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Yonex V Core Tour G (330g) – Test

VCORE-Tour-G_3Headsize 97 inch2
Peso 330 grammi (non incordata)
Schema corde 16×20
Bilanciamento 310mm
Rigidità 64 punti RA (non incordata)
Swingweight 340 punti
Lunghezza standard

Avete presente la scena del film “Kill Bill”, nella quale Uma Thurman si rivolge ad Hattori Hanzo, il grande Maestro costruttore di spade? Bene, quando parliamo di Yonex, a me viene in mente esattamente quella scena e non posso fare a meno di pensare alla qualità e alla passione che gli addetti giapponesi riescano a mettere nel loro lavoro di assemblaggio dei telai. So benissimo che gli addetti non vestono un kimono bianco, ma una normalissima tuta da operaio, ma a me piace immaginare il contrario.

Yonex è, ormai, l’ultimo costruttore a non aver ancora delocalizzato la produzione in paesi a basso costo di manodopera, continuando a produrre nei propri stabilimenti in Giappone e garantendo un livello di qualità davvero eccelso, nonostante un prezzo di vendita praticamente al pari della concorrenza Made in China.
Oggi con Tennis Taste abbiamo testato la V Core Tour G 97 nella versione da 330 grammi, probabilmente il telaio migliore di casa Yonex e sicuramente quello con le maggiori doti agonistiche e tecniche.
VCORE-Tour-G_1(1)

Le forme del telaio non sono sicuramente quelle convenzionali di una Prestige o di una Six One, ma dopo un po’ si fa l’occhio e si riconosce anche la bellezza di questa spada giapponese. La fattura è pregevole con le nervature sul cuore del telaio che ne accentuano le forme spigolose, fatte con cura de dettagli, come anche l’accostamento cromatico, discutibile per scelta, ma davvero ben eseguito e lavorato. Il peso da 330 grammi, quasi 350 con corde, l’inerzia vicina ai 340 punti e il profilo sottile da 20,5 mm sono rispettati quasi all’inverosimile per un telaio destinato al mercato. Su tre telai disponibili, due erano perfettamente identici e totalmente in specifica, mentre il terzo differiva di un grammo, ma con bilanciamento perfettamente uguale e soli due punti di inerzia di differenza. Semplificando per i profani, praticamente tutte e tre perfette.

Dinamicamente la V Core Tour G 97 è un telaio pesante e tecnico, con una buona propensione alla flessibilità. Caratteristiche che fanno pensare subito ad un telaio low-powered, ma non c’è pensiero più sbagliato. Il telaio è, infatti, un pozzo di potenza, sempre disponibile, con la quale poter giocare in maniera oltremodo offensiva. Aiuta a dare potenza ai colpi, ma chiede in cambio precisione nei movimenti e un braccio allenato che non tentenni e che voglia impattare la palla sempre con pesantezza. Non ama essere usata per “scambi gentili”, è una racchetta pensata per attaccare e comandare lo scambio, che lo si faccia dal fondo o cercando la rete, non importa, purché la parola d’ordine sia “pressione”. Fin da subito si sente la stabilità all’impatto davvero elevata, garantita dal peso e dalla struttura del cuore piuttosto raccolta, ma soprattutto dal posizionamento delle masse all’interno del telaio. Da un telaio di tale peso ci si aspetta una testa abbastanza leggera e invece la V Core Tour ha davvero tanta massa in questo punto ed è la chiave di cambiamento rispetto al passato e la carta vincente rispetto a molta della concorrenza. La testa della racchetta è particolarmente rigida e reattiva, come impongono gli attrezzi moderni, facendo in modo da stabilizzare tutto il telaio all’impatto e, allo stesso tempo, da aumentare la flessione e la violenza nella risposta. Tutto ciò va sommato alla facilità con la quale questa Yonex riesce a creare rotazione e allo sweetspot piuttosto generoso e si può immaginare il livello di complessità generale che si può generare sui colpi. Come detto, però, al pari di una Six One o di una RF97, che ne sono dirette concorrenti, ci vuole braccio, fisico e tanto tennis. Diversamente c’è la versione da 310 g, che abbiamo provato di cui parleremo tra qualche giorno.

Da fondocampo è di un rigore direzionale ineccepibile, pastosa il giusto e tanto potente. Giocando di pressione dal fondo è un ottimo modo per apprezzare le doti di spin e di controllo del telaio. Si tira davvero forte, con rimbalzi ben controllati dalla rotazione che si mette sul colpo. Aumentando la forza dei colpi, impressiona la dote di proporzionalità nel rilascio dello spin, che è sempre adeguato e che facilita di molto nel tenere traiettorie d’attacco. Anche giocando piatto si hanno belle soddisfazioni, ma ritengo che il connubio potenza/rotazione sia la vera chiave di questo telaio e che sia una forzatura cercare di adattarlo solo alle botte piatte. Cosa diversa è l’anticipo, situazione in cui la V Core Tour 97 G fa un lavoro davvero ineccepibile, dando sempre tanto controllo e buona sensazione del colpo. Questa caratteristica la rende molto adatta ai giocatori a tutto campo, che cercano l’avanzamento per la chiusura o la rete. Nei colpi di chiusura non c’è nulla da eccepire, che sia dal fondo, caricando e rilasciando la potenza, oppure a metà campo, velocizzando l’esecuzione, si ottiene sempre un colpo pesante e definitivo, accompagnato da un bel suono cupo. Ciò che la giapponesina non ama fare da fondo è lo scambio prolungato, a causa dell’inerzia elevata e alle doti di recupero non proprio da prima della classe. In poche parole, ciò che si guadagna in termini offensivi, lo si paga in termini difensivi. Perso, infatti, il comando dello scambio non è affatto facile rincorrere la palla e difendersi con 340 punti di swingweight. Lo stesso vale per gli scambi in cui si è costretti a lavorare molto la palla, non è il suo terreno ideale e non fa nulla per nasconderlo.

Il back esce basso e veloce e si può osare molto sia per velocità di esecuzione, sia adoperando le varianti in side-spin, sempre molto cariche. In fase difensiva il back è molto duttile perché è facile variare velocità e altezza del colpo, creando traiettorie e tempi e rientrare in maniera più agevole.

A rete è ottima per stabilità e per controllo, consente volèe profonde e potenti con il solo peso del corpo e senza aperture e, grazie alla predisposizione ai tagli, basta pochissimo spin per controllare e variare le traiettorie. I colpi forzati non riescono particolarmente bene per via dell’inerzia, che toglie tempo nei movimenti e che affatica nelle ripetizioni di colpi alti. Smash e colpi sopra la spalla possono sempre contrare sul rigore direzionale e sulla stabilità del telaio, ma non vanno forzati, altrimenti la testa della racchetta tende ad accelerare troppo e chiudere il polso di forza. Con moderazione e la giusta dose di forza sui colpi, la V Core sarà ottima alleata a rete, ma se cercate sempre di “sporcare” il colpo, finirete per soccombere alla vostra stessa racchetta.

Al servizio è un bisturi, insieme al fondocampo è il momento in cui rende di più. Non c’è una variante che esca meglio di un’altra, dipende solo da chi la usa. Menzione speciale per il kick, che esce molto alto e consente delle seconde di servizio lavorate e utili. Volendo esprimere una preferenza sulle prime di servizio, direi che lo Slice è la soluzione più comoda e robusta del lotto.

In definitiva, Yonex V Core Tour G 97 è un telaio per agonisti, anche di terza categoria, che cercano un attrezzo per generare un gioco complesso tra pesantezza palla e rotazioni e che aiuti soprattutto nella fase offensiva. Cura dei dettagli, rispetto delle specifiche di produzione, confort generale e prestazioni elevate sono i pregi di questo meraviglioso telaio, ma bisogna farei conti con l’inerzia elevata che pregiudica resistenza e fase difensiva. In ogni caso è una scelta tecnica che appagherebbe, per motivi diversi, tanti appassionati e agonisti.

La prova è stata effettuata con corde:
Genesis Black Magic 1.23 kg 24/24- 23/23-23/22-22/22-22/21
Ibrido Reverse Genenis Xplosion 1.30/ Typhoon 1.26 kg 24/23-23/23
Ibrido Genesis Typhoon 1.26/ Xplosion 1.25 kg 22/22-23/22
Genesis Typhoon 1.26. kg 23/23-23/22-22-22

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18 commenti

    • Ciao, sono telai molto simili, ma la differenza sostanziale sta nel feeling. Particolare quello della Yonex, che è una via di mezzo tra una Prestige Mp e una Sixone, per punto di flessione bassino e testa del telaio rigida, decisamente particolare. Più classico, invece il feeling della RF, che a mio giudizio è più maneggevole, ma parliamo sempre di pesi massimi.

  1. Ragazzi, praticamente dopo un inizio con Rossignol, poi Prince, sono sempre stato un giocatore Yonex: RD Long 95 di Rios, super RD Tour 95 sempre di Rios, RQiS 1 Tour 95 gran telaio. Per una serie di vicessitudini ho ordinato due nuove Yonex V Core Tour G (330g) incordate a 25 kg con Luxillon Alu Power 125, ottime corde. Ebbene, l’impressione a caldo é stata entusiasmante, incredibile il feeling che ho con la Yonex. In pratica é il prolungamento del mio braccio. Si tirano certe bordate incredibili, colpi risolutivi ed il back con il telaio così sottile, rispetto al precedente, mi riusciva in modo fantastico, da non credere. L’aneddoto del maestro di sciabole di Kill Bill ci sta proprio tutto. È una bellissima racchetta, rifinita ad alto livello. Una vera bomba e credo senza dubbi, che più giocherò con lei e meglio sarà. Bisogna essere giocatori d’attacco e non dei pallettari, la consiglio vivamente a tutti. Saluti Gianfranco

  2. Avrei bisogno di un paio di info sulla V CORESI 98. Io ho la RADICAL MP non l’ultimo modello con cui mi trovo molto bene in termini di maneggevolezza, specialmente a rete è fantastica. Ho qualche problema in pesantezza palla anche tirando poco le corde, esce si veloce la pallina ma quando sono in fase difensiva mi massacrano e dato che mi piace molto andare a rete se proprio non metto in chiara difficoltà l’avversario con angolazioni a livello di pesantezza non ce la faccio. La VCORE mi potrebbe aiutare un po’ di più? Con caratteristiche simili alla RADICAL MP eventualmente quale potrebbe essere l’attrezzo che mi potrebbe agevolare di più in termini di pesanetzza, dare più spinta? Grazie, Sabrina

    • Ciao Sabrina, purtroppo la Si non è un telaio da palla pesante e la Radical, se parliamo del modello Graphene, sicuramente spinge di più. Quello che ti offrirebbe in più la Si è Spin e feeling con la palla, che potrebbe aiutarti a giocare palle più complesse, oltre che tocco migliore, ma sicuramente non più spinta. Noto che sei orientata verso attrezzi abbastanza classici e la pesantezza di palla, da un telaio sottile con poca massa, non è facile da trovare, se non con bilanciamento avanzato come nella Blade. Hai mai provato a giocare con un telaio a profilo più largo?

      • Ah ok….per il tocco va benissimo allora la RADICAL, quello non rappresenta un problema, mi trovo benssimo, poco spin però. Avevo avuto la STEAM 100 tre anni fa e a Settembre 2015 un caro amico mi ha regalato la ONE STRINGS e la palla era pesantissima, peccato che era troppo….. pesante per me come telaio, 115 gr NON incordata e alla fine delle partite sentivo la pesantezza del braccio. Credevo che il peso maggiore della Yonex vcore si, un 305, mi aiutasse un po’ di più in pesantezza e perdessi in tocco invece tutto il contrario….tong, non ho proprio compreso nulla dell’attrezzo! La Blade l’ho testata ma il peso 304 gr verso la testa era troppo, a rete avevo qualche problema, dopo un po’ la sentivo pesante, ho testato per qualche game la VCORESI di un’amica e mi sembrava più bilanciata al cuore rispetto la Blade e facevo meno fatica a spingere rispetto alla RADICAL dove devo tirare a tutto braccio ma magari era solo un’impressione dettata dal momento. Eventualmente un telaio con un profilo un po’ più largo ma che mi da controllo, tocco e precisione…..quale potrebbe essere?Tutto è impossibile ma diciamo un buon compromesso?!? grazie, Sabry

        • Visto che parli di Yonex, sicuramente la DR 100, della quale trovi l prova qui sul blog. Andando in altri marchi, hai diverse opzioni, Wilson Ultra 100, che spinge di più e piace per la maggiore propensione all’attacco, mentre in Donnay hai Formula 100 e X-Dual Silver. La recensione della Formula è già on-line, quella della Silver arriverà ta breve, probabilmente entro sabato, perché sto finendo di testarla, con ottimi risultati.

          • Grazie 1000! Guardo test su Yonex DR 100 e quello sull’ULTRA 100 la farai?
            Un ultima cosa….la HEAD SPEED MP potrebbe inserirsi in questo contesto di racchette o è altro mondo? Grazie….

          • Per adesso attendo le Burn 95, 99 e 99S che già sono in forte ritardo rispetto al previsto nei miei test. La ultra 100 l’ho assaggiata, ma non testata e valutata al 100%. La Speed MP potrebbe inserirsi nel contesto delle DR, ma impone qualche sacrificio maggiore in termini fisici e tecnici, perchè è più tecnica e destinata ad un pubblico più allenato.

          • La corda morbida e reattiva, che secondo me va sulla PD 2015 è un genere del tipo Wilson Revolve, Aqua Power, PUlse Dyreex, Double Ar Shark o Viper. Tutte corde che offrono un affondo e un dwell time abbondante, che aiutano anche a sentire l’impatto.

  3. ciao sono nuovo del blog. complimenti per recensioni molto tecniche.
    domanda su un post un po’ vecchio ma spero venga letto lo stesso.
    io vengo da pure storm tour gt ormai vecchia e pronta al pensionamento. si tratta del modello 2011 customizzata con piombo a 3/9 e nel manico. peso finale circa 360 gr incordata.
    sono alla ricerca di un nuovo telaio. ho provato la recente pure strike vs tour che pero’ e’ piu rigida. piu’ reattiva ma meno pastosa. mi potrei abituare certo perche la differenza non e’ enorme ma vorrei anche considerare altri brand. in particoalre babolat e’ sempre un incubo per matchare i telai perche’ spesso sono molto diversi sia come peso che bilanciamento.
    per questo ero incuriosito dalla VCORE Tour G 330 (e da tutte le sorelle piu recenti).
    Sono questi telai paragonabili alla mia pure storm tour dal punto di vista della giocabilita’? vale la pena una demo?
    per la cronaca: 3a categoria. attaccante da fondo. 1HBH.
    grazie mille 😉
    gf

    • Ciao e benvenuto nel Blog!
      Considerando che adoperi telai molto customizzati, sulla base della Pure Storm Tour Gt, il genere che prferisci è quello del telaio flessibile, tuttavia, la Strike VS Tour ha il vantaggio di essere più potente a parità di peso rispetto alla Storm, in virtù della maggiore rigidità. Potresti provarla e tentare di scendere un po’ col peso del telaio, liberando anche unpo’ il braccio. IN questa direzione, però, ti consiglio più la Aero VS Tour che non la Strike, perché la Aero offre una prestazione più completa e un concetto leggermente più moderno.
      Detto ciò, se già sai che la rigidità del telaio non ti aggrada, il passaggio alla Duel G 330 è quello che consentirebbe di mantenere un livello di controllo alto e la spinta massiccia del telaio pieno, che pochissimi altri telai riescono a dare, come la RF. La differenza con i telai leggeri sta proprio nella possibilità di appoggiarsi al colpo e ricevere quella spinta morbida e corposa che solo un telaio pieno di massa sa dare. Considerano, poi, che preferisci la flessibilit. tra le Yonex ti consiglio di stare sulle Duel G e non sulle Vcore Pro, che sono leggermente più rigide. Personalmente preferisco le ultime, per lo spin e la reattività, col pattern più largo, ma la Duel G è l’ultima con il 16×20, come la tua Storm.

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