
Donnay Pro One Gt 18×20
Dopo avervi parlato ampiamente di Pro One 97 GT e Formula GT, è il momento di completare la serie GT, la più prestigiosa in casa Donnay. Oggi mettiamo sotto la lente di ingrandimento il telaio che rappresenta la massima espressione di classicità, di agonismo e di precisione del marchio, con caratteristiche tecniche decisamente agonistiche e senza compromessi, Donnay Pro One 97 GT 18×20.
Se nella gamma 2014 Pro One 97 18×20 e 16×19 condividevano lo stampo e differivano solo nel pattern, oggi, con i modelli 2016 GT, i due telai sono totalmente differenti e si configurano come scelte molto diverse, ma sempre agonistiche e prestanti, per motivi diversi. Pro One Gt, infatti, mantiene le forme di sempre, ma con contenuti aggiornati, tramite il sistema Quad-core e la flessibilità portata a 60 Ra, mentre la Pro One GT 18×20 riprende i fasti e le forme di un telaio molto apprezzato come la X-Dual Pro, un fusto realizzato su stampo PT-924, più sottile, 20 mm, dalla sezione squadrata, con una rigidità talmente bassa che bisogna andare molto indietro nel tempo per trovare una racchetta retail con questi dati di flessibilità, 58 dichiarati e 54 rilevati dalla strumetazione Pro-T-One.
Scheda tecnica:
Headsize 97 inch2
Peso 305 g
Schema corde 18×20
Bilanciamento 315 mm
Swingweight (incordata) 311 kgcmq
Rigidità dichiarata 58 RA (Rigidità Percepita 54 RA)
Twistweight 18 kgcmq
Recoilweight 152 kgcmq
Spinweight 328 kgcmq
Profilo 20 mm costante
Lunghezza 68,5 cm
Dati forniti dal Team di Pro-T-One.it
Come di consueto, partiamo dall’estetica. Pro One Gt 18×20 è probabilmente, se non il più bello, uno dei telai più accattivanti che il mercato possa offrire. Riprende il paintjob cromato brunito dal manico al cuore, come la sorella 16×19, con il piatto-corde nero opaco e passacorde neri, ma con forme che sono del tutto identiche ad una Prestige. Sinuosa, sottile, con gli steli convessi che si aprono verso il piatto corde. Le serigrafie sono appena accennate, di colore nero, e fanno un gioco vedo/non vedo, proprio per non guastare l’opera di estetica realizzato sulla racchetta. L’aspetto teme pochissimi confronti ed è davvero ben fatto, senza sbavature, né salti nel passaggio tra liscio e opaco. Al manico troviamo l’ottimo Cushion Grip Donnay, molto sensibile, ma anche sottile, che fa sembrare il manico più piccolo rispetto alla misura indicata. Offre, però, una presa molto simile ad un cuoio per sensibilità e non c’è da lamentarsi. Il butt-cap (tappo del manico) presenta la classica finestra apribile, ma, come in tutte le racchette Donnay 2016, ha uno sportellino trasparente, che lascia intravedere il sistema Quad-core di riempimento degli steli. Il manico presenta il sistema dei pallets per il cambio della misura, molto utile, oltre alla possibilità di sostituire lo sportellino con altri di peso superiore, 5 o 10 grammi, contenuti nei kit Custom Donnay.
12 commenti
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Ciao, sono propenso ad acquistare una pro one 18×20, ho provato la 16×19 ma la ho trovata troppo “secca”, potresti dirmi quali differenze intercorrono tra la pro one 16×19 e 18×20 e se la 18×20 può essere utilizzata da un quarta categoria di 47 anni che ama le prestige, magari pt57a, ma comincia a non reggerne più il peso?
Grazie in anticipo francesco
PS: complimenti per le recensioni, davvero ben fatte
Ciao Francesco, è strano che tu abbia sentito la 16×19 secca, sarebbe interessante sapere come fosse incordata e se fosse, per caso, la versione Tricore, che è più rigida, ma di molto poco. In ogni caso, la 18×20 è, in assoluto, quella più tecnica e deriva direttamente dalle PT, come anche la grafite utilizzata. Morbida, precisa, non potentissima e molto maneggevole, tutto votato al feeling e al controllo, ma anche facile da velocizzare. Non puoi, però, pretendere che, con quelle proporzioni, offra palla pesante, come fa invece la Gt 16×19, ma è molto veloce da muovere e aiuta molto a velocizzare il braccio, specie rispetto a tanti mostri sacri da 320 o 330 grammi. Non è impossibile, ma è tecnicamente esigente e fisicamente sopportabile. Ibrido d’ordinanza, migliora molto spin e uscita.
Ciao grazie per la risposta,
non ricordo come fosse incordata la 16×19, riguardo alla 18×20 se aggiungessi qualche grammo ad ore 12 e grip in cuoio per arrivare a 315 grammi potrei guadagnare un po’ di inerzia in modo da generare più pesantezza di palla?
Grazie
Per recuperare rispetto ad una Pt, metterei cuoio e 3 grammi distribuiti a ore 3,9 e 12, per simulare una sorta di cap lungo, ma più leggero. È assolutamente reattiva al custom, quindi basta poco per farla funzionare a dovere.
Grazie mille per la pazienza e la disponibilità, buona domenica Francesco
Sei il benvenuto 😉
Ciao Fabio, e complimenti per le recensioni. Complimenti per le recensioni sempre fantastiche. Rileggendo questa recensione della Pro OneGt 18×20, il domandone era questo: In una borsa in cui trovano presenza costante (e felice) le TFight 315 LTD 16×19 e le Yonex Duel G 97 310, la Donnay come ci si troverebbe? Io un po’ di spazio pensavo di farlo, o viaggia troppo fuori coro? Ancora complimenti.
Ciao, grazie sempre per i complimenti, li apprezzo molto.
La Pro One 18×20 è uno dei telai che più offrono feeling e controllo, sicuramente non è una scelta banale, che richiede braccio e gambe, ma che, in ottica di racchette da sensazione, ha un perché. Insieme a quelle che citi, starebbe bene, il genere è esattamente lo stesso, con la differenza del flex ancora più basso. Però, ti consiglio di prendere in esame la versione Pentacore, che sto testando in questi giorni, la trovo molto pronta e più cattiva rispetto alla GT, pur avendo, più o meno, le stesse specifiche.
Buonasera Fabio, ancora complimenti per il blog, eccellente, una domanda hai poi testato la Pro One 18×20 Penta, in caso positivo quali differenze intercorrono rispetto alla gt?
Grazie
La Penta 97 18×20 l’ho testata, ma non ne ho fatto una recensione. Quello che posso dirti è che è migliorata, senza dubbio, la spinta, ma resta un telaio votato al controllo e alla massima sensazione di palla, non stressante dal punto di vista fisico, ma che richiede comunque allenamento per dare spinta continua e corposa. Lo sweetspot è davvero piccolo, la 16×19 fa proprio un altro lavoro in tolleranza, ma la sensazione di impatto della 18×20 è una esperienza sensoriale notevole.
Ciao Fabio, sto’ utilizzando con estrema soddisfazione donnay pro one penta 18×20 customizzata (peso 320-bil 30,9-sw 298), vorrei sapere se hai in programma test e recensione della nuova Pro One Hexacore 97 (18×20), infine se mi sai dire quali differenze intercorrono rispetto al modello in mio possesso
Grazie in anticipo e complimenti per il blog
Ciao, sicuramente proporrò il test in tempi molto brevi, sia della Hexa 16×19 che 18×20.
L’hexa core ha un peso specifico superiore rispetto al pentacore, ciò significa che, anch se il fusto resterà lo stesso, il telaio partirà più pieno in assoluto, come visto sia per Formula 100 Hexa rispetto alla Penta e con la Allwood rispetto alla Agassi.