
Mantis rilancia con la Custom 98!
Dopo il successo delle Mantis Pro 310, Pro 295 e Mantis 300, la casa britannica era da tempo al lavoro su nuovi modelli da proporre. Molte indiscrezioni erano già trapelate, insieme alle immagini, su modelli come Pro 325 e Mantis 315, che promettevano di soddisfare gli appassionati più allenati e gli agonisti puri.
La direzione presa dalla casa britannica, invece, è diversa e sorprendente, perché sul nuovo oggetto di Casa Mantis non vi è stampato un peso, bensì una nomenclatura che fa pensare alla commercializzazione di un telaio Custom Made. Il nome è, appunto, “Custom 98” rievocando chiaramente la possibilità di creare la racchetta sulle proprie necessità di peso e bilanciamento.
Se il nome è nuovo, per fortuna, la struttura del telaio la conosciamo bene ed è quella molto convincente della serie Mantis Pro, molto giocabile e dall’ottimo risposta dinamica, con serigrafia minima e ampio spazio al bel nero satinato, tipico della serie più apprezzata di Mantis. Stando ai pochi scatti “rubati”, la racchetta è già pronta per il mercato ed il telaio ha un piatto da 98 pollici, quindi, sempre in 16×19 e con profilo da 20 mm, che tanto piace ai puristi della racchetta. Fa capolino la grafica interna agli steli con un prepotente “Designed & Developed in the UK”, a rimarcare la forte origine britannica del marchio e del suo staff tecnico. Il peso? Il bilanciamento? Rigorosamente su misura.
Mossa intelligente da parte di Mantis, che, anziché proporre pesi diversi, crea un telaio per ogni genere di custom, per soddisfare la propria clientela, raccondogliendo le istanze degli appassionati che vorrebbero un telaio a metà strada tra la facile 295 e la agonistica 310 o, addirittura, “supercharged” come il prototipo 325.
Appena ho visto le foto, il primo passo è stato quello di chiamare il capo di Mantis Sport Italia, Hans Beerbohm, persona sempre molto cortese e disponibile anche sulle anticipazioni, che non si è tirato indietro, anzi mi ha spiegato come il progetto Custom 98 sia nato dal Team Mantis Italia e ne è scaturita la conversazione di seguito.
Hans, ho visto le foto della Custom 98, ti va di darmi qualche informazione in più per i miei lettori?
Sono particolarmente entusiasta di parlarti, in assoluta anteprima, di quella che, più che una nuova racchetta, è un nuovo progetto. L’orgoglio nasce dal fatto che l’idea del progetto “custom” è del team Mantis Italia, a cui Martin (Aldridge, capo Mantis ed ex responsabile prodotti Dunlop, ndr) ha dato fiducia e ha assecondato, contro ogni logica di mercato.
Il mercato ha risposto molto bene alla vostra Serie Pro, da cosa nasce la scelta di realizzare una Custom sulla base di un telaio già molto apprezzato nelle configurazioni attuali?
Io credo che, il futuro della racchetta da tennis si svilupperà su due strade divergenti: la prima sarà ad appannaggio dei marchi major, in grado di fare enormi investimenti pubblicitari, per accaparrarsi a colpi di decine di milioni, i top players e che si rivolgerà ad un pubblico retail. La seconda strada sarà quella dei brand di nicchia, che dovranno puntare sulla qualità assoluta dei materiali e sulla possibilità che i consumatori, trovino esattamente “la loro” racchetta. Questo mercato è fatto dai tennisti più esigenti, dagli agonisti o semplicemente da coloro che sono effettivamente in grado di percepire la qualità che sta sotto un paint job accattivante.
Cosa offre il progetto Custom 98 in più rispetto ad una racchetta di serie?
La sfida che ho deciso di intraprendere è quella di produrre dei telai con caratteristiche qualitative da pro stock, profondamente personalizzabili, a disposizione di tutti gli appassionati italiani. Ho chiesto a Martin uno stock limitato di 65 pezzi (15 dei quali destinati al Giappone) di telai PRO 295, che rispondessero ai massimi livelli qualitativi possibili, con una grafica unica ed una lunghezza che potrà essere fino a 71 cm. Il telaio potrà combinarsi con gusci per il manico di forma simil Wilson o simil Head, con grip di gamma Mantis o in cuoio naturale e potranno essere bilanciati secondo le specifiche del singolo cliente.
Quindi, mi confermi che è la serie Pro a fare da base per il telaio Custom?
Si. La scelta di partire da una 295 è stata abbastanza naturale, il telaio base è già ottimo, leggero ed unisce ad una maneggevolezza notevole, una stabilità assoluta. La possibilità di elaborarlo a piacimento, permetterà di ottenere un attrezzo fantastico.
Quanto inciderà il progetto sul futuro di Mantis?
Se questa idea dovesse riscontrare il giusto successo ( l’investimento per la produzione di uno stock così limitato e particolare è stato notevole) avrà un seguito e rappresenterà la direzione verso la quale si sposterà con decisione Mantis. Nel caso in cui non venisse capito, rimarrà un oggetto prezioso che 65 fortunati potranno esibire sul campo.
Da appassionato, non posso che apprezzare una simile proposta da parte di un brand come Mantis, che già mi ha dato prova di qualità e di resa. Mi trovo d’accordo su tutto con Hans, tranne che sul numero dei telai: lui dice che saranno 65, ma non ha considerato che uno di quei gioiellini è già mio. Ne restano 64.
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