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Gamma Babolat Pure Strike 2019

Pure Strike è una delle linee più caratteristiche di Babolat, ma anche una delle più agonistiche e rappresenta l’interpretazione del telaio classico-moderno per l’azienda francese.

Una linea che si rinnova e si allarga, tra conferme e graditissimi ritorni, dopo tre anni di maturità e 6 dalla sua prima uscita ufficiale. Come effettuato per il lancio della Pure Aero, Babolat ha dato molta importanza ai feeedback dell’utenza, che chiedeva più controllo e più feeling, insieme ad un comfort maggiore. L’idea seguita dagli ingegneri Babolat, insieme all’obiettivo di creare una racchetta immediatamente riconoscibile, è stata proprio quella di fondere la potenza di un telaio moderno, e le sue rotazioni, con il controllo di un telaio classico. Pure Strike, che ora giunge alla sua terza edizione, ha mostrato una grossa evoluzione nel corso del tempo, sempre alla ricerca di maggiore feeling e controllo, ma con una profonda attenzione alla prestazione. Proprio il feeling è la parte su cui sembra che in Francia abbiano lavorato di più, visto che le precedenti versioni erano caratterizzate da una certa rigidità di impatto, e chi vi scrive ha sempre apprezzato l’impatto “crisp” e molto diretto della Project One7 alias Pure Strike 16×19, ma anche la duttilità e la sveltezza della Pure Strike 100, che, nella sua penultima versione veniva equipaggiata con un peso di 300 grammi, ben più consono rispetto ai 290 della capostipite. Non solo feeling, perché lo slogan ufficiale per la campagna di lancio della Pure Strike è “Sharp Control”, letteralmente “controllo nitido” ed identifica il taglio agonistico con il quale sono concepiti tutti i telai della linea e la ricerca di purezza di impatto, per accontentare i tennisti più esigenti in fatto di precisione.

Pure Strike 2019

Pure Strike 98 16×19 e Pure Strike 100 sono sicuramente i telai maggiormente appetibili anche nella nuova Linea Pure Strike 2019, che è composta da ben 6 telai, che presentano una nuova grafica, che non riprende quanto già visto con l’aggiornamento di Pure Drive e Pure Aero, ma, ancora a testimonianza della sua diversità, Pure Strike riceve una cosmetica molto più personale ed aggressiva, con un fusto ridisegnato, attraverso la Control Frame Technology, che fonde insieme elementi ripresi dalle racchette round shape e boxed beam, mentre dal punto di vista del feeling, viene inserito per la prima volta un sistema di smorzamento delle vibrazioni, il C2 Pure Feel, l’ultima evoluzione del Cortex Pure Feel, che va a rimepire il telaio verso il cuore e il manico, in modo da creare un impatto più dolce, stabile, preciso, ed anche più classico, fermo restando che la natura del telaio è quella di una racchetta reattiva, con una rigidità alta e un tempo di reazione piuttosto rapido. Un ulteriore elemento importante è il nuovo Grip Syntec Team in luogo dello Skin Feel, che riduceva la grandezza del manico di circa mezza misura, mentre ora anche la Strike riporta la grandezza dell’impugnatura nello standard del resto dei telai dell’azienda. Infine, sono totalmente nuovi i passacorde e il bumper, meno sporgente e più aerodinamico, che riprende lo stile inaugurato con Drive e Aero.

Pure Strike, quindi, resta un telaio dal gusto deciso, che aggiunge comfort e controllo alla proverbiale potenza di Babolat. Nelle pagine seguenti, tutti i telai della gamma, dalla più leggera alla più pesante, con le relative schede tecniche.

Su TennisTaste, a partire dalla seconda settimana di giugno, troverete le recensioni di tutta la gamma, in assoluta anteprima.

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11 commenti

  1. Ciao Fabio, vorrei un tuo consiglio. Tra tutte le racchette che hai recensito, quale pensi sia quella che possa dare più “potenza” con un movimento del braccio “corto” e per un livello semi-agonistico seppur abituato a racchette agonistiche di peso 310/315 gr (ex 332 Wilson Six One 95, abbandonata post epicondilite) ? Dritto prettamente con colpi piatti, rovescio in back, gioco misto. Mi piacerebbe una racchetta che oltre alla potenza possa tollerare anche i colpi leggermente decentrati sulla parte medio-alta delle corde, forse per un movimento leggermente più lento del dovuto. Per ultimo ti chiederei l’accordatura consigliata sul modello che mi dirai ed il range di tensione da utilizzare. Grazie mille. Mirko

    • Come scritto altrove, il movimento corto è particolare e devi valutare quanto effettivamente la racchetta più pesante ti agevoli nella ribattuta e quanto un telaio leggero ti aiuto in potenza gratuita, che potresti non gestire al megli. Ecco perché, tra i due estremi, vince il peso intermedio, che abbia un po’ di massa, però, come una Pro STaff CV nero-bianca, ma sicuramente non come il modello nero. Quindi, l’identikit perfetto, per non precludere nessuna strada, sarebbe un telaio 310/315, con bilanciamento a non più di 31, montando delle corde in multifilo o un mono soft, a tensione media o medio-bassa (21-22). Oggi, ad esempio, un telaio che potrebbe darti soddisfazione è la Clash Tour, che unisce i concetti della Classica più pesante, con la struttura di una profilata e un bilanciamento molto al manico, che ti lascia velocizzare la testa molto facilmente.

      • Dici che conviene provare la Clash Tour 310 usando attualmente la Pro Staff 97 (nera e rossa) o sono troppo simili e non ne varrebbe la pena ? Sono tentato dalla Yonex VCore Tour F310, ma non saprei..

        • Ciao Fabio,
          mi dici qualcosa sulla nuova Radical MP??
          Ho preso una Babolat Pure Drive, racchetta facile, ma spesso mi perdo la palla, e nel gioco di volo la palla la si sente poco.
          Vorrei una racchetta non profilata, che spinga e dia controllo e sensibilità. Ho considerato la Voce 98 ma temo sia un pò impegnativa.
          Ho giocato in passato con la Radical, non la versione precedente alla nuova (provata e per me orribile) ma con quella ancora precedente, e mi piaceva….
          grazie

          • In buona sostanza, al di là dei cambiamenti e degli aggiustamenti di sorta, la nuova Radical non è molto differente dalla Graphene Touch. Un telaio interessante, facile nella sua tecnicità, ma sicuramente non brillante in termini di feeling, più adatto a fare quantità che qualità di gioco.
            Sulla Pure Drive sperimenta qualche corda diversa a tensione più bassa, per trovare il setup giusto. Ad esempio, la RPM Rough aiuta molto nel controllo su questo telaio ed è una delle primissime da considerare.

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