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Mantis Custom 98 – Il Test

Da fondocampo, la configurazione della Mantis Custom 98 sembra davvero ottimale, perchè la facilità con cui si sta lunghi, la potenza, che è disponibile praticamente anche solo palleggiando, e l’equilibrio generale la rendono assolutamente efficace. Più di tutto colpisce come si muova facilmente, a dispetto delle misure che lasciano pensare ad una scarsa maneggevolezza. Anche qui si capisce che la mano di un professionista come, Gabriele Medri, sia il valore aggiunto delle Custom, perchè, per quanto un telaio possa essere di qualità, e Mantis ne ha da vendere, è il “come è personalizzata” a fare la differenza. Tornando al telaio in prova, Gabriele aveva ragione, il telaio non è faticoso e offre molto di più di una Pro 310, rispetto alla quale flette e accompagna la palla in maniera più sensibile e corposa, offrendo un ottimo plus di sensibilità. Se fin qui abbiamo parlato molto bene del telaio, adesso tocca fare un elogio per la questione Spin. La rotazione è di una progressività sconcertante, si comanda con il braccio e la palla gira esattamente come deve. La palla pesa, tanto, e scorre via sempre veloce, anche quando si pesta con il piattone, alla ricerca della chiusura. Il controllo sul colpo piatto va a migliorare soprattutto la comunicatività dell’impatto, più pieno e soddisfacente rispetto al corispottivo retail e accompagnato fino alla fine dalla flessione del fusto. Va detto che, così configurata, non è un telaio adatto a tutti, per inerzia e gestione, tuttavia è un’idea replicabile con pesi più umani e adatti agli appassionati. Quando si pesta davvero forte sulla palla, ci si accorge che c’è molta massa da muovere e il braccio deve avere le giuste capacità tecniche e fisiche per sostenere un attrezzo del genere. Ma c’è da dire che, nella gestione ordinaria e senza strappi si può godere di uno sweetspot enorme e con una risposta davvero regolare in ogni punto utile della zona di impatto, tutti ingredienti che permettono di fare gioco pesante e piazzato dal fondo del campo, anche con una certa souplesse e facilità di uscita di palla.

Il back è molto sensibile, amplificato dalla lungezza maggiore. Molto modulabile, carico di side-spin, è un colpo che esce con naturalezza e controllo della traiettorie, nelle tre dimesioni. Molto bene il drop-shot, tocca terra e tende a tornare indietro.

A rete si sfrutta tutta la stabilità e la sensibilità della racchetta, che aiuta a piazzare la palla con precisione e decisione. La palla esce sempre bene, anche con piccoli tocchi, basta mettere un po’di peso del corpo e il colpo esce deciso. Di taglio o piatto, le volée sono ottime e veloci. Sullo smash non ci sono sorprese, spinta e controllo, che sia al volo o al rimbalzo, ma attenzione a strafare, perchè la massa va accompagnata e non strappata.

Al servizio è un portento. Il colpo piatto dispone di una potenza decisamente amplificata, con un controllo pulito e la precisione che ci si aspetta da una racchetta da professionista. Lo Slice gira che è un piacere e resta basso, ma tanto basso, configurandosi come la migliore delle soluzioni al servizio. Il kick è tra i migliori in circolazione, alto, gira tanto e si può modulare nella pesantezza e nella profondità, permettendo di fare movimento nel rettangolo di gioco a piacimento.

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94 commenti

    • Difficile fare un paragone tra due custom. Tutti i parametri sono variabili e ciò rende le cose più complicate da valutare. Su cosa esattamente volevi capirne di più? Magari, contestualizzando, posso risponderti meglio.

  1. Ciao, complimenti per l’articolo, scritto come sempre benissimo. Da qualche mese sto utilizzando una Angell TC 95 Custom e vorrei sapere quali differenze di materiali esistono tra Angell, Mantis e ZUS. Tutte e 3 dovrebbero essere fatte in grafite alto modulo della miglior qualità ma ZUS ha prezzi non molto popolari mentre Angell è più accessibile. Quale sarà invece il prezzo di una Mantis Custom?

    • Ciao e grazie per i complimenti. Per quanto riguarda Angell, non ho elementi sulla grafite utilizzata. Per quanto riguarda, invece, Mantis e Zus, parliamo di grafite alto modulo, proveniente dalle stesse produzioni pro stock di Head e Wilson.

  2. Ciao Fabio, sono un assiduo lettore del blog e grazie ai tuoi articoli ho scoperto il mondo custom per le racchette da tennis e sono entrato nel tunnel 🙂 Sono un giocatore non classificato di 44 anni con un gioco classico: da fondocampo gioco potente prevalentemente piatto con leggera copertura del colpo quando voglio accedere allo spin (mai esasperato), rovescio ad una mano, colpo migliore il back di rovescio sia interlocutorio che d’attacco per conquistare la rete – mi piace il gioco di volo di tocco per chiudere il punto. Mi trovo bene con le racchette non leggere (315g) bilanciate al manico, fino ad oggi la racchetta che mi ha restituito migliori sensazioni è stata la ProKennex Kinetic Pro 7G (putroppo disponibile solo per il mercato USA -cose strane nel marketing ProKennex). Sono molto interessato all’acquisto della Mantis custom 98, in base alla tua espeienza ed al mio tipo di gioco che personalizzazione mi consigli? Io pensavo ad un 315g (non incordata) ed un bilanciamento più al manico rispetto alla tua. Grazie e complimenti per la recensione

    • Ciao Federico, Benvenuto e davvero grazie per il seguito e per i complimenti.
      Per quanto riguarda la Custom 98, venendo tu da racchette sicuramente non leggere e volendo restare sui 315 al massimo, potresti provare con una configurazione 315/31, con un indice di polarizzazione tra il 5 e il 6, in maniera da ottimizzare la spinta del fusto. Altrimenti, puoi pensare anche ad una soluzione più adatta a creare gioco dal fondo come 310/31.5 con lunghezza 69 cm. Quel mezzo centimetro in più crea una discreta leva, che aggiunge potenza, spin e aumenta il flex del telaio, rendendolo ancora più morbido e pastoso all’impatto. Se ti spaventa la lunghezza maggiore, ma parliamo di piccolezze, orientati su lunghezza standard e buona polarizzazione, con una inerzia vicina ai 318-320 punti a racchetta incordata. Fino a 323-324, la Custom ha un comportamento molto neutro e gestile.

    • In realtà sarebbe decisamente più maneggevole. Per replicare un comportamento simile alla lunghezza standard, devi aumentare il bilanciamento, più o meno, di quanto è più lunga la racchetta, per cui, se vuoi una dinamica simile ad un 315/31 su una lunghezza di 69 cm, dovresti applicare un bilanciamento di 31.5.

      • Grazie! Una domanda tecnica, ho approfondito i significati fisici dei vari termini: Swingweight, Twistweight, Recoilweight e Spinweight dagli aricoli di Gabriele Medri tutto molto chiaro ed interessante, mi rimane però il dubbio sull’unità di misura della polarizzazione e come relazionare il valore alla distribuzione delle masse (nel nostro caso 5-6)

        • Il dato che ti fornisco è la traduzione nella scala 1-10, che, al di là dei numeri, ti fornisce anche l’idea di quanto un telaio abbia ancora margine di custom. Un valore compreso tra 5 e 6 indica una racchetta piuttosto polarizzata, ma non un custom estremo. Il dato assoluto è 0,90 circa, per una polarizzazione da 5.6/10. È chiaro che un valore vicino al 10 è utopistico.

    • Sono telai profondamente diversi, accomunati solo dalla composizione di grafite 100%. Non è possibile stabilire cosa sia meglio o cosa peggio, perchè la racchetta può essere datta o meno adatta, ma non meglio o peggio in assoluto. Detto ciò, la Mantis 315 è una racchetta da palla pesante, da spinta e da spin, con un ottimo controllo anche sui colpi piatti, ma non è una classica, come le Custom 98 o la 310, che hanno migliore feeling, controllo e sensibilità, ma impongono più spinta con il braccio. La Custom, in assoluto, è il top di Mantis, perchè viene rifinita su personali specifiche del tennista che la richiede e, per questo, offre un grosso vantaggio di personalizzazione e di soddisfazione.

  3. Ciao Fabio, ho preso la mantis custom 98 con queste specifiche, peso 305 bil. 32 e SW 295 (senza corde), proveniendo dalla x dual gold la differenza di rigidità è notevole, il telaio è parecchio più impegnativo ma sicuramente è molto più cattivo mantenendo un ottimo tocco, attualmente sto montando un ibrido mono/mono yonex polytour spin g/polytour fire una l’ho fatta a 22/21 con la fire prestirata del del 5% e l’altra 21/20 sempre con prestreach sulla fire, il piatto e comunque rigido ora voglio provare la poly fibre tour player a 20 prestirando del 5%. Per quanto riguarda l’incordatura nella foto sul sito ho visto che le verticali sono state chiuse sull’ottavo grommet in alto ma è stato allargato? perché io ho chiuso le verticali al 6 grommet mentre le orizzontali al 9 grommet in alto… Potrei provare il due nodi classico anche visto che le verticali finiscono in alto cosa mi consigli? Grazie Gianluca.

    • Ciao Gianluca, i passacorde non sono stati allargati, le corde passano tranquillamente, specie se adoperi un ibrido classico. Proprio su questo punto, volevo farti notare che non c’è necessità di optare per un ibrido mono/mono, ancora meno se uno dei due è sagomato. Fai una prova, alla stessa tensione, con un mono liscio, Tour Plasyer va benissimo, mantenendo sempre i 4 nodi. Mantis non ha uno schema obbligato, ma il mio consiglio è sempre di optare i 4 nodi, specie per una maggiore omogeneità dell’incordatura sui due lati del piatto.

  4. Ciao! Sono un “pseudo” agonista attempato (nato con le racchette di legno e poi rimasto fermo per oltre 19 anni), ora nuovamente in campo (4.1 per mancanza di tempo ma con gioco da buon 3^cat.), che vorrebbe ritrovare le vecchie sensazioni della palla sulla racchetta. Colpisco molto di piatto o back, con leggere rotazioni in top spin e mi piace “sentire” bene la palla. Vista la mia età (47) devo prestare attenzione alle vibrazioni… motivo percui adesso gioco insoddisfatto con una Babolat Pure Drive e non passo a Wilson.
    Sono tentato da questa Mantis custom ma anche dalla nuova Babolat Pure Strike 2017 (98″ – 305gr – 16/19 – 320): prezzi simili…. Un tuo parere?
    Grazie e complimenti per sito e soprattutto contenuti.

    • Ciao Andrea e benenvuto nel Blog.
      Della Mantis Custom ho detto praticamente tutto ed, essendo un telaio che personalizzi sulle tue specifiche, rappresenta una possibilità concreta di soddisfare le proprie aspettative. é un 16×19 non troppo aperto, che concede rotazioni, ma sempre con l’attenzione al controllo di palla. Se decidessi per questa, non esagerare col peso, non occorre caricarla di massa per farla funzionare, basta una sana polarizzazione. Per ciò che riguarda le Pure Strike, sono in attesa di capire se le riceverò per i test o meno e spero che ci sia stato un passo in avanti rispetto al vecchio modello, che giocava bene, ma che mancava sicuramente di personalità.

      • Nuovamente ciao Fabio! Ho visto la prova della nuova Pure Strike (complimenti e grazie ancora per le indicazioni…). Per quanto confrontare una retail ad una custom sia per certi aspetti improprio, che idea di paragone ti sei potuto fare? Anche se dal tuo test sul campo mi è sembrato che sul back (per me fonte di grandi soddisfazioni…) non ci sia paragone…. a tuo avviso, il mio gioco da quale racchetta trarrebbe maggiori benefici? Grazie Andrea.

        • Ciao Andrea, il paragone è molto difficile e andrebbe fatto sulle stesse specifiche e sulla stessa polarizzazione. Sicuramente il back è uno dei punti forti della Custom e delle Pro 295 e 310 di Mantis, che hanno un 16×19 tradizinale, votato al controllo e alla sensazione di palla. Per il tuo gioco potrebbero andar bene tanti telai, ma dovresti dirmi cosa vuoi dalla racchetta di preciso, così posso indirizzarti al meglio nella scelta 😉

          • Ignoro se possa proseguire questo thread ma… approfitto al volo della disponibilità, grazie! Sono infatti al bivio del cambio racchetta e sono nel completo caos. Come detto vengo da scuola “antica”. Voglio quindi una racchetta che mi agevoli ed esalti nelle mie caratteristiche: eastern per il dritto piatto+coperto/spin – molto back sul rovescio (solo a una mano), scendo inevitabilmente a rete appena possibile e ho la tecnica per cercare di stare con i piedi dentro al campo e colpire quando sale. Ciò detto e anche se adesso gioco con una Pure Drive, preferirei racchette non troppo profilate per avere maggior controllo e soprattutto sensibilità, tuttavia non posso/voglio salire troppo col peso+bilanciamento in testa. Se poi potessi trovare un compromesso che mi potesse dare una mano – soprattutto quando un incontro di torneo va oltre i 60min sarebbe il massimo… Tradotto: mi piace ma non comprerò mai una ProStaff RF! Ho usato con soddisfazione la Blade98 x 6 mesi ma la spalla ha imposto il ritorno a Babolat… Sto osservando Mantis (dalle mie parti, Sardegna, non ne trovi/puoi provare, Babolat (nuova Pure Strike anche da 100) e Donnay Pro one 102. NB: uso impugnatura 4 vista dimensione importante della mano!!! Grazie ancora del consiglio… sarà sicuramente tenuto in considerazione.

          • Tranquillo, non ci sono regole ferree su dove scrivere, essendo il mio blog, faccio un po’ come mi pare e metto a proprio agio i miei ospiti;)
            Per quanto riguarda i telai, il fatto che tu non regga la Blade è, molto probabilmente, legato all’inerzia superiore e al bilanciamento più avanzato anche rispetto alle profilata da 300 grammi. La pure drive, ad esempio, è bilanciata a 32 cm e ha inerzia 318, la Blade è bilanciata a 32,5, ha inerzia 333 e pesa anche 5 grammi in più. Ho sempre sostenuto, e continuo a farlo, che dietro i 305 grammi della Blade, c’è una diretta concorrente della Prestige MP/Pro e Wilson Sixone. Detto ciò, in mantis guarda soprattutto la Pro 295, che va bene ed ha un potenziale di custom immenso. Ma se la Pure Drive ti soddisfa e vuoi solo più controllo e feeling nel gioco classico, la Mantis 300 è molto adatta alle tue esigenze. Per ciò che riguarda donnay, la Pro One 102 asseconda davvero bene il gioco classico e improntato all’avanzamento, tanto che io la definisco “Pro staff original 102” e, a guardare il cuore del telaio, non è un accostamento così azzardato. Oltre alla 102, c’è la X-Dual Silver, che fa tutto molto bene, ma la 102 nasce proprio per l’esigenza che manifesti.

  5. Ciao! Vorrei sapere dove potrei acquistarla? L ho vista solo su hmasport e i parametri di cui posso diporrere sono: peso bilanciamento, lunghezza e tipo di grip giusto? Un ultima cosa che differenze trovi con la Donnay pro one gt 16×19 rispetto alla Mantis provata con questi requisiti
    Grazie

    • Ciao, la puoi acquistare su Hmasport.it, penso che ci sia un customer-care col quale confrontarsi sulle specifiche. Rispetto alla Donnay GT, la Mantis Custom è più reattiva ed ha un flexpoint leggermente più alto, ma sempre piena nel colpo. Il confronto con la Custom, però, è difficile, perchè ogni custom definisce una racchetta diversa. Posso solo dirti che è presente sia la morbidezza di impatto, sia il feeling pulito, tipico della serie Pro di Mantis, il resto lo definisci tu con le specifiche.

  6. Ciao ho appena ordinata la racchetta con le seguenti caratteristiche: peso 310,bilanciamiento 32, lunghezza 70 cm, l inerzia nuda dovrebbe essere 300-305.
    Che corde mi potresti consigliare e che pensi di come l ho fatta fare.
    Grazie mille

    • Provala in ibrido, Hma ha le ottime Diadem. Puoi tentare Solstice Power in verticale e Impulse in orizzontale, a 21/21 o 21/22. Se vuoi un full mono, invece, ti consiglio le darkwave di dyreex, in 1.25, che lavorano molto bene in potenza e spin sulla Mantis.

    • Molto simile al modello provato da me. Troverai spinta, spin e tanta flessione, che premia la potenza a medio regime. Io ho trovato un ottimo compromesso con l’ibrido, anche con mono liscio, perché la lunghezza maggiore fa un grosso lavoro nell’aumento del peso di palla.

    • Penso che possano andare bene, ma rendono il telaio molto agonistico. Sono ottime per l’ibrido sulla Custom, ma in full lavorano comunqune bene, pur restando impegnative. Stai al massimo a 21 kg.

    • La Mantis, perché ha una leva maggiore, un peso più basso, ma più effetto catapulta. La Rf ha un piatto molto potente e spinge per massa e reattività, la Mantis sfrutta la lunghezza maggiore e la flessione. Due interpretazioni diverse per avere un risultato simile.

    • Le ho provate direttamente sulla Mantis, non stanno male, fanno il loro lavoro, ma ho notato, nella versione grigia, un sound abbastanza metallico. Per il resto ok, si sposano bene col telaio, buono lo spin, anche la potenza, cedono presto però.

    • sono simili, c’è un feeling molto simile, per quanto una isomtrica e una tradizionale possano essere simili, ma il cuore più compatto e rigido è una caratteristica comune, che piace molto agli orfani della Six One 95. Il livello di potenza, chiaramente è differente, perchè la leva e la polarizzazione maggiore della Mantis fanno un lavoro diverso e, va detto, che è una fuoriserie. La Yonex, però, è davvero molto potente e più classicamente manovrabile.

  7. Ciao fabio complimenti per la bella recensione della mantis custom. E per colpa tua 🙂 adesso sono obligato a comprarne una. Mi intriga da matti pero ti chiedo, io che ho avuto un problema serio alla spalla (rottura dei tendini) ed essendo un giocatore a tutto campo prevalentemente piatto potrebbe andare bene una 305 o 310 bil 31 depolarizzata quindi con uno Swingweight basso? Ti diro che prima di infortunarmi ho usato con soddisfazione una mantis 300 per poi passare ad una zuz 310 ra70 bil 31.5. Grazie ciao Stefano

    • Ciao Stefano, considera che la spalla è il fattore di forza nei colpi del tennis, dove si genera la potenza impressa alla palla. Proprio per questo, venendo tu daun problema serio, tenederei a non portare l’articolazione a dover spingere troppo, per inconsistenza del telaio. MI spiego meglio: ti consiglio di realizzare un telaio che dia anche una dose di potenza e lo ottieni tramite la polarizzazione. Opta per un 305/31.5 con una polarizzazione di circa 5.5-6/10, così hai anche un attrezzo che assorbe lo skock da impatto e ti lascia giocare in scioltezza.

          • Grazie Fabio, sempre molto disponibile.
            ho un ultima domanda da farti per togliermi ogni dubbio,
            io che ho usato una zuz,la mantis 98 come qualita di telaio gli assomiglia o c’è differenza?
            nel senso usano entrambi una grafite superiore o la mantis è una classica racchetta da rastrelliera di negozio quindi solo customizzata?? perche stavo per prendere o meglio riprendere una zuz poi leggendo casualmente il tuo articolo e recensione mi sono fermato e mi sto seriamente interessando alla mantis. che oltretutto offre delle modifiche ancora piu personalizzabili
            grazie e prometto che non ti disturbero piu,
            ma ti seguiro sempre. almeno per la racchetta 🙂

          • Ma figurati, non disturbi, il Blog serve a dare risposte concrete a tutti, quindi stai sereno e poni i tuoi quesiti. La grafite utilizzata da mantis è la stessa adoperata per le Pro stock di altre aziende, quindi non proprio la stessa da rastrelliera 😉

    • No, affatto, la polarizzazione adegua il peso del manico e quello della testa. Un telaio polarizzato funziona molto in base al bilanciamento, diventa il dato determinante.

  8. Ti pongo la domanda in modo diverso per essere più chiaro.

    Che bilanciamento deve avere una racchetta da 70 cm per avere la stessa maneggevolezza e quindi testa leggera di una racchetta da 68.5 cm con bilanciamento 32 cm?

    Grazie ancora 🙂

    • oh, così è più chiara. Considerando che già la maggiore lunghezza aggiunge peso e leva, il bilanciamento deve essere sicuramente arretrato. Per ottenere un bilanciamento simile, che non può essere identico per via di una serie di parametri effettivamente diversi, dovresti arretrare il bilanciamento del centimetro e mezzo di maggiore lunghezza. Tutto ciò, in linea puramente teorica, come detto.

  9. Grazie della risposta Fabio gentilissimo come sempre, te ne faccio subito un’altra quali sono i svantaggi di una racchetta di 70 cm?
    Secondo te sono compatibili queste specifiche lunghezza 70 swing weight 334 bilanciamento 30,5 peso 320 grammi?

    • Gli svantaggi di un telaio più lungo, sono riconducibili alla minore maneggevolezza, quindi, se tieni a bada il bilanciamento come si deve, non hai una reale perdita di swing. Tutto sta a poter reggere un telaio, con le sue specifiche. Quello che proponi, rispecchia le caratteristiche della mia Custom, che non è affatto impossibile, ma chiaramente adatta ad un braccio che sa muovere un telaio agonistico.

    • Si, vero, ma poi ho montato un manico in cuoio per arretare il bilanciamento e renderla più maneggevole. Considera che il cuoio polyfibre pesa circa 30 grammi, quindi 15 in più di un grip normale, considerando anche la maggiore lunghezza del manico di una XL.

    • Prima del mio intervento, era 324/32 non Incordata. I dati a racchetta Incordata, che sono quelli che contano, erano 340/32.7/334 sw. Dopo il manico in cuoio, che ci voleva, erano 339/31.5, Incordata 355/32.2/336.

    • Tranquillo, sono qui per dare risposte. I dati sono senza overgrip, il cuoio era il polyfibre, ottimo e morbido, utile sui manici tipo Head,come Mantis, perché non ingombra troppo sul tappo.

  10. Ciao Fabio visto che sei così gentile lo posto quì.
    Iniziamo da capo; ho comprato una Mantis Custom 98 dicendogli di replicare la racchetta del tuo test.
    Mi hanno inviato una racchetta con specifiche diverse dalle tue (320/32/307 incordata 338/33.1/342) dicendomi comunque che avrebbero provveduto a loro spese alle modifiche.
    L’ultimo anno e mezzo ho giocato con la Wilson RF (finita di tutto 368/31.4/338) e mi sono trovato bene ma dato che ho cambiato movimemto del dritto (sono passato da un movimento stile Federer a uno stile S.Williams) ora mi risulta un po’ pesantina in certe situazioni di gioco.
    Volevo una racchetta che mantenesse stabilità e spinta della RF ma con meno peso.
    Con quale specifiche posso fare la mia Mantis Custom 98?
    Partiamo da una lunghezza standard che quella da 70cm che mi hanno mandato mi ha un po’ infiammato gomito e polso, certo dovuto anche da un bilanciamemto spostato troppo sulla testa.
    Aiutoooooooo

    • Allora, io opterei per due scelte:
      1) cattiveria, lunghezza standard, bilanciamento 32, peso 310. Agile e potente.
      2) gittata lunga, lunghezza 69, bilanciamento 31, peso 320. Corposa, con tanta leva.

  11. Una configurazione così come la vedi:
    Lunghezza standard
    Peso 325g
    Bilanciamemto 31.5
    Swingweight 335

    Grazie

    P.s. nelle tue configurazioni non hai messo lo Swingweight 🙁

    Grazie ancora 🙂

    • non ho messo lo swingweight, perchè no è possibile definirlo concretamente a priori. In ogni caso, visto che hai avuto difficoltà con un telaio pensante, scendi un po’ con il livello di inerzia, perchè, se dovessi avere la necessità di aumentare, lo puoi fare anche successivamente, in maniera reversibile, ma se sgarri e non la reggi, devi passare di nuovo dal Via! Stai appena sotto i 330, fai 325/31 al massimo e tieniti un telaio pieno e relativamente agile.

  12. Ciao Fabio
    sono fortemente tentato di comprare una Mantis pro 295 e poi customizzarla per le mie esigenze, proprio perchè per la qualità dei materiali utilizzati.
    A livello qualitativo che tipo di differenze hai ravvisato tra questa e la agonistica custom (non ancora in vendita) di Artengo?
    Un ultima cusriosità : la Mantis 295 in alcune immagini sembra più grigio antracite che nero opaco; è solo un effetto della foto o esiste in 2 colorazioni?
    Grazie
    Un saluto

    • La differenza con la custom di Artech è proprio nell’impostazione. La Mantis ha rigidità medio-bassa, la artech bassa. La prima ha sezione ellittica, tipo sixone, la seconda boxed, tipo prestige. Il colore è assolutamente nero opaco, non temere, le foto non rendono mai l’idea.

  13. Ciao Fabio, vorrei ordinare una Mantis Custom, sul sito tra le opzioni che si possono decidere, lunghezza, bilanciamento, peso ecc..ecc.. non compare la possibilità di scelta della polarizzazione, come mai?

    • Ciao Luigi, la polarizzazione è un dato che non puoi scegliere liberamente, ma è sempre in un range basato sulle specifiche di base che richiedi. In ogni caso, anche se non è inserito tra i parametri di scelta, puoi richiederlo parlando direttamente con HMA. Manda una mail o telefona ed esprimi la tua volontà sulla polarizzazione.

  14. Per curiosità ho voluto provare questo gioiellino e devo dire che non mi sono affatto pentito dell’acquisto. Medri è un grande ma tu sei un grande tester obiettivo. Le specifiche scelte e consigliate da Medri sono 305/32 290 inerzia nuda e lunghezza 690mm: la domanda è una corda che renda il piatto corde più morbido a tensioni basse ma che non perda le sue qualità. Grazie
    PS in passato ho giocato anche con Starburn Tour 1.30 a 12 kg ma su telaio 18×20.

    • Le alterantive possono essere tante, ma una corda che proverei sempre sulla Mantis Custom è la Dyreex darkwave 1.25, messa a 21 kg al massimo. Altrimenti la Black edge, che offre più spin facile. Andando olre, dopo gli ultimi test, direi anche la String Project Hexa Pro 1.20, alla stessa tensione.

    • Certo, full multi, con quella lunghezza non rende bene, perché il telaio flette già molto così configurato e le corde affondano tanto. Molto meglio ibrido tradizionale, con una sagomata sottile e reattiva.

      • Grazie. Tra Hybrid Soft ma a tensione più bassa dell’attuale, da 21 voglio scendere a 19 kg, e Solstice power 1,15/Mantis Confort Syngut 1,30 18,5/20,5 tu che dici?
        ed in full mono magic 1,30 e Solstice Power1,15 a 18 kg, quale delle due rende meglio?
        La cosa che mi stupisce della Magic 1,30 è che anche se tonda e liscia, ha spin in abbondanza.
        La Diadem è sottovalutata e poco conosciuta, più confortevole di quello che sembra e che credevo.
        ma entrambe provate fino ad ora solo in ibrido…
        Grazie sempre.

  15. Se non sbaglio hai detto full multi no, full Budello per non far scappare la palla mi consigli di “alzare” la tensione dalla mia attuale 23 kg? Col Budello Wilson non ho avuto problemi fino a 27 kg, testato sulla zus bianca, più controllo ma confort uguale.
    Cosa dici? Grazie

    • In questi casi devi muvoerti per sensazione personale, si parla di settaggio tensione e non di corda, quindi conta molto il feedback che hai avuto. Nota, però, che più alzi la tensione e più la palla tenderà a scivolare sul budello. Valuta l’ibrido, per tenere la tensione bassa.

  16. Ciao Fabio tra poco inizio la preparazione per la nuova stagione agonistica amatoriale. Farò qualche torneo e la D4. All’ora mi sembra meno pericoloso incordare il budello a 26 kg piuttosto che un mono anche a 23 kg. Fino ad ora ho provato sulla mantis custom 98 preparati dall’Ing Medri ibridi mono/syngut e mono/mono, ottimi sicuramente finché efficienti. Per non stare ad incordare ogni 6-8 ore di gioco (mono/syngut durato 3 ore e poi rotto) il budello full o mono morbido full potrebbe essere la soluzione. Tra i mono morbidi la diadem evolution 1.25 e le Infinite molecular Gut 1.20 e molecular gut rough 1.20 . I budelli che ho a disposizione sono Wilson Natural Gut 1.30 e babolat Vs touch bt7 130. Tutte ottime corde ma per resa/durata/confort il budello non ha uguali. In merito alla tensione giocando su erba/cemento ossia superfici veloci a quanti kg dovrei incordare il budello? Il mio gioco è all around, dritto e rovescio in topspin, copro discretamente il colpo, impugnatura semi Western di diritto e eastern di rovescio ad una mano impugnatura sul pomello col mignolo fuori. Rovescio anche in back. Premo da fondo ma scendo a rete e adoro sorprendere con le palle corte. Aspetto fiducioso un tuo commento. Grazie
    Domenico

    • Devi osservare una tensione media, per lasciare spin e affondo, senza stirare troppo il budello. Stai massimo a 25/24 e tieni sempre il kg in meno sulle orizzontali, per favorire lo spin. Su questo genere di setup, poi, contano tantissimo le sensazioni personali e le proprie peculiarità di gioco. Ad ogni modo, va anche detto che i setup non sono mai definitivi e vanno variati in funzione dello stato di forma e delle circostanze.

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