Head EXTREME MP
Tra le racchette Head, negli anni, Extreme si è piazzata molto bene e ad oggi ha un pubblico che la apprezza molto e l’azienda prova a sempre a dare qualcosa di diverso nelle versioni che si susseguono. Al momento, Extreme, insieme a Gravity, è l’unica linea che ancora non si è aggiornata con l’Auxetic, che presto arriverà anche su queste racchette e vedremo come andrà a modificare, nuovamente, il comportamento, ma Extreme Mp ha dei contenuti di sicuro interesse per una buona fetta di mercato, che vanno dalla potenza allo spin.
Head size: 100 inch2
Peso: 300g
Bilanciamento: 325 mm
Swingweight: 326
String Pattern: 16×19
Rigidità: 67 RA (rilevata)
Profilo: 21-26-23.5 mm
Lunghezza: 68.5 cm
Dal punto di vista estetico, Head Extreme Mp è gemella di Extreme Pro (QUI la recensione completa) ma, per questo test, ho ricevuto il telaio con la colorazione NITE, dedicata allo Slam americano, che riprendere la notte con le luci che la colorano. Quindi niente grigio, ma un nero profondo, accompagnato da un giallo neon, il colore che identifica Extreme nella gamma Head e che, ormai, distingue le profilate da spin praticamente in ogni azienda, ad eccezione di Wilson, che ha scelto l’arancio per la sua Burn. Le forme sono le solite, con steli sottili, profilo variabile e piatto oblungo, in pieno stile Head, dove spicca il ponte molto sottile e un 16×19 più aperto rispetto alla sorella Pro. Dal punto di vista tecnico, invece, abbiamo il Graphene 360+ come tecnologia principale del telaio, che va a polarizzare e stabilizzare il telaio nei 4 punti cardinali dell’ovale. Rispetto al modello precedente sale la rigidità, nominalmente a 68 punti, che diventano 67 reali al diagnostic, quindi non particolarmente rigida, almeno sulla carta.
Potenza gratuita
Molto buona, anzi a volte invadente. Nonostante il dato di rigidità non sia alto, il bilanciamento è sostanzioso e il telaio spinge sia di massa che di reattività e spesso esce più di quanto ci si aspetti. Per questo motivo è un telaio che va incordato un kg in più rispetto al solito. Va un po’ contenuta e imparata a conoscere nella sua esuberanza.
Potenza massima
Davvero alta a si fa apprezzare molto quando si affonda il colpo o si ricerca il cambio di ritmo, che ha carattere e si presta molto al regime di gioco alto e medio-alto.
Controllo
Non male, soprattutto per essere una profilata da spin, reattiva e con pattern aperto. Concede una certa sicurezza sui colpi, anche se ogni tanto fa la “sparacchiona” e il colpo più spinto vuole un po’ di attenzione nell’esecuzione e spesso meglio lo spin per tenere il colpo dentro.
Stabilità
È molto solida, non c’è dubbio, tra le racchetta da 300 grammi è una delle più piazzate e lo dimostra contrastando la palla con sicurezza e massa. La sensazione è quella di una racchetta carica, che non si piega all’energia della pallina.
Feeling
Qui fa un passo indietro, perché perde quella piacevolezza della rigidità più bassa delle precedenti versioni. Un po’ legnosa, non è un telaio da sensibilità, ma è onesta nelle sua manifestazioni e i feedback al braccio è concreto.
Comfort
Il comfort di impatto c’è, non è un telaio particolarmente rigido, ma è comunque rigido e la testa è bella piena. Suona con una nota alta all’impatto e un po’ di secchezza la dimostra.
2 commenti
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.
Ciao Fabio, ho letto con grande curiosità la tua recensione perchè utilizzo proprio la Extreme MP Nite.
In precedenza ho usato la Burn 100S B.E. e poi sono passato per un paio d’anni alla Blade V7 16×19.
Di quest’ultima (a differenza della Burn che era una vera spin machine ma che ho dovuto a malincuore abbandonare perchè il gomito me lo chiedeva), pur apprezzandone precisione e potenza, non mi ha mai soddisfatto la poca capacità di generare top spin, quando invece mi sono avvicinato alla Extreme MP è stato un colpo di fulmine, incordata con Hawk Rough l’ho trovata perfetta per il mio gioco (cl. 3.3, pressione da fondo campo con colpi in top sia di diritto che di rovescio) e pur perdendo qualcosa rispetto alla Blade in termini di “qualità” assoluta ne sono pienamente soddisfatto.
L’amore per le Wilson e per le Blade nello specifico però è sempre rimasto…
Ora leggo nella tua recensione che la Head Extreme MP, che apprezzo soprattutto per la capacità di generare palle cariche di rotazione, da questo punto di vista è inferiore rispetto alla Blade V8 (8.5 Extreme<8.8 Blade) e quindi mi hai messo in confusione (ah ah) e la tentazione di fare un giro con la Blade è forte (mannaggia a te…).
Mi puoi spiegare questo dato?
Poi ancora, nella tua recensione parli di racchette con maggiori capacità quanto a top spin rispetto alla Extreme; mi puoi chiarire a quali ti riferisci?
Mi scuso per l'esposizione prolissa e ti ringrazio anticipatamente per la risposta.
Ciao, diciamo che Blade 98 16×19 ha uno spin molto buono, ma soprattutto immediato e tanto gestibile. Per questo motivo, il voto allo spin non è solo relativo allo spin massimo, ma anche alla gestione delle rotazioni, da leggere, salendo, fino a molto consistenti. Faccio sempre molto caso alla qualità dello spin e non solo alla quantità. Proprio in questa direzione, Extreme è un telaio meno fine sulla gestione dello spin e un po’ più “rozzo”. Tuttavia, considera anche che Blade v8, con la sua maneggevolezza migliorata, permette di mandare il braccio sempre veloce e di fare sempre tanto gioco pesante sullo spin.
Quanto alle profilate che offrono indubbiamente uno spin superiore ad Extreme, trovo Burn 100V4 e, neanche a dirlo, Pure Aero, che però ha meno controllo sul colpo piatto. Extreme, di fatto, non un telaio estremo, se non per quel bilanciamento più avanzato, che la rende un po’ puntata in avanti e sicuramente solida e potente.