
Donnay Formula Penta Red

In campo, Formula Penta Red risponde ad una esigenza molto precisa: dare sostegno a chi cerca una racchetta facile, maneggevole, ma che dia una certa priorità al feeling. Donnay ha dotato la “Rossa” di una flessibilità al di fuori del comune, il dato di rigidità più basso dell’intero mercato delle profilate e secondo praticamente solo alla Allwood 102. Parliamo di 55 punti Ra, visti praticamente solo su telai classici old-style, ma applicati ad una struttura profilata, che fa sì da non rendere l’impatto eccessivamente burroso, ma giustamente contrastato e allo stesso tempo prolungato rispetto a qualsiasi altra racchetta di questa categoria. Il feeling ne guadagna, così anche il controllo, perché il rigore direzionale della Formula è assolutamente capace di soddisfare chi desidera un atteggiamento classico dalla propria racchetta. Il controllo e il feeling sono i primi aspetti che colpiscono, l’impatto è personale e la racchetta ha identità, sicuramente più della precedente versione Penta, mentre la maneggevolezza fa in modo da liberare il braccio da zavorre eccessive, perché l’inerzia è assolutamente contenuta e la faticosità generale è alla portata di tante tipologie di braccio. Il telaio scorre sempre veloce, non impaccia e lascia giocare bene e semplicemente, con una risposta concreta alle diverse sollecitazioni. Non si può dire che la Penta Red sia una racchetta depotenziata, affatto, ma va detto che rispetto alla media delle racchette della categoria è tra le meno esuberanti e già la sorella Formula Hexa, che però è ben più piena di inerzia, ha un’altra capacità di sfondamento. In compenso, spinge facilmente e a regime basso è già molto pronta e attiva ne dare sostanza in controllo e feeling, con una sensazione generale di connessione con la palla davvero molto buona. È una racchetta che preferisce le scelte lineari di impatto, senza troppo personalismo, soprattutto nelle rotazioni, che preferisce accomodare soprattutto per le variazioni, ma sicuramente non per i colpi pesanti, riuscendo a dare soddisfazione e spinta adeguata alla forza impressa. La manovrabilità, poi, è da riferimento e, insieme alla stabilità della struttura, crea un ambiente di gioco molto appagante, con tempi di risposta rapidi e una sensazione di impatto ferma e priva di vibrazioni. Per concludere il quadro generale, si può dire che la Formula Penta Red mette a disposizione di un pubblico anche non troppo allenato un feeling concreto, semplicità di esecuzione e una dose di potenza ben gestibile e controllata. Una profilata da sensazione e controllo non è affatto un telaio banale.
21 commenti
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Ciao ti chiedo cortesemente un opinioni come si colloca questa racchetta tra le ultime nate in donnay e in cosa si differenzia? Grazie
Si tratta di una scelta dettata dalla volontà di lasciare in commercio una racchetta meno carica di inerzia, più veloce e e facile da adoperare rispetto ad una Allwood o una Formula Hexa. La ragione è soprattutto questa, con qualche rischio di sovrapposizione dei modelli nella linea, ma c’è hi preferisce la maneggevolezza all’inerzia.
Grazie per la tua risposta, ultima cosa questa donnay assomiglia come tipo di racchetta, alla prima formula gt quadcore
In alcuni aspetti si, come quello del feeling, ma la GT era più massiccia, come la Hexa. Questa le somiglia di più.
Grazie
Scusa ti chiedo un ulteriore cortesia, gioco con una wilson ultra 100 non cv quale differenze sostanziali troverei giocando con questa donnay?
Grazie
Sono due telai agli antipodi, molto rigida la Ultra e molto morbida la Penta Red. Con la prima hai tanta potenza e spinta frontale, ma non una sensazione di impatto sensibile, con la seconda, invece, hai maggiore capacità di spin, anche se non accentuato, e una sensazione più morbida e connessa alla palla, più classica, ma con minore potenza.
Ciao Fabio la penta red sembra molto simile alla prince beast 100 potresti cortesemente fare un confronto in termini di potenza maneggevolezza e facilità di gioco
Grazie
Ahimé, non ho mai testato la Prince Beast, non posso fare questo confronto.
Ciao Fabio,volevo un consiglio è credo tu sia la persona giusta..Gioco da con le blade da quando ho provato la factor e non sono mai riuscito a cambiarla,ci ho provato innumerevoli volti ma niente..Adesso uso la blade 2018 sempre 18×20,perché la sensazione che mi da non riesco a farne a meno,ma vorrei cambiare,cosa mi consiglieresti?sono un giocatore da fondo,che spinge di dritto e si difende di rovescio,piatto e forte,rotazioni poche..grazie
Ciao Lele, benvenuto nel blog.
Togliere una blade non è cosa facile, ma le soluzioni ci sono e ora te ne offro qualcuna. Il primo pensiero va alla VCore 98, una racchetta sempre tecnica, con feeling e controllo, ma con minore massa rispetto alla Blade e sicuramente più facile e gestibile alla lunga. Va sbracciata leggermente in più per compensare la minore inerzia, ma ripaga con gli interessi quando sei in affanno durante lo scambio. La seconda opzione è Prince Textreme Tour 100P, appena rinnovata nella versione 2, che tollera di più e offre un piatto 100 godibilissimo in spinta e tolleranza, senza troppe rinunce sul controllo e sul feeling. La terza opzione arriva da Babolat, Pure Drive VS, ideale se vuoi una racchetta tecnica, con tanto controllo, ma che sia capace anche di spingere più facilmente e con una maggiore maneggevolezza.
Ci sarebbero anche altre opzioni, ma ritengo che queste siano le più adatte a sostituire degnamente una Blade 18×20.
Grazie per la tua esaustiva risposta.Sono riuscito a trovarne una,spero definitiva che mi ha convinto per facilità di gioco e sensazioni,la tecnifibre tfight 305 18×19..Non so Fabio se sia la cosa migliore ma per adesso mi piace molto,tu che ne pensi di questa racchetta??
Bellissima racchetta, impegnativa, ma molto gradevole per feeling e resa. Se la reggi, è una racchetta di sostanza.
Ci provo vediamo come va..Grazie
ciao volevo chiederti un favore,ho una donnay allwood e una formula penta red,voglio una corda che funzioni ottimamente su tutte e 2 i telai,leggendo i vari commenti mi sembra di capire che le migliori sono le string projet amour e amour soft è corretto? o c’è altro?mi puoi consigliere anche la tensione migliore.grazie
scusa fabio mi puoi consigliare sulle corde,grazie
Andrei su un mono non aggressivo a bassa tensione, altrimenti un multi più “croccante”, come il velocity MLT o Bonobo di String-KOng, entrambi a tensione non superioe a 23/22, ma anche 22/22.
Grazie le amour soft vanno bene in casa string projet?
Si, ma ad un kg meno rispetto alle Magic. Sono più solide al’impatto, personalmente le preferisco, ma le monto sempre a non più di 21/21.
Ciao Fabio, per ottenere da questo telaio più spin e spinta quale corda consigli? Tensione?
Occorre un ibrido, con una corda sagomata e un multi reattivo, come un velocity ad esempio. Con il mono puoi spaziare, purché non sia rigidissimo e lasci entrare un po’ il colpo.