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Artengo TR960 Control Tour

Tra le racchette più attese di inizio 2022, senza alcun dubbio vi è una Artengo. Fin qui tutto potrebbe sembrare strano, ma si tratta di una racchetta che il colosso francese Decathlon ha realizzato con la collaborazione di Gael Monfils, che adopera lo stesso telaio sin dall’inizio dell’anno, con una vittoria al torneo di Adelaide e i quarti di finale agli Austalian Open, che hanno dato molta visibilità a questa nuova collaborazione. Non si tratta solo di sponsor, infatti, ma di collaborazione, come già accaduto con altri tennisti francesi, nell’ottica di definire insieme prodotti premium da proporre ai clienti di livello avanzato del brand Artengo, il dipartimento tennis di Decahlon, cercando anche di scardinare il pregiudizio nei confronti dei prodotti a basso costo, che spesso vengono ritenuti non all’altezza della concorrenza più blasonata. Ebbene, Artengo TR960 Control Tour è un telaio fatto molto bene, che ha prestazioni interessanti e, oserei dire finalmente, un’estetica molto curata. Pertanto, c’è sostanza ed è assolutamente da tenere in considerazione per chi vuole una buona racchetta, ma che vuole contenere la spesa. Perché siamo sempre sotto i 120 euro di prezzo.

Artengo TR960 Control tour 16x19

Head size: 97,6 inch2
Peso: 305g
Bilanciamento: 315 mm
Swingweight: 316
String Pattern: 16×19
Rigidità: 62 RA (rilevata)
Profilo: 21 mm
Lunghezza: 68.5 cm

Dal punto di vista estetico, Artengo ha fatto un passo da gigante, con finiture niente male e colori sobri, meno “caramella” rispetto a tante soluzioni viste nel passato. Il telaio è sostanzialmente nero satinato, con un innesto di grigio sul cuore e serigrafie molto sottili in un glicine appena accennato, così come il disegno a righe parallele all’interno del piatto, in grigio. Il manico è piuttosto lungo ed ha una forma che ricorda il mondo Wilson, con il fondello stondato verso il basso, molto ergonomico. Dal punto di vista tecnico, invece, abbiamo un telaio boxed, sottile e flessibile, con una scelta di passacorde leggermente bombati, per una migliore sospensione delle corde, e il sistema MPO per la stabilizzazione del piatto.

Potenza gratuita

Non è un telaio con una particolare potenza gratuita, anzi qui la regola è molto semplice: quello che dai, quello ti restituisce. C’è in compenso una buona uscita di palla, molto fluida, mai rallentata dal fusto, che lavora bene e, anche se ama essere sollecitato, reagisce con proporzionalità.

Potenza massima

Non male, il telaio non fa troppa resistenza ai colpi tirati e, pur essendo elastico, non è di quelli che richiede troppo per tirare forte. Certo, un po’ di massa in più non guasterebbe e un utente più esigente potrebbe piazzare un paio di grammi verso la testa per “perfezionarla”.

Controllo

Molto buono, è uno dei caratteri fondamentali di Artengo TR960 Control Tour e, anche se il 16×19 risulta abbastanza aperto, il controllo è di buon livello, da classica vera. Ci si fa molto affidamento e permette di spingere senza troppi pensieri.

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8 commenti

  1. Le racchette Artengo a mio avviso migliorano anno dopo anno.
    Tuttavia, la percezione di qualità è in parte inficiata da un grosso problema, che solo apparentemente sembra secondario, ma che comunque potrebbe essere risolto molto facilmente da Decathlon, se solo lo volesse: NON SONO DISPONIBILI I PASSACORDE DI RICAMBIO!!!
    Questa, a ben pensarci, non è affatto una sciocchezza, anche perché, per colpa della non disponibilità di un ricambio da pochi euro, si è praticamente costretti ad acquistare un nuovo telaio, anche se non sarebbe realmente necessario.
    Decathlon, se vuole fare “il grande salto”, secondo me dovrebbe uscire dalla logica “dell’usa e getta” (la racchetta costa poco…quindi niente grommet di ricambio, cosa pretendi???). E’ così quindi che mi ritrovo con una TR 990 Pro invece che 3, e 1 TR960 Spin Pro invece che 3. Inoltre, questo aspetto psicologico un pò da “racchetta a perdere” non ne favorisce nemmeno la corretta appetibilità sul mercato dell’usato (cosa la compro usata a fare, se poi non trovo i grommet e non la potrò usare?), che ne estenderebbe la potenziale platea di utilizzatori, facendola conoscere meglio, ed incrementandone le vendite.
    E’ da anni che suggerisco a Decathlon di introdurre la possibilità di acquistare i passacorde (almeno sui modelli “top”, quelli che vanno da € 89,90 a € 120) , ma senza alcun risultato.
    Sembra mancare una linea di comunicazione/feedback (nonostante le varie recensioni sul sito aziendale) tra un cliente “evoluto” e la proprietà stessa.
    Eppure, con i prezzi dei marchi famosi che oramai sono alle stelle (solo 2 anni fa lo street price di € 160 era ottenibile, ora pura utopia), ed il quasi annullamento del margine di scontistica (anche on-line) sui telai, a causa dei noti problemi di approvvigionamento, produzione e logistica dalla Cina, sarebbe ora il momento giusto per Artengo per assestare la zampata vincente e guadagnarsi una giusta e meritata nicchia di mercato, visto l’ottimo ed in costante miglioramento rapporto qualità/prezzo delle sue attrezzature. Oltretutto, la penetrazione sul mercato di un nuovo competitor a prezzi dimezzati, potrebbe fungere da parziale “calmiere” alla crescita esponenziale dei listini dei marchi più famosi.
    Magari tu, Fabio, potresti far leva sulla tua visibilità e professionalità per far prendere in considerazione alla casa madre la risoluzione di queste banalissime criticità, che ne dici?
    Grazie e complimenti per il tuo bellissimo lavoro!
    Davide

  2. Buongiorno Fabio, dopo la tua recensione sono molto incuriosito e interessato a comprare l’ Artengo Control Tour. Il dilemma è quale scegliere tra la 16×19 e la 18×20. Attualmente sto giocando con una Wilson Blade 98 v7 16×19 con cui mi trovo bene ma che rimpiango di non aver preso in versione 18×20, in quanto ho un gioco molto piatto. Anni fa però avevo giocato con una Wilson Ultra Tour (la vecchia racchetta di Monfils) che era sempre una 18×20 ma ero stato costretto a cambiarla in quanto, per ottenere un po’ di potenza, mi “distruggevo” il braccio (non sono un atleta agonistico). Per questi motivi sono indeciso su quale versione dell’Artengo debba prendere. Sicuramente te mi puoi aiutare.

    • Ciao, se la tua esperienza con Ultra Tour 18×20 non è stata positiva, non posso consigliare la Artengo, che, per quanto in versione 16×19 riesca a dare qualche soddisfazione, è sempre un telaio su quel genere lì, ovvero da metterci tanto braccio o da customizzare. Se non sei in uno di questi due casi, eviterei. Piuttosto, avendo tu un feedback diretto con Blade, e volendo al 18×20, perché non andare direttamente su questa, senza girarci troppo intorno? Inoltre, se non hai fretta, sto realizzando le recensioni (video, seguimi su youtube) di Prince Tour 100 P e Pure Strike 18×20, che potrebbero essere due alternative interessanti.

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