
Vibram V-Train 2.0

Come sono fatte? V-Train 2.0 presentano una tomaia sintetica molto elastica, nella zona delle dita e del collare alla caviglia, realizzato in un unico pezzo, ma con linguetta saldata solo da un lato, in modo da poter avvolgere il piede e formare meno pieghe possibili. Nella zona centrale, la tomaia si ispessisce e propone due tiranti per la chiusura, quick-lace, con cordino e fermo centrale a strappo, coadiuvato da un secondo strappo trsversale, che funge da elemento stabilizzatore per l’arco plantare. Tutta la struttura di V-train 2.0 è rinforzata per sostenere carichi molto pesanti senza cedere, così come la suola, che è il pezzo forte e distintivo della scarpa, con la divisione delle 5 dita, che fanno effetto guanto, ma con l’aggiunta di una suola in EVA da 2 millimetri, con mescola differenziata a seconda dei punti. La zona del metatarso è infatti più solida, con due punti pivot, evidenziati dal disegno del battistrada, così come al tallone, dove vi è un altro punto di appoggio a formare il tipico “tripode” necessario per gli allenamenti con i pesi e non solo. La suola è particolarmente elastica alla giuntura con le dita, per lasciare il massimo movimento di queste ultime, che sono protette anche frontalmente dal battistrada alto e, sul mellino (il quinto dito) anche esternamente. Nonostante sia una scarpa barefoot, però, c’è attenzione anche al sostegno dell’arco plantare, con un ispessimento della suola, che sale fino al tirante dell’allacciatura a formare un tutt’uno per tenere il piede fermo e creare un punto solido di ancoraggio per il collo.
La calzata è, fin da subito, il tratto distintivo di V-Train 2.0, perché il sistema Five-fingers è sicuramente qualcosa di diverso rispetto al solito, ma dopo un po’ di adattamento iniziale, si percepisce una naturalezza nell’avvolgimento del piede nella scarpa, indipendentemente da forma e pianta, perché la calzata è modulabile con i diversi tiranti a disposizione ed anche per l’elasticità della tomaia nella parte superiore. Nonostante la presa sembri delicata e morbida sul collo, V-Train 2.0 è incollata al piede e non si muove mai, esattamente come un guanto, ma con in più una suola che si adatta all’esigenza di diverse impronte a terra. Sulla caviglia, invece, il collare basso lascia molto spazio ai movimenti e non vi è particolare sostegno, ma anzi c’è la totale libertà dell’articolazione, per garantire i movimenti più naturali possibili nelle flessioni longitudinali e laterali. La calzata, come detto, è molto precisa, ma non invasiva, e si va ad aggiungere ad una sensazione di “piede a terra” per la suola molto sottile, che offre molta sensibilità negli appoggi.