
Babolat Jet Mach II
Tra i marchi non specialisti delle calzature, Babolat è stata una delle prime a proporre prodotti di alto livello, con le Propulse, le scarpe che hanno accompagnato Andy Roddick per buona parte della sua carriera, dimostrando anche una capacità di innovazione e miglioramento, nelle versioni successive. Oggi, Babolat, che vediamo spesso ai piedi di atleti come Benoit Paire e Camila Giorgi, propone una linea di scarpe piuttosto completa che vede al vertice tecnico due modelli molto diversi tra loro, una è, appunto, la Propulse, giunta alla sua quinta edizione, nella versione Fury, l’altra è il nuovo gioiellino dell’azienda francese, Jet Mach II, che andiamo subito ad analizzare.
Jet Mach II è la scarpa su cui Babolat sta puntando tutto, offrendo un livello di ricerca e sviluppo notevolissimi, basandosi sui feedback ricevuti per il modello Jet I. Non si tratta di una riedizione, ma di un miglioramento su tutti i fronti, con l’applicazione della massima tecnologia al servizio della prestazione. Jet Mach II ha una scheda tecnica di assoluto rilievo, infatti, partendo dalla tomaia, c’è il primo elemento che stupisce, il Matryx 2.0, un tessuto sintetico ricavato con l’aggiunta di Kevlar e Poliammide, noto per essere utilizzato per le tute aerospaziali, accompagnato dai rinforzi nella zona interna, per prevenire l’usura nei punti strategici, ma anche come elemento stabilizzante, insieme ad un esoscheletro che va a sagomare arco plantare e zona tallonare. Una scelta giusta, realizzata in materiale termoplastico trasparente, che, oltre ad una questione tecnica, assurge anche un compito estetico, formando movimento nella colorazione della scarpa. Ancora tecnologia applicata, ma stavolta all’intersuola, dove il Sistema Kompressor, ideato da Babolat, è presente al tallone, mentre Active Flexxion è il ritrovato per lasciare alla scarpa un movimento torsionale naturale sul piede, che sia adagia su una porzione di scarpa adeguata e sorretta lateralmente dalle alette di stabilizzazione, nella parte posteriore e anteriore esterna, che fungono anche da lieve antipronazione ed hanno il compito di massimizzare la trazione in fase di caricamento. Infine, l’elemento tipico di ogni scarpa Babolat, la suola Michelin, una delle migliori mescole del mercato, durevole e con un disegno che amplifica l’impronta a terra, soprattutto nella zona metatarsale. Le suole disponibili sono All Court e Clay ed entrambe mantengono la stessa impostazione di leggera inclinazione verso l’anteriore, ma soprattutto entrambe condividono un dato sbalorditivo, il peso più basso tra tutte le calazature top di gamma,con 318 grammi per il numero 44 (9.5 UK), 80 grammi sotto la media di tutte le concorrenti, Propulse Fury compresa.
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10 commenti
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Ciao Fabio buongiorno, come sempre complimenti per le tue ottime e dettagliate recnsioni…ho appena acquistato le scarpe Babolat Jet Mach 3 e sono soddisfattissimo….due piume…due pantofole ed allo stesso tempo fasciano il piede dando comunque sicurezza negli spostamenti e nei cambi di direzione. Venivo da svariati anni di Asics, ed ultimamente da un anno di utilizzo di Asics Resolution Gel, ottime scarpe anche esse ma decisamente più pesanti delle Babolat, e per me che in campo non sono certo un razzo (peso 85 kg) qualche decina di grammi in meno aiutano eccome. Ma la cosa che mi ha stupito di più delle Jet 3 è l’immediatezza dell’adattamento del piede, come se le avessi indossate da sempre, cosa che generalmente almeno con le altre scarpe da me precedentemente utilizzate non succedeva, in quanto ci voleva almeno qualche ora di adattamento. Complimenti a Babolat davvero un ottimo prodotto!!!!
Bene, sono contento che tu abbia trovato un prodotto adeguato alle tue esigenze.
Grazie
Ciao Fabio, uso sempre Asics solution Speed, ma con le nuove FF sinceramete proprio non mi ci trovo, sono 1.72 per 65kg, calzo un 40.5 ed ho una pianta normale. Le nuove speed FF non le sento così avvolgenti come le 3, mi danno meno stabilità, queste potrebbero essere una valida alternativa? Per quanto riguarda la misura, rispetto alle asics, sai se posso usare lo stesso numero o anche rispetto a quelle serve mezzo numero in più? Purtroppo non le ha nessuno dalle mie parti per provarle.. Grazie.
Le Jet Mach II hanno pianta più stretta e corta e va preso una taglia in più rispetto al normale. Ad esempio, io adopero il 44 e prendo il 45, mentre delle altre scarpe Babolat, Wilson, Asics,Diadora adopero il 44 tranquillamente. Quanto alla calzata, è piuttosto avvolgente, ma se cerchi una scarpa davvero avvolgente, prova le Propulse Rage, anche queste da prendere leggermente più grandi. Puoi confrontare i centimentri, la taglia Japan, per andare praticamente sul sicuro.
Ciao Fabio, veramente tanti complimenti, oltre ad essere un riferimento per le racchette, ci aiuti anche in questa importantissima scelta! Io sono alto 1,78 e peso 69 kg. Porto un 43 ed ho una pianta media. Sono veloce e corro tanto in campo. Preferisco una scarpa leggera, anche perchè penso incontri le mie caratteristiche fisiche. Ho letto la tua recensione sulle Jet Mach II, ma non ho ancora avuto possibilità di provarle. Ho invece provato le Adidas Solution Speed FF (che pensavo incontrassero le mie caratteristiche), ma le trovo troppo strette sul collo ed abbastanza dure. Ho provato anche le Babolat Fury: è una scarpa che mi piace abbastanza, a dispetto di una pesantezza che non si avverte molto al piede. Pensi possa andare bene anche in campo la Fury per me? Oltre la Jet Mach II, ci sono altre scarpe che mi consigli? Grazie per il prezioso aiuto!
Ciao, la calzata della Jet Mach II è piuttosto stretta, non solo in lunghezza, per la quale occorre prendere un numero in più, ma anche come spazio di calzata, visto che la pianta è tanto stretta e la tomaia aderente, ma non elastica.
Credo che, al momento, ci siano scarpe altrettanto interessanti, ma con una sensazione di calzata migliore per una pianta media e con una ammortizzazione più consona alla protezione. Molto fa anche la sensazione che preferisci, perché Jet Mach II ha una intersuola che lavora poco e la corda di ammortizzazione è corta, per una sensazione molto sensibile con il terreno. Una alternativa più dolce di impatto con il suolo è Yonex Sonicage 2, che spesso viene offuscata dalla più conosciuta e protettiva Eclipsion, ma rispetto alla quale è un fulmine, rispettando però la regola dell’ammortizzazione morbida, soprattutto al tallone, come prevede Yonex. Ritengo che tra le under 330 grammi sia validissima, soprattutto per chi non ama il piede molto fasciato come nelle attuali Asics, che però sono un riferimento di protezione.
Quanto alla Fury, è stata molto alleggerita, siamo sui 360 grammi per il n.44, e credo che faccia un lavoro migliore di Jet mach II offrendo una buona protezione e un maggiore ritorno elastico al tallone, senza esporti troppo con una protezione blanda. Anche nel caso della Fury occorre andare su una taglia in più rispetto al solito, ma la calzata è normale.
Grazie mille come sempre Fabio! Ho seguito il tuo consiglio, provando la Sonicage II. Mi sono trovato ottimamente, anche col plantare (dimenticavo, due anni fa soffrii di fasciste plantare, curata ottimamente con un plantare modellato sul mio piede, e che non ho più abbandonato). L’unica cosa, è che il mio rivenditore in zona, ha solo la Sonicage II in versione All-court. Ora, essendo agonista, faccio il 99% dei tornei su terra.
Ma mi alleno spesso su veloce. Cosa mi consigli? La All-court, o la Clay? Posso anche valutare di avere due scarpe, per me l’importante è fare la scelta migliore. Grazie mille in anticipo
Ci vuole la doppia scarpa, perché Sonicage ha suola da veloce e suola da terra, non può essere considerata una All-court, è troppo liscia e non tiene su terra in questa versione.