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Prime foto della Artech Azo-To 310, la prima racchetta Pro-stock di Decathlon

Appena arrivata e scartata, la nuova Artech Azo-To, il modello intermedio, da 310 grammi, della nuova linea di racchette di Decathlon, fa un figurone.

La livrea nera, le finiture satinate, la scelta della serigrafia ridotta al minimo, sono tutti elementi che fanno della Azo-To un progetto accattivante, che trasuda qualità. Il telaio boxed da 21 mm, lo schema 16×19 e la forma classica dello stampo H21 sono elementi  che rispecchiano il carattere agonistico del telaio. A tutto ciò va aggiunto il piatto da 97,5 pollici, il peso di 310 grammi e un bilanciamento corposo a 32 cm. Qui ci vuole braccio, perchè sarà anche il modello intermedio, ma l’inerzia e la consistenza sono ai vertici della categoria. La Azo-To è una racchetta da prestazione pura e ci sono dettagli tecnici apprezzabili, come la scelta del cuoio Fairway al manico e la firma dei creatori del progetto negli steli, Pro-t-one.it e il gruppo Quindiczero, che hanno ben pesanto di aggiungere dati importantissimi alle classiche specifiche. Sono riportati, infatti, oltre alle solite misure di piatto, schema corde, peso e bilanciamento, anche i dati relativi alla flessibitlità, di 58 punti Ra, di Swingweight (inerzia), 302 kgcmq, il Twistweight, di 13.5 kgcmq e infine il Polar Rate, ovvero il grado di polarizzazione, ben 8/10. Una gande buona prassi, dalla quale molti grandi costruttori dovrebbero prendere spunto, per meglio presentare i propri prodotti sul mercato.

La prima impressione in mano è di racchetta molto solida, si sente che c’è la schiuma a riempire la struttura, ma anche che è molto flessibile. Il lavoro di polarizzazione offre una reattività elevata, pronta a dare potenza e a restituire un bel livello di spin. In tutto ciò il comfort di gioco non ne risente e, anzi, al braccio arriva solo la sensazione di impatto pulita. Non è adatta a tutti, è una racchetta da prestazione e ha una inerzia alta, ma vi anticipo che va veramente bene in campo.

In attesa del Test completo sulla racchetta, gustatevi le prime foto della racchetta, mentre, per maggiori dettagli sul progetto, leggete l’intervista a Raffaello Barbalonga, che cura l’idea Artech.

 

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5 commenti

  1. 302 g sarebbe un’inerzia alta? Sono un po’ confuso perché per me uno swingweight comincia ad essere elevato almeno a partire dai 315. Intorno ai 300 è normalmente una racchetta agile e infatti sostenevi che la Wilson Pro Staff 95 (2014) con 62 RA e 307 punti di swingweight spingesse molto poco. Che cosa mi sfugge? Il piatto più grande? Materiali?

  2. Wow! Adesso capisco. Sono stato confuso dal fatto che sulle specifiche tecniche su internet viene di solito riportato lo swingweight da incordata mentre sul telaio è scritto quello senza corde.

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