono fermate li.
    Ho letto questa recensione e la curiosità mi è tornata.
    Per ora sto giocando con l’alternativa Wilson della pure drive ovvero la Burn 100 CV (passami il paragone) e ti chiedo, a grandi linee le diversità sostanziali tra la pacific recensita e la Burn 100 CV….giusto per capire in cosa potrei trovare migliorie (o aspetti peggiori).
    Capisco bene che, solo pensare al dato di rigidità, parliamo di due attrezzi profondamente diversi; rigidità che mi ha sempre fatto pensare essere un po’ elemento importante per avere quel pizzico di spinta gratuita che spesso è necessario dato che il fisico non sempre risponde a dovere; solo per questo punto, ho qualche dubbio sulla pacific.
    cosa ne pensi?
    Grazie e come sempre buon lavoro!!
    Cristiano

    • Ciao Cristiano, la X Fast si differenzia per il ra più basso e per il cm in più di lunghezza, che aumenta la flessibilità della struttura e l’effetto catapulta, anullando il gap di reattività. Il vantaggio di una Fast è quello di avere una flessione da classica, più presente, ma con un piatto 100 e un profilo ridotto rispetto alle profilate tipiche, che concede più feeling con la palla. Il test che hai effettuato con la Force penso sia stato fuorviante, perché il telaio spinge, ma lo fa in manier molto morbida e se monti corde elastiche, perdi l’effettiva sensazione di quanto stai spingendo. L’ho testata e a breve ne scriverò, ma è un telaio, la Force 305 n.1, che mi ha sorpreso per gittata lunga facile e comfort di gioco. Come detto, la potenza non manca e pensa che ho divuto incordate il poly force, un mono tendente al morbido, a 23 kg, trovando maggiore potenza rispetto a tensioni più basse. Tornando alla Fast, questa spinge molto forte e regala spin in quantità, è un telaio che avevo lasciato per ultimo, ma dopo che ci ho tirato due colpi mi ha trasmesso subito una bella padronanza dei colpi e l’ho approfondito immediatamente. C’è da dire che non è un telaio della categoria esatta 300×100, perché ha inerzia e, pur essendo molto gestibile dinamicamente, è un telaio da agonista e richiede qualcosa in più rispetto a Pure Drive e Burn. Andrebbe paragonata più alle versioni tour di PD e Pure Aero.

    • Ha tanta inerzia, probabilmente troppa per una utenza non agonistica. Ma esiste anche la versione LT, da 288 grammi, che attualmente sto facendo provare ad alcuni seconda categoria e la trovano molto convincente per il mix di sensazioni e resa.

    • Esattamente, la versione LT è molto più adatta ad un quarta, ma anche ad un terzqa categoria, visto che, dati i 69.5 cm di lunghezza, replica la dinamica di una 300 grammi piena. La Pro è bellissima da usare, resta anche la mia Pacific preferita in assoluto, ma bisogna fare un esame di coscienza e valutare se non sia meglio pensare alla facilità di swing della LT, che, nel caso, puoi anche customizzare senza arrivare al peso e all’inerzia della Pro.

  4. Ciao Fabio!Complimenti per tutto prima di tutto.
    Vorrei provare questa racchetta che, insieme alla Head Extreme MP, è un pò quella che m’incuriosisce di più.In realtà lo vorrei fare più per curiosità perchè con la mia Tecnifibre T Flash 300(Dynacore) mi trovo decisamente bene.Di quest’ultima apprezzo soprattutto la facilità di swing.Cosa mi posso aspettare da questi due telai rispetto alla T Flash?
    Se prendessi un telaio di prova per farmi due idee sul campo, andrebbero bene le mie corde solite(Tour Bite 1,25 a 21/20 Kg).

    Ciao ciao

    • Ciao e benvenuto nel Blog. Devi considerare che la XFast Pro è un telaio poco maneggevole, molto orientato al gioco offensivo, che dà tantissima prestazione, ma ne richiede altrettanta da chi la adopera. Rispetto alla T-flash ha più potenza, più stabilità ed anche più feeling, ma la richiesta è elevata. Quanto alla Extreme MP, anche qui c’è maggiore inerzia, ma il telaio si muovemeglio della Xfast pro. Rispetto alla T-flash ha maggiore potenza, un impatto più morbido e una presenza di spin effettivamente maggiore su tutti i colpi e, esattamente come la tecnifibre, richiede che ci sia sempre rotazione a controllo, perché il colpo piatto è interlocutorio, ma non preciso. Se prendessi i due telai in Prova, la Tour Bite sarebbe adatta alla MP, per sue caratteristiche costruttive, ma anche alla Pacific, sempre se cerchi spin. Come tensione, starei un kg sotto a quanto fai con le T-flash ed adopereri il calibro 1.20 su entrambe.

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