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Donnay Formula Penta Red

Donnay Formula Penta Red
Donnay Formula Penta Red

Da fondocampo è comoda e facile da portare all’impatto, con un sforzo accettabile si ottengono colpi solidi e anche con una certa penetrazione frontale. Non si lascia pregare per spingere la palla, la velocità di esecuzione che consente, infatti, lascia molto spazio di accelerazione al braccio e non affatica negli scambi lunghi. Tuttavia, se si cerca il tracciante, bisogna farlo uscire dal braccio, perché Penta Red ama maggiormente la costruzione del punto, il piazzamento e le variazioni di angolo e ritmo. Una dote che porta con sé sempre è la capacità di lasciare margine di correzione, perché è fulminea nei cambi di direzione e l’impaccio minimo lascia godere di un controllo assoluto sull’attrezzo. Il top spin è facile da generare, aiuta soprattutto a trovare porzioni di campo interessanti e soluzioni complesse, ma non bisogna strafare, perché perde efficacia se si strappa. Per rendere meglio l’idea, si può dire che l’accesso allo spin è molto buono, mentre lo spin potential non è elevato. La Hexa fa meglio, ma richiede anche un braccione più concreto ed allenato. Molto efficace anche in anticipo, dove sfrutta la rigidità bassa per tenere dentro la palla e direzionarla a piacimento. Dal fondo, al di là di un principio di potenza gratuita, non sembra affatto di giocare con una profilata, se non per la tolleranza e per la stabilità piuttosto buona in relazione alla massa.

Il back è morbido e molto facilmente gestibile. Il colpo si smista con estrema facilità e la palla si carica proporzionalmente di spin. Le esecuzioni fluide e veloci sono premiate anche da una certa verve in uscita, mentre lo strappo non paga, meglio la delicatezza e la concretezza.

A rete è davvero valida. Maneggevole e stabile, impatta bene e lascia sentire l’impatto in modo sincero. La volée piatta, anche se non potentissima, è efficace e si piazza con precisione e sensazione, sia appoggiando che forzando. La volée di taglio, invece, ha bisogno di più energia e va sicuramente più forzata maggiormente, ma assicura comunque degli angoli interessanti e una buona resa generale. Sullo smash, poi, c’è tanta velocità di esecuzione da sfruttare e si rende efficace anche già col piazzamento, ma lascia spazio alla spinta corposa e controlla anche quanto si schiaccia forte.

Al servizio il colpo piatto è la soluzione più appagante. C’è controllo, c’è sensazione, c’è concretezza, manca solo un po’ di potenza per essere al pari della migliore concorrenza, ma spinge comunque molto bene e consente tanto ritmo, senza grossa fatica. Lo slice è buono, curvo e gestibile, si lascia eseguire facilmente, ma la curva non è esasperata, è soprattutto uno slice basso più che curvo. Sul kick si fatica, si sente la mancanza di una massa maggiore e di una capacità di spin superiore. Esce il kick, ma è più difensivo e, in generale, rende meno rispetto alle altre soluzioni ed affatica di più.

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21 commenti

    • Si tratta di una scelta dettata dalla volontà di lasciare in commercio una racchetta meno carica di inerzia, più veloce e e facile da adoperare rispetto ad una Allwood o una Formula Hexa. La ragione è soprattutto questa, con qualche rischio di sovrapposizione dei modelli nella linea, ma c’è hi preferisce la maneggevolezza all’inerzia.

    • Sono due telai agli antipodi, molto rigida la Ultra e molto morbida la Penta Red. Con la prima hai tanta potenza e spinta frontale, ma non una sensazione di impatto sensibile, con la seconda, invece, hai maggiore capacità di spin, anche se non accentuato, e una sensazione più morbida e connessa alla palla, più classica, ma con minore potenza.

  1. Ciao Fabio,volevo un consiglio è credo tu sia la persona giusta..Gioco da con le blade da quando ho provato la factor e non sono mai riuscito a cambiarla,ci ho provato innumerevoli volti ma niente..Adesso uso la blade 2018 sempre 18×20,perché la sensazione che mi da non riesco a farne a meno,ma vorrei cambiare,cosa mi consiglieresti?sono un giocatore da fondo,che spinge di dritto e si difende di rovescio,piatto e forte,rotazioni poche..grazie

    • Ciao Lele, benvenuto nel blog.
      Togliere una blade non è cosa facile, ma le soluzioni ci sono e ora te ne offro qualcuna. Il primo pensiero va alla VCore 98, una racchetta sempre tecnica, con feeling e controllo, ma con minore massa rispetto alla Blade e sicuramente più facile e gestibile alla lunga. Va sbracciata leggermente in più per compensare la minore inerzia, ma ripaga con gli interessi quando sei in affanno durante lo scambio. La seconda opzione è Prince Textreme Tour 100P, appena rinnovata nella versione 2, che tollera di più e offre un piatto 100 godibilissimo in spinta e tolleranza, senza troppe rinunce sul controllo e sul feeling. La terza opzione arriva da Babolat, Pure Drive VS, ideale se vuoi una racchetta tecnica, con tanto controllo, ma che sia capace anche di spingere più facilmente e con una maggiore maneggevolezza.
      Ci sarebbero anche altre opzioni, ma ritengo che queste siano le più adatte a sostituire degnamente una Blade 18×20.

      • Grazie per la tua esaustiva risposta.Sono riuscito a trovarne una,spero definitiva che mi ha convinto per facilità di gioco e sensazioni,la tecnifibre tfight 305 18×19..Non so Fabio se sia la cosa migliore ma per adesso mi piace molto,tu che ne pensi di questa racchetta??

  2. ciao volevo chiederti un favore,ho una donnay allwood e una formula penta red,voglio una corda che funzioni ottimamente su tutte e 2 i telai,leggendo i vari commenti mi sembra di capire che le migliori sono le string projet amour e amour soft è corretto? o c’è altro?mi puoi consigliere anche la tensione migliore.grazie

    • Andrei su un mono non aggressivo a bassa tensione, altrimenti un multi più “croccante”, come il velocity MLT o Bonobo di String-KOng, entrambi a tensione non superioe a 23/22, ma anche 22/22.

    • Occorre un ibrido, con una corda sagomata e un multi reattivo, come un velocity ad esempio. Con il mono puoi spaziare, purché non sia rigidissimo e lasci entrare un po’ il colpo.

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