
Babolat Aero Pro Drive 2014 – Test
Scheda tecnica:
Headsize 100 inch2
Peso 300 g
Schema corde 16X19
Bilanciamento 320 mm
Swingweight (incordata) 319 punti
Rigidità 69 RA
Profilo (m-c-t) 22-26-24mm
Aero Pro Drive è un nome conosciutissimo nel mondo delle racchette e identifica il telaio sponsorizzato principalmente da Rafa Nadal, insieme a tanti altri pro come Genie Bouchard, Adrian Mannarino, Benoit Paire, Francesca Schiavone e Jo Wilfried Tsonga, che usa però la versione Plus, ovvero più lunga di 1 cm.
Babolat aveva aggiornato il modello a dicembre 2012, presentando sul mercato la versione 2013, profondamente rivisitata e aggiornata, non tanto nelle forme, quanto nei contenuti e nel comportamento in gioco. La versione 2013 è ancora quella in commercio, perché, dato il successo dell’attrezzo, Babolat ha probabilmente deciso di non aggiornarla, se non aggiungendo il famoso chip per i dati di gioco. Qualcuno di voi avrà notato che Nadal, durante il match contro Kevin Anderson agli Australian Open, al cambio racchetta era solito pigiare un tasto sul tappo del manico-racchetta. È stata infatti presentata la versione “play”, che permette di ottenere una raccolta di dati qualitativi e quantitativi sul proprio gioco. Una sorta di coach nel manico della racchetta, che può permettere di capire quali siano gli errori più comuni nell’impattare la palla, quanta forza e rotazione si imprime e quanti colpi, suddivisi per dritto, rovescio, volèe e così via. Tutte informazioni che aiutano a migliorare il proprio gioco e a tenere sott’occhio i miglioramenti, ma soprattutto la resa in campo.
Anche se la Aero Pro Drive non è sicuramente una novità, abbiamo deciso di testarla perché è uno dei telai di maggiore successo del mercato e perché rappresenta una valida scelta per molti tipi di tennisti.
L’estetica è accattivante, col nero opaco di base che ben si raccorda al bianco e al giallo fluo, per formare una livrea elegante, sobria e allo stesso tempo cattiva. Il nuovo sistema Cortex, la vera novità, è meglio inserito nelle forme del telaio ed è meno invasivo, non solo nel gioco, ma anche nell’estetica. Per i tennisti dal rovescio bimane, occorre fare l’abitudine alla forma particolarmente schiacciata del manico al raccordo con gli steli. Sulle prime fa strano avere una presa così ampia sulle prime due dita, ma poi si rivela un’ottima impugnatura, che consente di lavorare molto bene con l’avambraccio e sviluppare forza. Le finiture sono di qualità molto buona, con una vernice molto resistente alle abrasioni e agli urti, come anche il bumper e i grommet, decisamente sopra la media del mercato per qualità e resistenza. Al manico c’è il solito, è ottimo, Syntec Pro, ben assemblato è piuttosto sensibile. I tre telai in prova, provenienti da diversi lotti di produzione erano pressoché identici, con 300, 301 e 302 grammi di peso, tutti con bilanciamento ampiamente dentro le tolleranze.
Cosa c’è di nuovo nella Aero Pro Drive? La risposta è semplice: molto! Anzi, tutto!
C’è molto più di quanto non vi fosse nelle precedenti versioni, perché se prima il telaio era votato alle rotazioni, oggi lo fa ancora meglio. Se prima il gioco piatto era una pecca, ora lo esegue molto bene, ma, soprattutto, se prima mancava la sensazione sul colpo, ora c’è ed è una sensazione piena. Il segreto di questa nuova vita della Aero Pro Drive sta nel Cortex di nuovo generazione che lavora molto bene sia per smorzare le vibrazioni, sia per restituire una sensazione di impatto mai così pulita in una Aero, se non nella primissima versione, ancora oggi una delle più apprezzate dagli appassionati. Non è tutto, perché il telaio ha ricevuto una cura dimagrante alle voce “inerzia” che scende a 319-320 punti incordato. Ne risulta un attrezzo ben bilanciato, adeguatamente polarizzato che esce molto progressivamente dai colpi e che non presenta più lo scompenso di velocità tra testa e manico. Un ottimo lavoro da parte di Babolat, il pubblico ringrazia!
Da fondocampo la Aero Pro Drive si comporta in maniera egregia, mostrando pochi limiti tecnici e tanta sostanza. La sua dote principale è la tolleranza, sia intesa come facilità di gioco, sia intesa come propensione a vari stili di gioco. Le rotazioni sono sempre su ottimi livelli, ma rispetto al passato mostra una vocazione spiccata anche per il gioco piatto o poco coperto, garantendo precisione e rigore direzionale anche ai giocatori più classici. Ciò non toglie che il telaio si presta assolutamente meglio ad un gioco vario e risulta essere un’arma di grande portata per coloro che necessitano di una racchetta che assecondi tanti colpi diversi. Pestando dal fondo si apprezza la potenza del telaio, che non è affatto una “sparatutto” e che richiede sempre un braccio veloce per funzionare al meglio. Rispetto alla sorella Pure Drive, è meno potente, ma più piena nell’impatto è più votata a generare palle complesse, di fatto è un attrezzo più tecnico. Scegliendo, invece, le soluzioni piatte, si apprezza la tanta stabilità del telaio sull’anticipo, che, insieme alla rinnovata sensibilità, fa un gran lavoro per tenere sotto controllo la palla e la traiettoria.
Qualunque sia il tipo di gioco, la palla esce molto veloce dal piatto corde e soddisfa sempre per resa degli effetti, che siano colpi difensivi o d’attacco, entrambi agevolati da uno sweetspot davvero enorme per una racchetta dai contenuti così tecnici. Di fatto, con questo aggiornamento, la Aero Pro Drive strizza l’occhio ai giocatori più esperti e capaci di sfruttare le doti di complessità di palla, prima ancora che di facilità di esecuzione.
L’inerzia inferiore non fa rimpiangere la potenza dei modelli precedenti, che erano inferiori per stabilità, controllo e sensibilità. Con questa nuova versione, anche senza intervenire col custom, si può sbracciare e colpire con tanta forza, tante rotazioni e anticipo, senza mai avere la sensazione che la palla scappi. È un telaio da controllo, non un giocattolo con cui ribattere tutto in maniera ottusa.
Il back, come il top, è su ottimi livelli di resa. Molto facile variare altezza e velocità, ma il meglio lo dà sui colpi con le spalle in avanti, ne esce una rasoiata davvero bassa e complicata da ribattere. All’inizio si nota che la traiettoria resta un po’ alta, ma basta forzare leggermente e si prende subito gusto subito a caricare la palla di effetto, anche perché il side-spin è molto marcato.
A rete c’è tanta stabilità e velocità per giocare in scioltezza, a patto di usare leggermente i tagli, perché la traiettoria tende a sfilare frontalmente e va controllata. Anche qui è un fatto di abitudine al colpo e basta poco per registrare i colpi. Il tocco non manca e si fa apprezzare sulle stop volley, sicuramente il miglior colpo a rete.
Al servizio c’è una netta preferenza per le soluzioni slice e kick, con la palla che gira e salta davvero tanto, mentre la soluzione piatta è al di sotto delle altre due. Parliamo sempre di una palla piatta buona, ma la resa è inferiore perché la palla tende a uscire meno veloce dal piatto e l’inerzia inferiore fa sentire la necessità di “sporcare” il colpo. Adoperando un leggero custom, la situazione migliora nettamente e il colpo piatto al servizio diviene molto pesante. Consiglio, quindi, di fare un tentativo in questa direzione, il resto dei colpi si massimizza nella resa.
In definitiva, la Aero Pro Drive si configura come ottimo telaio tuttofare, dalle spiccate doti di facilità e di tolleranza, con una buona dose di tecnicità e una sensibilità buona per un telaio profilato. Nella sua categoria si piazza tra le migliori tre racchette del mercato, soprattutto per la capacità di generare palle complesse, per la potenza e per il controllo che riesce a garantire. Differentemente dalla Drive, richiede più tecnica e più forza, ma già un buon quarta categoria può apprezzarne le doti e sfruttarla al meglio. È un telaio ben fatto, ben equilibrato e facilmente personalizzabile senza grossa fatica, il che la rende molto duttile e utilizzabile da una larga fascia di utenza, ma già stock ha una comportamento egregio e non fa rimpiangere scelte più “classiche”, rispetto alle quali offre più tolleranza e più capacità di recupero. È un prodotto che Tennis Taste consiglia vivamente di provare, oltretutto la versione Play, con il Chip, è molto interessante!
La Aero Pro Drive ai voti:
Potenza: 7.5
Controllo: 8
Maneggevolezza: 8
Comfort: 7.5
TopSpin: 8.5
BackSpin: 8.5
Servizio: 8
A rete: 8
Qualità percepita: 9
Il test è stato effettuato con corde Genesis Twisted Razor, Black Magic, Xplosion, Babolat Rpm Blast, Luxilon 4G.
34 commenti
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.
Ciao ti ringrazio per l’esposizione chiera, precisa e sicuramente esaustiva. Perdonami hai provato a customizzarla? Se si come e qual’è stata la risposta del telaio? Normalmente uso Black Code 1.24 a 22-21Kg con il monofilo che tensioni hai usato?
Grazie
Gianni
Ciao Gianni, si ho provato a customizzarla in vari modi:
1) 3 grammi ore 12
2) 3 grammi ore 12 e 10 grammi al manico (manico in cuoio)
3) 2+2 grammi ore 10 e 2
4) 2+2 grammi ore 10 e 2 + 10 grammi al manico (manico in cuoio)
Il telaio risponde davvero bene al custom, soprattutto il 2 e il 4. L’aggiunta del cuoio, oltre ad avere una presa migliore, aiuta ad aumentare la sensazione di impatto, nettamente più diretta. Per il peso avanti è soggettivo, ma, montando il manico in cuoio, bisogna riequilibrare il telaio per mantenere il bilanciamento e mantenere un carattere definito per il telaio. In entrambi i casi, aumentano spinta, stabilità e rotazioni, ma la versione 4 è abbastanza inerte.
Ciao ho letto la tu recensione perchè in questi gg un amico me l’ha fatta provare e devo dire che a dispetto di altre racchette il feeling è stato immediato oltre che buono. Sto pensando all’acquisto perchè al momento sto usando una Head Speed MP che trovo un pò più rigida e con poco ceeling nei vari colpi. Puoi darmi un consiglio ma soprattutto che differenze ci sono tra le due? Grazie, Davide
Ciao, innanzitutto le speed non sono assolutamente più rigide, anzi! Sono sicuramente meno facili della Aero Pro Drive. Se trovi già più feeling nella Babolat e la Head non ti soddisfa, allora già hai la tua risposta. In generale, la Aero è più duttile, mentre le speed richiedono più tecnica e soddisfano soprattutto con swing fluidi e gioco d’anticipo.
Ciao per prima cosa grazie. Deduco quindi che forse ho comprato una racchetta un pochino tecnica per le mie caratteristiche di gioco. Farò ammenda di ciò che mi dicie comunque ti ringrazio per il tuo giudizio preciso e utile. Davide
È tecnica, ma ha il dono della semplicità, è un telaio che può crescere insieme al tuo gioco.
Grazie. Ne approfitto della tua esperienza e gentilezza per chiederti un consiglio sulle corde. Premesso che dipende molto dal gioco di ciascuno di noi e che personalmente preferisco puntare al controllo e al gioco rotato più che alla potenza, cosa mi consigli sulla Head? Ciao
La speed di certo non brilla per rotazioni, ma si può addomesticare un po’. Prova un mono reattivo, anche Head Sonic pro va bene, tensione bassa e con un kg di differenza tra verticali e orizzontali, rigorosamente 4 nodi.
Ottimo grazie ti farò sapere. Ciao
Ciao Gianni sono Paolo070 di PT. Ottima recensione, sei veramente un grande recensore. Non posso che concordare a pieno con te. Ciao !!!
Ciao Paolo, ti ringrazio per la stima è per i complimenti! Però mi chiamo Fabio 🙂
Ciao e complimenti per le tue recensioni,ho letto sia la aeropro drive che la pure drive e ti chiedo in base a cosa uno dovrebbe preferire una piuttosto che l’altra. Grazie
Ciao Domenico, sostanzialmente la Aero è più di controllo e rotazione, ci vuole più braccio, mentre la pure è più a 360 gradi e meno caratterizzata
Io vengo da una vecchia Prince Xb midplus e sono davvero indeciso tra le due e non potendole provare leggendo le recensioni tendo più per la apd visto che mi piace spingere forte con il braccio e temo che la pd mi farebbe finire sempre lungo,spero di non sbagliare.grazie per la risposta
Si, se ti piacciono i telai ch controllano meglio, la APD è sicuramente più adatta rispetto alla Pure. La forma degli steli cambia totalmente il coloritamento dei due telai, che condividono lo stesso piatto corde.
Allora aggiudicata mi hai dato conferma di ciò che pensavo anche io grazie mille
ciao complimenti per l erecensioni ben curate e dettagliate, veramente un ottimo lavoro; sono un terza categoria d media fascia, volevo chiederti le sensazioni che hai avuto con le corde twistwd razor che io reputo spettacolari e soprattutto sulla APD con il back e al servizio si comporta alla grande..grazie mille
Ciao Max, le Twisted stanno divinamente sulla Aero Pro, a patto che il braccio sia allenato e mi pare di capire che tu lo sia. Danno ottimo feeling per la sensazione corposa di impatto, sfruttano bene la potenza del telaio e le potenzialità di spin. Inoltre, non essendo nervose e non avendo risposta veloce, le Twisted fanno un ottimo lavoro nel tenere la pallina un attimo in più sulle corde, facilitando anche il controllo e dando una sensazione di buona presa sulla palla.
proprio quello che ho provato io come sensazione, unica cosa io le ho incordate 22,5×21,5 4 nodi..mi conviene salire come tensione visto il caldo?nel periodo invernale era ottima come tensione,,,grazie ancora
Vedi come reagisce alla temperatura, perché la corda non è morbida, non ha piccolo calibro e non ha durata dinamica alta. Valuta in base al calo che senti, è il parametro migliore che tu possa avere. In ogni caso, se intendi salire di tensioni, mezzo chilo e nulla più.
ma pensa che sulla aero invece l ho sentita morbida….bohhhhhhhh..ok faccio come dici tu
Ha una cedevolezza iniziale che dà questa impressione, ma in realtà non è morbidissima. Tieni anche presente che la Aero “cuoce” le corde, le sfrutta tanto e con gli steli così spessi, il Cortex e il sistema woofer, è tutto molto ammortizzato.
sai forse cosa?sono abituato a giocare con corde rigide tipo alu power e raptor,,forse è anche per quello..e comunque la palla viaggia parecchio
Siamo lì come rigidità, ma TR è sicuramente più fresca e nuova come armeggio.
fabio può essere una vera alternativa per un mancino come me? la nuova troppo impegnativa fisicamente inerzia troppo alta ed sv 100 testa troppo pesante? è piu facile? e capace di aiutare anche in qualche piattone? grazie mille poi ora che si trova anche a buon mercato può essere un buon affare!?
Certo, può essere una buona alternativa, ma, anche in questo caso, la Aero Pro Drive pretende qualcosa in più rispetto alla Pure Drive, che consiglio assolutamente di più agli utenti amatoriali, per la maggiore facilità e la minore richiesta di fisico e tennis.
Ciao Fabio,ti chiedevo se conosci qualche negozio fisico oppure on line dove posso ancora trovare qualche telaio APD2013 L2
Ciao Andrea, richiesta non semplice, perché si tratta di telai in rimanenza di un mdoello vendutissimo. Alcuni siti, come TWE, conservano in vendita le versioni precedenti, ma non credo abbiano ancora le Aero Pro, proprio perché sono andate molto forte.
ciao fabio, sto provando questo telaio per pura curiosità – mai giocato con babolat – (normalmente gioco con donnay formula pentacore in full budello klip legend)
non male la aeropro,ritrovo quello che hai scritto, spinge facile, una ottima allround mi sembra – adatta anche a chi nn usa rotazioni estreme
quello che mi piace meno è quel rumore sordo all’impatto, quasi inerte, poco comunicativo ( ora ho montato delle velocity a 22 kg) –
– leggevo dalle tue risposte dovuto agli steli spessi, al woofer?
sensazioni acustiche a parte vorrei un consiglio per un full multi su questo telaio ( non uso i mono) e tensione
tra quelli che ho disponibili – prince premier control – gosen akg control – velocity -tf xone – nxt tour – rip control – stringlab top one?
Se devi aumentare il feeling del telaio, pochi dubbi: XOne o NXT Tour, a tensione non altissima, così da prolungare l’impatto. Direi che un 23/22 va più che bene per apprezzare anche le doti di spin e lasciare naturaleza di impatto. All’inizio, il rumore più vuoto può destabilizzare, ma ci si abitua in fretta.
ciao fabio…ci siamo lasciati col post di giugno sulla “scoperta” per me della aeroprodrive
ho trovato la pace dei sensi con le profilate…credo 🙂
telaio confermatissimo, ne ho recuperati tre e continuo ad usarli con molta soddisfazione e soprattutto resa concreta nei tornei.
Ora mi stuzzica l’idea di prendermi anche una profilata da 315 gr. – ma solo per sentire che effetto fa e giocarci ogni tanto – purtroppo una aeroprodrive da 315 non c’è per cui volevo un tuo consiglio per alcuni telai anche non delle ultimissime uscite ( cercando di non salire troppo con la rigidità e considerando che uso solo multi)
da quello che ho letto pensavo in ordine sparso a :
volkl super g 8 – 315
head extreme graphene xt pro – 315 ( quella tutta giallo fluo che non hai testato ma di cui ho letto cose molto positive)
tecnifibre t-flash 315
pure drive tour mod. 2015 ( troppo rigida?)
mantis ps 315
o pro kennex ki10 305 (che forse sta prorpio nel mezzo tra le 300 e le 315)
per completare aggiungo che ho movimenti decontratti, senza strappi particolari – un gioco senza rotazioni estreme, abbastanza classico a tutto campo piu proiettato verso la rete – sono un over passato quest’anno da 4.1 a 3.4…grazie alla aeroprodrive?? … tanto po si torna lì, al porto sicuro
Sinceramente, nessuna di queste somiglia alla Aero Pro e mi risulta difficile darti un consiglio mirato, non essendoci una necessità reale. Più che altro, sono telai, tutti, molto massicci e su due piedi ti direi di prendere la Kennex, un po’ per la protezione e un po’ per la freschezza del progetto, oltre che per la sua dinamica molto interessante e potente quanto le 310-315. In pratica protesti avere una via di mezzo tra una blade e una aero pro, ma con la sicurezza di un sistema anti-shock che funziona davvero.
Attualmente quale racchetta sul mercato si avvicina di più alla apd2014?di quest’ultima apprezzo l’ ottima maneggevolezza e un perfetto equilibrio tra colpi in top e piatti..
Per sostituire la Apd 2014, due soluzioni sono le più indicate: Pure Drive 2018, che è anche leggermente meno rigida, ma ugualmente solida, oppure Dunlop Revo CV 3.0, che spinge un po’ meno in virtù della maggiore flessibilità, ma ha una ingegnerizzazione abbastanza affine, addirittura con steli quasi da telaio classico.