
Donnay Pro One Gt 18×20
Andiamo in campo. La prima parola che viene in mente, impugnando la Pro One Gt 18×20 è “feeling”. La racchetta offre una sensazione piena, pulita, corposa e tremendamente classica di impatto, con una flessibilità molto marcata, che riporta la mente alle Prestige di un tempo. Il dato del flex reale è di 54 punti, mediamente, quindi, è più morbida di 10 punti rispetto alla concorrenza. Cosa significa? Che l’impatto con la palla è di quelli burrosi, morbidi, prolungati, ottimi per il controllo, meno per la potenza gratuita. Il telaio spinge, se è il braccio a spingere, aiuta a sentire la palla e a controllare colpo, direzione e intensità, ma lascia la responsabilità della potenza al braccio. Un collegamento diretto con la palla, quindi, ma riservato a tennisti agonisti, che non hanno problemi di potenza o che sanno realizzare colpi potenti con il proprio tennis. La stabilità del telaio è da riferimento e non si accusa mai una torsione marcata o uno sfarfallio all’impatto, tutto merito del riempimento del telaio tramite il Quad-Core, che centellina la massa lungo tutto il fusto della racchetta. Nonostante i 305 grammi di peso e l’inerzia contenuta, la sensazione di impatto è pari almeno a quella di una 320 grammi classica, molto votata al controllo e con una capacità di anticipo che spinge quasi sempre a stare con i piedi nel campo. Il livello di potenza espresso, come detto, è basso, come si conviene alle racchette classiche, ma va detto che la Pro One 97 18×20 è la migliore interpretazione dello stampo PT924, comune a molte aziende, che si possa trovare sul mercato ed è anche l’interpretazione più redditizia. La racchetta non ama il gioco strappato e lo dimostra subito, ma vuole un tennis pulito, non per forza piatto, dove la fluidità aiuta a gestire uno sweetspot piccolo, che rilascia potenza solo se molto sollecitato. Sui cambi di ritmo, però, il telaio non delude e sa esplodere frontalmente, per garantire una chiusura dal fondo o con un piede nel campo, che sia con copertuta leggera di spin o piatto. Giocando piatto, però, si nota che il telaio reagisce in maniera molto più naturale e la propulsione, l’affondo e la spinta sulla palla sono decisamente maggiori rispetto a quando si tende a coprire il colpo. Una delle caratteristiche fondamentali del telaio è la testa rigida su un piatto morbido, che flette in basso, aiutato anche dal cuore rigidito a creare un’ottima stabilità torsionale, per il genere di racchetta. Sono dettagli tecnici che fanno la differenza sul controllo di palla e sulla resa dei colpi più ampi. Ecco, con la GT 18×20, come mi piace chiamarla, preparatevi a sbracciare e non vi deluderà.
12 commenti
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Ciao, sono propenso ad acquistare una pro one 18×20, ho provato la 16×19 ma la ho trovata troppo “secca”, potresti dirmi quali differenze intercorrono tra la pro one 16×19 e 18×20 e se la 18×20 può essere utilizzata da un quarta categoria di 47 anni che ama le prestige, magari pt57a, ma comincia a non reggerne più il peso?
Grazie in anticipo francesco
PS: complimenti per le recensioni, davvero ben fatte
Ciao Francesco, è strano che tu abbia sentito la 16×19 secca, sarebbe interessante sapere come fosse incordata e se fosse, per caso, la versione Tricore, che è più rigida, ma di molto poco. In ogni caso, la 18×20 è, in assoluto, quella più tecnica e deriva direttamente dalle PT, come anche la grafite utilizzata. Morbida, precisa, non potentissima e molto maneggevole, tutto votato al feeling e al controllo, ma anche facile da velocizzare. Non puoi, però, pretendere che, con quelle proporzioni, offra palla pesante, come fa invece la Gt 16×19, ma è molto veloce da muovere e aiuta molto a velocizzare il braccio, specie rispetto a tanti mostri sacri da 320 o 330 grammi. Non è impossibile, ma è tecnicamente esigente e fisicamente sopportabile. Ibrido d’ordinanza, migliora molto spin e uscita.
Ciao grazie per la risposta,
non ricordo come fosse incordata la 16×19, riguardo alla 18×20 se aggiungessi qualche grammo ad ore 12 e grip in cuoio per arrivare a 315 grammi potrei guadagnare un po’ di inerzia in modo da generare più pesantezza di palla?
Grazie
Per recuperare rispetto ad una Pt, metterei cuoio e 3 grammi distribuiti a ore 3,9 e 12, per simulare una sorta di cap lungo, ma più leggero. È assolutamente reattiva al custom, quindi basta poco per farla funzionare a dovere.
Grazie mille per la pazienza e la disponibilità, buona domenica Francesco
Sei il benvenuto 😉
Ciao Fabio, e complimenti per le recensioni. Complimenti per le recensioni sempre fantastiche. Rileggendo questa recensione della Pro OneGt 18×20, il domandone era questo: In una borsa in cui trovano presenza costante (e felice) le TFight 315 LTD 16×19 e le Yonex Duel G 97 310, la Donnay come ci si troverebbe? Io un po’ di spazio pensavo di farlo, o viaggia troppo fuori coro? Ancora complimenti.
Ciao, grazie sempre per i complimenti, li apprezzo molto.
La Pro One 18×20 è uno dei telai che più offrono feeling e controllo, sicuramente non è una scelta banale, che richiede braccio e gambe, ma che, in ottica di racchette da sensazione, ha un perché. Insieme a quelle che citi, starebbe bene, il genere è esattamente lo stesso, con la differenza del flex ancora più basso. Però, ti consiglio di prendere in esame la versione Pentacore, che sto testando in questi giorni, la trovo molto pronta e più cattiva rispetto alla GT, pur avendo, più o meno, le stesse specifiche.
Buonasera Fabio, ancora complimenti per il blog, eccellente, una domanda hai poi testato la Pro One 18×20 Penta, in caso positivo quali differenze intercorrono rispetto alla gt?
Grazie
La Penta 97 18×20 l’ho testata, ma non ne ho fatto una recensione. Quello che posso dirti è che è migliorata, senza dubbio, la spinta, ma resta un telaio votato al controllo e alla massima sensazione di palla, non stressante dal punto di vista fisico, ma che richiede comunque allenamento per dare spinta continua e corposa. Lo sweetspot è davvero piccolo, la 16×19 fa proprio un altro lavoro in tolleranza, ma la sensazione di impatto della 18×20 è una esperienza sensoriale notevole.
Ciao Fabio, sto’ utilizzando con estrema soddisfazione donnay pro one penta 18×20 customizzata (peso 320-bil 30,9-sw 298), vorrei sapere se hai in programma test e recensione della nuova Pro One Hexacore 97 (18×20), infine se mi sai dire quali differenze intercorrono rispetto al modello in mio possesso
Grazie in anticipo e complimenti per il blog
Ciao, sicuramente proporrò il test in tempi molto brevi, sia della Hexa 16×19 che 18×20.
L’hexa core ha un peso specifico superiore rispetto al pentacore, ciò significa che, anch se il fusto resterà lo stesso, il telaio partirà più pieno in assoluto, come visto sia per Formula 100 Hexa rispetto alla Penta e con la Allwood rispetto alla Agassi.